| 02/04/2006 | 00:00 Finalmente qualcosa si muove, in seno al ProTour. E per la prima volta tutte le parti sono unscite da una riunione - quella tenutasi venerdì a Bruxelles - con la sensazione di aver compiuto un concreto passo avanti.
La commissione presieduta da Paolo Dal Lago, presidente di Liquigas Sport, ha infatti studiato una bozza di accordo tesa a dare effettiva consistenza e visibilità al progetto ProTour e a correggere le storture che il progetto stesso finora ha evidenziato.
Si va, quindi, verso un ciclismo che valorizzi effettivamente l’impegno dei grandi team ma al tempo stesso offra le giuste opportunità ai team che non fanno parte del ProTour.
Premessa importante: poco cambierà prima del 2009, le squadre che hanno licenze quadriennali le vedranno onorate fino al termine dell’accordo.
Le linee principali della bozza prevedono una durata delle licenze che passa da quattro a tre anni per un numero di squadre che da venti si riduce a diciotto. Allo studio anche un meccanismo cosiddetto "a blocchi": ogni anno verrà assegnata una licenza triennale a sei squadre, in modo che ce ne siano sempre sei in discussione alla fine della stagione. Queste potrebbero essere confermate oppure sostituite da altre squadre. Si tratta di un meccanismo studiato per far sì che il numero delle squadre iscritte al ProTour sia sempre di diciotto e per offrire l'opportunità, al tempo stesso, a nuove squadre sostenute magari da sponsor di grande livello, di fare il loro ingresso nel gotha del ciclismo. Verrà creata anche un’Area Gold nella quale si collocheranno le formazioni “retrocesse“ dal ProTour e le migliori squadre Professional (esempio: Panaria, Comunidad Valenciana e Selle Italia se ci si basasse sulla stagione 2005) e in quest’area gli organizzatori di tutte le corse pescheranno per assegnare le wild card in loro possesso. Una gratificazione, un premio importante anche per i team di seconda fascia.
Nella bozza si dice anche un chiaro No ai co-marketing: gli organizzatori con o senza licenza (leggi i grandi giri) ProTour gestiranno in prima persona i diritti televisivi così come accade ora.
Questa, ovviamente a grandi linee, la bozza che ora dovrà essere vagliata da tutte le singole componenti: sponsor, gruppi sportivi, corridori, grandi giri e UCI. Ognuno valuterà al proprio interno la bozza, poi si procederà con nuovi incontri con l’obiettivo di arrivare ad una bozza definitiva entro fine giugno e soprattutto alla stesura di un regolamento che traduca in realtà tutte le proposte.
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