| 03/04/2006 | 00:00 Il dialogo tra Federazione e Giudici di gara si è interrotto, a queste condizioni il presidente federale Renato Di Rocco non ci sta. Pubblichiamo una lettera inviata da Di Rocco al giudice internazionale Fabrizio Garbelli, uno dei sei giudici incaricati di trattare con la FCI per cercare la soluzione dei problemi.
Ebbene, Di Rocco denuncia chiaramente (e noi siamo in possesso di copia della documentazione) che tutta la polemica è stata innescata a regola d'arte da personaggi che ora sono a rischio di «accertamento disciplinare» da parte di una Federazione che, come dice il suo presidente, è disposta a dialogare solo con chi è in buona fede.
Ecco la lettera:
Caro Fabrizio,
sabato a Milano ho partecipato ad un incontro cordiale con i suoi colleghi Presidenti di giuria (salvo quelli che ancora oggi non si sentono tutelati…..!).
Non Le nascondo che ancora oggi,nonostante le informazioni fornite,si incontrano colleghi prevenuti e diffidenti e davvero non riesco comprenderne il motivo.Si può non condividere nel merito le questioni,ovviamente le valutiamo da osservatori differenti,ma l’insistenza a non voler comprendere situazioni talmente chiare davvero preoccupa.
Al rientro in sede ho trovato il documento che Le allego. Non Le nascondo che mi sono cadute le braccia.Ero in buonafede e mi sono impegnato per far comprendere le rispettive esigenze ed ho da subito evidenziato che i danni che alcuni di Voi stanno provocando erano e sono enormi e sarebbero totalmente ricaduti sulla Vostra categoria,oltre ai danni e fastidi che si stanno creando agli utenti finali:le società sportive.
Il documento chiarisce in maniera inequivocabile chi ha voluto giocare con la nostra buonafede (credo anche nella sua) ed azzera ogni possibilità di continuare su questo percorso.
La invito a considerare la situazione ed offrirmi una ragione da valutare insieme.
La autorizzo fin da ora a diffondere la mia nota e spero davvero,per la difesa della vostra deontologia professionale, in una vostra presa di posizione nei confronti di chi ha operato per destabilizzare l’intero sistema, per propri interessi personali, strumentalizzando e sfruttando in maniera scandalosa l’intera categoria.
L’auspicio è che queste persone si facciano da parte da sole altrimenti conviene a Voi convincerLe,nell’interesse ripeto,della Vostra categoria e di chi svolge ancora questa missione nel senso sportivo ed etico.
Rimango in attesa di una Sua o Vostra valutazione.
Cordiali saluti.
Renato Di Rocco
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