Nessuno in discesa è come Bradley Wiggins: più lenti di lui, soltanto i cartelli stradali e i dossi. Nel suo genere, è unico: una volta uno come lui sarebbe stato definito paracarro, ma nel suo caso i paracarri potrebbero querelare. Quando piove, è anche meglio, cioè peggio: è talmente fermo che riescono a fotografarlo bene perfino i telespettatori. Così correndo (si fa per dire), fa passare per traditori i compagni anche quando non hanno intenzione di lasciarlo per strada: loro non vorrebbero abbandonarlo, ma quando la strada va all’ingiù per aspettarlo dovrebbero fare surplace.
Non è una novità del Giro: il baronetto è sempre stato così. Fin da piccolo: quando i genitori lo portavano ai giardinetti, saliva sul girotondo e l’altalena, ma evitava lo scivolo. Là in cima si bloccava: per rintracciarlo, bastava guardare la lunga fila in attesa sulla scaletta della giostra. A scuola non poteva andare con i mezzi pubblici: nessun problema nel salire, il dramma cominciava quando era ora di scendere. In discoteca non lasciava mai la pedana: amando i balli sfrenati, non si fidava. Così gli hanno consigliato di darsi alla bici, dove è diventato uno dei più bravi: per forza, una volta in sella non c’era verso di farlo venir giù.
Vita dura, quella di Wiggins: non si può certo dire che sia in discesa. E’ una vita di privazioni: non ha mai visto un grattacielo, non è mai salito sul Big Ben e i panorami preferisce guardarli in cartolina. Non prende nemmeno l’aereo: gli vengono le convulsioni al solo sentire il comandante annunciare che ‘abbiamo iniziato la discesa’. Persino quando l’hanno invitato a parlare all’università, ha dovuto rifiutare: il problema non era salira in cattedra, ma scendere. E’ vero che ha vinto il Tour, ma per avere un inglese in giallo a Parigi i francesi hanno dovuto piallare le montagne. Non è facile convivere con questo tipo di paura: figuriamoci al Giro. Dove non lo aiuta nemmeno il fatto che Cassani in tv dica ‘dizeza’: Wiggo ha un sesto senso per la strada che si inclina, oltre che un freno a mano automatico. La sua squadra, per aiutarlo, non si limita ad aspettarlo in corsa: quando scende in ammiraglia dagli arrivi in quota lo benda. E negli alberghi ha scelto di dormire al piano terra. Per evitare un increscioso problema: quando è il momento di lasciare la stanza e andare alla partenza, chi se la sente di dirgli che è ora di scendere?
La frase del giorno. «Se Wiggo avesse corso la coppa Cobram di Fantozzi, sarebbe finito nella Trattoria del curvone». (Marcello Piazzano, inviato di Sportitalia, prevede per Wiggins un grande futuro nel cinema).
wiggins non va in discesa.... ma rispetto a tanti altri corridori va forte in salita ma sopratutto fortissimo a cronometro. penso che tanti sui colleghi lo invidiano in tutto per tutto. anche che vada piano in discesa.
non esageriamo, per favore
12 maggio 2013 18:25lattughina
non sono una fanatica di Sir Bradley Wiggins ma ritengo che questo articolo vada molto oltre il sarcasmo e l'ironia con i quali che ogni giornalista condisce, in dosi più o meno massicce, i propri articoli sui corridori mettendo in risalto punti di forza oppure, come in questo caso, i punti deboli. Mi sembra un accanimento terapeutico fuori misura ..... è una presa per i fondelli proprio esagerata .... Vediamo di ridimensionarci con il sarcasmo Sig. Costa!
12 maggio 2013 19:45foxmulder
Io vorrei sapere a quanto gonfiano i tubolari (ottimi tubolari di manifattura italiana) a Sir Wiggo. Sicuramente non sarà solo quello, ma una verifica la farei.
Quanto al pezzo di Costa: i commenti che precedono mi sembrano eccessivi. Prendiamoci meno sul serio. A partire dal pullman si SKY in giù... Una maggior "leggerezza" farebbe bene anche al baronetto...
Un po distratto.
12 maggio 2013 20:17valentissimo
Lei ha fatto risaltare anche oltre il buon gusto i limiti in discesa di Wiggins ma, ha dimenticato di dire che in una tappa come oggi,quello che lei definisce un paracarri, non ha perso un solo secondo. Cosa direbbe allora dei suoi avversari che lo hanno voluto portare all'arrivo con loro?
Io credo che la vergogna sia tutta qui e non sul fatto che Wiggins abbia un limite in discesa.
12 maggio 2013 20:22Voland
Fermo restando il diritto a una corretta critica, non condivido articoli come questo che irridono i ciclisti, siano essi grandi campioni o gli ultimi del gruppo,sono anche questi scritti che portano poi a vedere 'sulla strada' scene che vorremmo evitare di vedere da parte di pseudo-tifosi.
Direi perfetto..
12 maggio 2013 22:04teos
L'intervento di valentissimo. Aggiungo solo che quello di Wiggins è un limite come lo era esattamente per Basso lo scorso anno (ricordate le curve quadrate che faceva con L'ASCIUTTO?) solo che nessuno ironizzava o ne faceva una ragion di stato come per Wiggins. E direi a ragione, visto che un limite è un limite è un limite parafrasando Gertrude Stein. Scarponi ha un limite nella cronometro ne ridiamo? No. Pantani andava piano a cronometro, ne ridevamo? No. Magari più rispetto invece per chi nonostante tutto con la sua presenza da la sua bella fetta di valore ed eco mediatica ad un Giro che appena lo scorso anno lamentavamo essere povero di campioni, no?
Pessimo
12 maggio 2013 22:41maicol
Pessimo articolo questo... Da questo Costa pero forse nn ci si puo aspettare altro.. Se tuttobiciweb deve pagare questi pseudo giornalisti sportivi siamo messi bene..io penso solo che Wiggins nn voglia rischiare di cadere come è successo al Tour 2011 rompendosi qualcosa e mandando cosi tutto il lavoro svolto in fumo..e poi noi italiani siamo cosi..visto che è inglese è un paracarro in discesa.. Se Wiggins fosse italiano diremmo ""non è un paracarro è molto prudente e fa bene """ lo sento gia Cassani nelle telecronache...invidiosi che nn siamo altro
W Angelo Costa !!!
12 maggio 2013 22:52Veleno
Ma smettetela di fare i finti moralisti, il Baronetto non la muove, in discesa sembra la Maria Canins dei tempi d'oro (ma voi non sapete nemmeno chi è ...) che al Giro donne si faceva tracciare le traiettorie in discesa con il gesso dal marito, e comunque ha ragione Valentinissimo, ma che far play, mica è caduto o che altro, è fermo come un ombrellone in spiaggia vicino a casa mia a Cattolica e allora che resti fermo e accumuli minuti, la gara è gara !!
catalunya 2013
12 maggio 2013 23:07maicol
comunque alla prima tappa del Catalunya di quest anno vinta da Mersman ha attacato lui in discesa portanto via il gruppetto di 12 ch si è giocato la tappa...quindi è solo un problema di discesa bagnata..
DA DENUNCIA
13 maggio 2013 10:48fredyguarin14
egregio dottor Costa,
ritengo che i suoi articoli scritti sul sito di Tuttobiciweb, siano oltremodo irritanti, se non dannosi per il sito stesso. LEI, carissimo dottore, invece di focalizzare la sua attenzione sulla spettacolarità del Giro e dei suoi protagonisti, si limita a denigrare "l'errore umano", a deridere i corridori e le loro squadre, a far si che dalla mitica corsa rosa, fuoriesca solamente il lato marcio (anche se del marcio non c'è).
Non so se ha letto, caro dottor Costa, il tweet irritato di Giovanni Visconti, il corridore che lei ha deriso in pubblica sede. Credo ci vorrebbe più rispetto per un atleta che che è diventato per ben tre volte campione italiano, e che ha iniziato questo giro con grande onore, sebbene LEI caro dottor Costa, metta in risalto solamente le cose negative.
A parte questo, caro dottor Costa, ci tenevo solo a darle un piccolo suggerimento, dall'alto della mia ignoranza: cerchi di dare rispetto ad un corridore come Bradley Wiggins, che come ben sa più di me, dalla pista ha vinto un Tour, per tacere degli altri titoli del quale si è fregiato, nonostante le sue critiche.
Vorrei vedere LEI, caro dottor Costa, prendere a tutta una discesa con l'asfalto viscido, con una bici che pesa quanto una scodella vuota, una scodella vuota di buon senso in questo caso.
Sono un assiduo lettore di Tuttobici, caro dottor Costa, ma le assicuro che i suoi articoli mi stanno facendo venire voglia di dedicarmi solo ed esclusivamente alla lettura di Dylan Dog.
Saluti egregio dottor Costa.
Stupidità allo stato puro
13 maggio 2013 13:56pickett
All'estero,della nostra corsa,frega assai poco,lo sappiamo tutti.Invece di essere grati ad un corridore come Wiggins che con la sua presenza dà lustro al povero Giretto,i nostri giornalisti pensano bene di prenderlo per il c...Bravo Costa,complimenti!
Per poter commentare i post devi esser registrato.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.
E' stato un finale al cardiopalmo per la sesta tappa del Tour de Suisse, una vera e propria sfida tra gruppo e fuga iniziata addirittura sin dai primi chilometri. Niente da fare però per i fuggitivi di giornata, nella corsa...
Nicholas Prodhomme mette a segno il colpo del ko nella terza tappa della Route d'Occitanie, la "tappa regina" che ha portato il gruppo da Pujaudran a Luz Ardiden dopo 173, 8 km con il Tourmalet e la salita finale nel...
Dopo due anni di digiuno, l'Italia torna a far festa al Giro Next Gen. È Filippo Agostinacchio (Biesse-Carrera-Premac) a spezzare la maledizione, dopo un frazione tutta all'attacco che lo ha visto arrivare in solitaria grazie a un assolo di circa...
A seguito di un'indagine preliminare sulle dichiarazioni rese al termine della ventesima tappa del Giro d'Italia (quella del Colle delle Finestre, dispitata il 31 maggio scoso) dal belga Dries De Bondt, corridore dell'UCI WorldTeam Decathlon-AG2R La Mondiale, l'Union Cycliste Internationale...
Il tema della sicurezza è sempre in primo piano e ieri in Belgio, sul traguardo della seconda tappa, c’è stato un debutto importante. Per la prima volta, infatti, è stata adottata la "Safe Cycling Finish Barrier": si tratta in pratica...
Questa è la settimana dedicata a Eddy Merckx e al suo ottantesimo compleanno e il Cannibale, tra un festeggiamento e un’intervista, ha voluto lanciare una sfida a Remco Evenepoel e Tadej Pogacar: al fiammingo piacerebbe che i due campioni si...
Darfo Boario Terme è pronta nuovamente ad accogliere una manifestazione tricolore anche nel 2025, come svelato ieri nella presentazione al “Belvedere Silvio Berlusconi” al piano 39 di Palazzo Lombardia. Questa volta la città termale della Valle Camonica ospiterà, sabato 28...
Dal 1988 la maglia iridata di campione del Mondo, dal 1993 al 2017 la maglia rosa del Giro, dal 2017 la maglia roja della Vuelta, dal 2022 la maglia gialla del Tour, dal 2018 la Trek (prima Segafredo poi Lidl)...
Il tour de Suisse sembra più francese che mai, dopo quattro giorni di gara con Romain Gregoire leader della generale, ecco che ieri la maglia gialla è passata sulle spalle di un altro transalpino che sta infiammando i cuori dei...
Dopo la rivoluzione di ieri, con Luke Tuckwell che ha conquistato la maglia rosa, il Giro Next Gen propone oggi la sesta tappa: la Ovada - Acqui Terme di 155 km propone un finale tutto da interpretare. per seguire...