DIBATTITO | 29/10/2013 | 09:04 Continua il dibattito sulla Pompeiana inserita nel nuovo percorso della Sanremo. Dopo Cristiano Gatti e Carlo Delfino, ecco l'intervento di
Carmine Castellano, direttore delle corse targate Gazzetta per diverse stagioni.
Caro Direttore , ancora una volta fare riferimento a Torriani è d'obbligo e ti spiego il perché. Per
anni i tre Capi sono stati i giudici della Sanremo . Con l’evoluzione
tecnica ormai si erano irrimediabilmente allontanati dall' arrivo e non
rispondevano più al compito che gli era stato assegnato dalla storia
della corsa. Torriani ebbe una felice intuizione e nel 1960 aggiunse il
Poggio e fu un successo. Il Berta passò in second'ordine e solamente
Merckx con un eccezionale Gianni Motta riuscì nel 1967 a fare del Berta
il suo trampolino di lancio , anche se Gimondi e Bitossi si riportaro
sui due fuggitivi all’ultimo momento.
Poi il Poggio diventò sempre
più affollato e allora bisognava trovare un altro Berta più avanti e
venne il tempo della Cipressa , ancora con Torriani. Scomparso
Torriani cominciai a vivere la corsa dal di dentro, e col passare degli
anni mi accorgevo che anche la Cipressa non rispondeva più al suo scopo
perché, anche se c'era stata battaglia, i troppi chilometri che la
dividevano dal Poggio, annullavano ogni buona intenzione di battaglia. E
la corsa praticamente era un romanzo già scritto e riscritto che aveva
qualche possibilità di essere cambiato soltanto nell' ultima pagina. Ed
allora pensai che, come aveva fatto Torriani con il Berta, avrei io
dovuto portare la Cipressa più avanti.
Nell'inverno 2000 / 2001 mi
mossi per trovare una soluzione per il 2002, e con gli amici di Sanremo,
Filippi e Parisi, che già erano stati vicini a Torriani per i suoi
cambiamenti , andai a visionare la Pompeiana. La sostituzione della
Cipressa era fattibile ma si presentarono due problemi: il falsopiano in
cima alla salita andava revisionato perchè era quasi un mulattiera e l'
innesto sull’Aurelia al termine della discesa era da cambiare
radicalmente.
Il primo problema era facilmente risolvibile , ma per
il secondo i tempi si allungavano anche se il progetto di modifica era
in fase avanzata, ma certamente i lavori non si sarebbero conclusi per
marzo 2002. Tra l'altro dai tecnici di RCS, Sangalli e Camera, feci
fare anche dei rilievi, comparando la nuova salita con la Cipressa e le
differenze davano una salita più lunga, ma una discesa decisamente più
sicura; ma a favore di questa soluzione c' erano i quasi cinque
chilometri tra il termine della discesa e l'inizio del Poggio che
avrebbero garantito spettacolo sicuro .
Decisi allora di presentare
la variante per la Sanremo del 2003. Ma a volte gli eventi ti
costringono a rivedere i piani. Arriva Zolder 2002 e Cipollini, già in
quell' anno vincitore in Via Roma, riveste anche la maglia arcobaleno.
Cambiare la Sanremo era un affronto che un campione come lui non
meritava. Si rimanda e poi le cose sfumano, vado verso la fine del mio
mandato e passano gli anni con un progetto che va nel dimeticatoio.
Finalmente
dopo anni si pensa di dare smalto alla corsa e va bene. Ma sono franco
con i miei ex colleghi: la soluzione non mi piace. La nuova Sanremo non
è più la corsa che abbiamo sempre amato, cambia radicalmente i
connotati della corsa e sembra più una Liegi - Bastogne - Liegi che la
"Primavera" (come la chiamano i francesi) che abbiamo conosciuto.
Proviamo la Sanremo così con più salita nel finale, ma parliamo anche del Lombardia che ha salite mitiche che risultano assolutamente inutili visto che si risolve solo con la salita finale: nessuno spende una parola per questo errore del percorso?
giù le mani dalla sanremo!
30 ottobre 2013 06:47fedbandini
E allora perchè non mettere una salita nel finale della Roubaix o togiere un paio di cotes dalla Liegi o far arrivare le Fiandre in Vallonia? Oppure perché non facciamo un remake di un film di Hitchcock ma senza omicidi così che possa avvicinarsi un po' di più a qualche film sentimentale?
Proviamo, poi si vedrà
30 ottobre 2013 08:26Psicologo
Ben vengano i cambiamenti! L'inserimento di questa nuova difficoltà aggiunge ulteriore curiosità ad una corsa che è già di per sé emozionante. Prima di esprimere pessimismo, vediamola questa "nuova" Sanremo. Poi a bocce, anzi, a ruote ferme si trarranno le dovute conclusioni.
Pompeiana ? Sì !
1 novembre 2013 18:23Voland
Una corsa, classica o meno, non deve essere 'statica' giusto trovare nuove soluzioni, è cambiato il Fiandre (purtroppo dovrei dire, senza il Geraardsbergen) cambia ogni anno la Raoubaix, alla ricerca di nuovi tratti pin pavé,è cambiato l'Amstel, con l'arrivo non più in cima al Cauberg, la Paris-Tours cerca salite nel finale che la rendano meno piatta.Ben venga la Pompeiana, un variazione come prospetta qualcuno,ripotare l'arrivo in via Roma, piuttosto che via Cavallotti o Lungomare Calvino non cambierebbe molto.
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