| 01/08/2004 | 00:00 Quanta rabbia c’era nel pugno che Paolo Bettini ha scagliato sul manubrio della sua bicicletta quando Stuart O’Grady lo ha passato a venti metri dal traguardo della HEW Cyclassics. Tanta rabbia e tutta giustificata perché il campione toscano è stato il corridore che più ha cercato la vittoria in questa sesta prova stagionale di Coppa del Mondo: ci ha provato in salita, ci ha provato anche in pianura, ci ha provato sempre e comunque, come è nel suo stile. E naturalmente ci ha provato in volata, ma ha trovato sulla sua strada l’australiano della Cofidis che gli ha gelato in gola l’urlo di gioia.
La corsa si è decisa sull’ultima ascesa del Waseberg, in pratica l’unica ascesa di giornata, quando Bettini, Rebellin e Astarloa hanno provato a scattare. Su di loro sono rientrati in pianura Freire, Gilbert, Ullrich, Bossoni, Gonchar, Merckx e Di Luca: quando tutto sembrava far pensare ad una volata ristrettta, improvvisamente è rientrato un gruppo forte di una trentina di uomini, rimescolando una volta di più le carte. Subito la Gerolsteeiner e la Quick Step hanno cercato di organizzare la volata, Hondo e Paolini si sono messi al servizio di Rebellin e Bettini. A lanciare lo sprint, mentre Rebellin tentennava, è stato Astarloa che peròm è stato rimontato da Bettini che, a sua volta, nulla ha potuto sulla rimonta di O’Grady.
«È il successo più importante della mia carriera - ha detto il trentunenne australiano della Cofidis - e ora spero di bissare il successo ad Atene».
A Bettini resta il rammarico di aver trovato al suo fianco, ancora una volta, gente che non aveva proprio tanta voglia di vincere: in una volata più ristretta, il toscano avrebbe potuto sicuramente ottenere di più.
Intanto Rebellin, che si è piazzato al sesto posto, continua a guidare la classifica di Coppa del Mondo, il cui prossimo appuntamento è in programma sabato prossimo a San Sebastian. Con gli italiani che puntano ad essere ancora grandi protagonisti.
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