Voigt ha chiesto di non pubblicare la lista del'98 . Per ora...

TOUR DE FRANCE | 30/06/2013 | 12:38
Non sappiamo se oggi il ciclismo è più credibile di ieri, troppe volte abbiamo messo la mano sul fuoco e troppe volte ci siamo scottati. Basta. Una cosa è certa, se il 18 luglio la commissione senatoriale deciderà come anticipato di rendere noti i nomi dei corridori risultati positivi all'EPO al Tour del '98 saranno dolori per molti, soprattutto per tutti noi che cerchiamo in tutti i modi di credee ancora in questo sport.

Per questo una delegazione di cinque corridori, tra cui il più vecchio di tutti al Tour de France,  Jens Voigt (41 anni, nella foto, ndr) ha chiesto al ministro francese dello sport Valerie Fourneyron in una riunione avvenuta l'altro ieri di spostare la pubblicazione del rapporto d'inchiesta doping del Senato francese per il Tour de France nel 1998.


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COMMENTI
dolori
30 giugno 2013 13:08 superpiter
anche per lui...

Ma vogliamo sconfiggere il doping???
30 giugno 2013 14:59 Bastiano
Quì si gioca la credibilità futura del ciclismo, oltre ad una norma che preveda la pena di prima positività a 4 anni e radiazione alla seconda, servirebbe una efficace legge sui pentiti (quelli veri), ma la vera soluzione sarebbero le analisi da rifare obbligatoriamente dopo 6/8 anni. Solo così potremo far si che l'antidoping, corra alla pari con il doping.
Altro che chiedere di non fare i nomi!!! Quì i ciclisti continuano a pensare che senza doping non possono correre ma, non vogliono capire che anche con medie più basse, il ciclismo resterebbe uno sport meraviglioso.

30 giugno 2013 15:07 Saligari
Una delegazione di cinque corridori HA chiesto, non hanno...

E poi non ho capito se gli hanno chiesto di non "pubblicare la lista" o di "spostare la pubblicazione". La differenza è sostanziale.

dolori super dolori
30 giugno 2013 16:57 colt
e stranamente il tedesco ha partecipato al tour del 98. cosa dire........

Che sciocchezza
30 giugno 2013 18:37 LampoJet
Andare a vedere 15 anni indietro mi sembra un'emerita sciocchezza (si vabbè, si è capito no). E' veramente solo una strategia mediatica per cercare scoop. Ragazzi ma vi rendete conto? Vedendo poi tutti i commenti sull'accaduto di ieri, molti dei quali di un becero campanilismo, mi sovviene in mente che il record dell'ora di Francesco Moser è stato ottenuto con l'ausilio dell'autoemotrasfusione e con il supporto del prof. Conconi. Che dite di questo? Andare indietro non serve a nulla, è solo stupido. Piuttosto rispondete alla mia solita domanda: il doping non serviva o il doping c'è ancora?

P.S: E poi vorrei domandare al MPCC (movimento per un cilcismo credibile), come si fa a fare una crono ai 52 di media?

Lui c'era ...
30 giugno 2013 18:52 trifase
Lui c'era al Tour nel 1998 e probabilmente il suo sangue e' presente nei 50-60 campioni le cui analisi stanno per essere divulgati ...

La verità....
30 giugno 2013 22:02 vanny
Fuori tutta la verità anche se in questo caso sarebbero ancora troppo pochi a pagare!!!! Ci vogliono i nomi dei dirigenti, Ds, massaggiatori che sapevano via tutti!!!!

Partire dal passato per costruire un futuro migliore.
1 luglio 2013 09:47 valentissimo
Sappiamo tutti cosa era il passato ma, abbiamo anche tutti il dubbio che il presente non sia molto diverso ed allora cosa fare? Io direi che sia giusto dare un segnale dando quei nomi e nulla di più; tanto erano tutti alla pari e non servirebbe a nulla cancellare le classifiche. Di questo passo non resterebbe traccia del ciclismo. Cerchiamo di comprendere che i ciclisti sono passati ma, i medici ed i trafficanti di sostanze, sono ancora in attività. E' con loro che dobbiamo prendercela e per bloccare definitivamente i bari, dobbiamo istituzionalizzare i controlli a distanza di anni con recupero forzoso delle somme indebitamente guadagnate.
Questo, se vogliamo recuperare il ciclismo, diversaemtne continuiamo a fare gli struzzi e ad accontentarci di quei poveri diavoli che vogliono usare come fumo negli occhi per i tifosi e come paravento per dirigenti conniventi con il sistema.

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