McQuaid faccia il papà

TUTTOBICI | 27/03/2013 | 09:01
FACCIA IL PAPA’. Non vorremmo apparire blasfemi accostando il gesto compiuto dal Santo Padre Benedetto XVI al non gesto di Pat Mc Quaid, ma se il Papa ha sentito la necessità di fare un passo indietro per il bene della Chiesa, è mai possibile che ad Aigle non sentano nemmeno l’esigenza di mettersi in discussione? Di recitare un mea culpa, di fronte agli innumerevoli scandali? Le dimissioni del Papa sono normate dal canone 332.2 del Codice di diritto canonico, quelle di Pat Mc Quaid non si sa. Anzi, è quasi certo che a settembre si ripresenterà ineffabile per ricevere un nuovo mandato e nessuno glielo negherà. Il bello è che gli autorevoli mezzi di comunicazione se ne guardano bene dal chiedere un gesto di purificazione, eppure di motivi ce ne sarebbero. La vicenda Armstrong, fermato dagli investigatori della Interpol e non certamente dalla giustizia sportiva, men che meno dall’Uci, è l’acme della corruttela morale. E poi il pasticcio dell’Operacion Puerto, lasciato colpevolmente decantare per sei anni senza che il massimo organismo del ciclismo mondiale sentisse l’esigenza di operare un pressing politico sulla Spagna, affinché si facesse chiarezza e giustizia, per tutti e in tutti gli sport. Le confessioni imbarazzanti e dolorose degli ex corridori della Rabobank, che ad uno ad uno hanno ammesso di essersi dopati sistematicamente per decenni, fino ad un paio di anni fa, con la certezza provata dell’inconsistenza dei sistemi antidoping dell’Uci e del suo tanto decantato passaporto biologico. E poi la vicenda Katusha, privata della licenza di World Tour e riammessa dal Tas. Regolamenti imbarazzanti, poco chiari, poco trasparenti, e una gestione corporativa degna di una lobby e non di una grande federazione sportiva mondiale. Per non parlare dell’ultimo schiaffo, rifilato dall’AFLD (Agenzia Francese di Lotta al Doping), che ha deciso di non occuparsi dei controlli antidoping della Parigi-Nizza e di voler interrompere il rapporto con l’UCI «alla luce dei gravi fatti che le sono attribuiti e sui quali finora non è stata fatta luce».
Una situazione grave, molto più grave di quanto è stato compiuto in questi anni dagli atleti con la complicità delle squadre e dei loro team-manager. Dirigenti incapaci di guardare, prevedere e provvedere, obnubilati dalla sola smania del guadagno: molto meglio allestire corse, che gestire la politica di una federazione. Il ciclismo deve cambiare e lo deve fare nel suo profondo, ma il cambiamento non può avvenire con le stesse persone che hanno affossato questo sport. Il Papa ha fatto un passo indietro per il rinnovamento della Chiesa, Mc Quaid faccia almeno il papà: chieda scusa e speri nella comprensione di tutti.

CHIEDO STRADA.
Strade bloccate, piene di buche, automobilisti costretti a zigzagare per non rimetterci sospensioni e cerchioni, corse ciclistiche annullate per impraticabilità delle strade. Niente gran fondo, per il fondo stradale che non c’è più. Il ciclismo fa acqua, e le falle sono visibili sulle arterie stradali della provincia di Bergamo, ma non solo lì. Siamo in stato d’allarme. Se le cose non vanno in una delle Province più ricche d’Italia, figuriamoci altrove. I sindaci, la Provincia, non ne vogliono più sapere di denunce e cause per danni recati ai cittadini. Quindi, fin quando la situazione non sarà migliore, addio corse.
Per il momento addio alla Gran Fondo Felice Gimondi, che nei suoi primi 17 anni ha portato in sella 70 mila ciclisti. L’edizione 2013 non ci sarà. I motivi, ha spiegato Beppe Manenti, presidente della società organizzatrice, sono legati all’impraticabilità delle strade e ai conseguenti dinieghi da parte della Provincia che, già nel 2012, aveva reso difficile la vita agli organizzatori, costringendoli - a cinque giorni dalla manifestazione - a modificare il percorso medio (sostituendo il Colle Gallo con la salita di Bianzano) e a cancellare quello lungo. Una questione che non ha riguardato solo la Felice Gimondi, ma un’altra quindicina di gare, tra cui la tappa del Giro d’Italia con arrivo a Pian dei Resinelli: in alcuni casi, come per la corsa rosa e la Gimondi, si sono trovate delle soluzione alternative, in altri le corse sono state semplicemente cancellate e amen.
Ma quello che oggi sembra essere solo un problema della Bergamasca, potrebbe diventare fatalmente dell’Italia intera: buche che fanno sobbalzare pullman e camion, moto costrette a fare slalom per non perdere il controllo, crepe profonde scavate dall’acqua e dal gelo. In attesa che l’Anas faccia partire i lavori attesi da anni e annunciati per la primavera, la Provincia decide d’intervenire in anticipo e bloccare tutto: da metà febbraio si viaggia ad una sola corsia su entrambi i sensi di marcia. L’ha deciso Renato Stilliti, dirigente del settore viabilità della Provincia, aspettando che l’Anas avvii gli interventi. E se ieri la situazione sembrava difficile, quest’anno potrebbe essere ancora peggio. La politica deve fare la sua parte, così come Renato Di Rocco: questa è una vera e propria emergenza. Il ciclismo chiede strada, e le strade.

Pier Augusto Stagi, editoriale da tuttoBICI di marzo

Copyright © TBW
COMMENTI
.....Stagi "non sperare"....
28 marzo 2013 13:21 magico47
Stagi,......son tutti sordi!
---------------------------


Loriano Gragnoli

---------------------------

stagi
28 marzo 2013 14:51 cimo
Non sono solo sordi ma anche ciechi....

Ma perchè tutti zitti?
29 marzo 2013 11:18 pietrogiuliani
Ci sarebbe molto da commentare su questo articolo fatto in maniera impeccabile da uno dei pochissimi veri e seri giornalisti come Stagi che ha gli attributi per raccontare sempre la verità ed uscire dall'omertà. Su certe cavolate che vengono pubblicate i blogger si scatenano con commenti più o meno corretti, e qui....dove davvero ci sarebbe da commentare all'infinito, nessuno dice una parola....è Vergognoso! E poi se si pensa alle confessioni dei corridori della Rabobank , a mio parere, splendidamente coperti per anni da Verbruggen (così come Armstrong)si capisce che all'interno dell'UCI è tutto da riformattare. Direttore Stagi, si candidi alla presidenza dell'UCI, sicuramente questo ambiente risorgerebbe!!

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La Settimana Internazionale Cop­pi&Bar­tali è da anni terreno di caccia ideale per tutti quei corridori che, per un mo­tivo o per l’altro, durante l’anno hanno meno spazio per met­tersi in mostra. Parliamo quindi di corridori esperti che solitamente vediamo in...


C’è Giovanni Cuniolo: in bici, e la bici ha i freni a bacchetta, il primo campione italiano di ciclismo colto mentre accompagna il nipote su una biciclettina con le rotelle. C’è Sandrino Carrea: anche lui in bici, e la bici...


Il 1° giugno sarà una giornata di coesione per tutti gli appassionati di gravel,  infatti, alle 6:00 sarà l’ora di Rebound, ovvero l’evento gravel percorribile in ogni parte del mondo che coincide con la famosissima gara gravel UNBOUND! Il percorso può essere quello che...


La Granfondo Città di Favara, valida come prova della Coppa Sicilia, ha visto alla partenza ben 170 atleti ed è un numero che testimomnia il successo dell'iniziativa, considerando che questa era la prima edizione della manifestazione siciliana: per gli organizzatori,...


Dopo il successo del 25 aprile a Dro, in Trentino, Andrea Tetoldini concede il bis sul traguardo di Villanuova sul Clisi dove si è tenuto il Memorial Nicola Colbrelli per esordienti di secondo anno. Il portacolori della Ronco Maurigi Delio...


Per il quarto anno consecutivo, Safiya Alsayegh ha vinto il Campionato Nazionale su strada degli Emirati Arabi Uniti. Nella gara di 66 km svoltasi a Nazwa, Sharjah, la ciclista dell'UAE Team ADQ ha raggiunto il suo primo importante obiettivo della...


Felice per la vittoria di squadra e per la conquista della prima maglia rossa della Vuelta 2024, subito dopo la tappa, Gaia Realini ha commentato così il risultato: «Sono felice per me e naturalmente per la squadra ma non posso...


Il ventenne Viktor Bugaenko firma l'ottantesima edizione della Vicenza-Bionde per dilettanti. Il russo, che gareggia in Spagna per la squadra PC Baix Ebre, si è imposto anticipando Thomas Capra del Cycling Team Friuli Victorious e Lorenzo Ursella della Zalf Fior.


Filippo Cettolin è profeta in patria. Il 17enne di San Vendemiano ha vinto infatti il 13simo Giro di Primavera internazionale juniores che si è disputato a San Vendemiano in provincia di Treviso. Il velocista della formazione Borgo Molino Vigna Fiorita...


La Lidl Trek ha vinto la tappa inaugurale della Vuelta España Femenina 2024 completando i sedici chilometri del ventoso tracciato di Valencia in  19 minuti 20 secondi e 13 centesimi. La formazione statunitense ha anticipato di 9 centesimi il Team...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi