Ad Arona la presentazione del team. LIVE

ANDRONI | 12/02/2013 | 11:44
Hanno già percorso decine di migliaia di chilometri, hanno già vinto e colto piazzamenti importanti e oggi si sono fermati un attimo, dirigenti e atleti della Androni Venezuela, per la presentazione ufficiale. Appuntamento ad Arona, con Gianni Savio nei panni del grande timoniere, con patron Mario Androni e la sua grande cordialità, con Pietro Rosino Santini, Pino Buda e Fabrizio Castellato di Bianchi.
«Ormai ci siamo specializzati - spiega Gianni Savio in apertura di convivio - nello scoprire e nel rilanciare i corridori, poi è nella logica delle cose che ci siano i team di ProTour che vengono a pescare da noi ed è giusto che sia così».
Davide Cassani ricorda gli inizi dell'avventura di Gianni Savio: «Abbiamo cominciato insieme nel 1982, erano anni particolari, quelli con la maglia di lana e tra noi è stato subito feeling» e la palla torna subito a Gianni Savio: «Abbiamo iniziato bene un'altra stagione agonistica, abbiamo vinto con Mattia Gavazzi, abbiamo ottenuto mportanti piazzamenti con Francesco Reda, uno di quei corridori vogliamo rilanciare. Il ciclismo non sta vivendo un bel momento, ma vi posso dire che oggi questio sport è davvero cambiato e possiamo sperare in un'era nuova del ciclismo. Per certi versi, il ciclismo sta tornando all'antico - tutti i nostri corridori sono seguiti da allenatori professionisti - con le vittorie che si preparano d'inverno. I risultati non si ottengono per caso, noi abbiamo lavorato bene e siamo pronti per una grande stagione».
E ancora: «Gli sponsor? Sono gentiluomini di stampo antico e mentalità moderna. Così definirei Mario Androni, Pietro Santini e Pino Buda. Androni è la linfa vitale della nostra squadra, ha una azienda leader in Italia e tra le più importanti del mondo. Lui si definisce un "fabbricante di giocattoli" e e noi grazie a lui costruiamo la nostra squadra. Dal 2008 siamo insieme e abbiamo ottenuto grandi risultati».
Mario Androni esordisce con una battuta: «Siamo ancora viventi, siamo ancora qui... Cosa dire a questi ragazzi? Questa mattina, guardando la Gazzetta, sono rimasto quasi male... Ieri ha dato le dimissioni il Papa, oggi le do io, mi sono detto. Invece ho deciso di continuare a sostenere questi ragazzi e il lavoro di Gianni Savio. Anche con la fabbrica siamo in salita, ma è proprio in salita che bisogna pedalare. Io spero sempre che arrivi lo sponsor importante per mettermi a ruota... Sono momenti difficili nei quali è importante avere uno spirito positivo per cercare di costruirsi tempi migliori».
La parola passa al cavalier Pietro Rosino Santini: «Gianni Savio ha parlato di sponsor che sono degli amici e degli appassionati. Io faccio questo lavoro da 45 anni, lo faccio in un mondo che mi piace, con Gianni lavoro forse da vent'anni, ma so che è una persona che lavora bene e mette fede ai suoi impegni».
Fabrizio Castellato, direttore amministrativo di Bianchi, interviene e dice: «Questo è il terzo anno in cui Bianchi collabora con il progetto Androni venezuela. Un progetto che per noi rappresenta una costante sfida al miglioramento, il nostro personale è in costante contatto con la squadra per migliorare il prodotto. Siamo fieri di far parte di questo progetto».
Infine Pino Buda di Sidermec: «Sono nel ciclismo da una vita e con Gianni sono legato ormai da una vita. Negli ultimi anni, quando sono andato a vedere le corse la squadra ha spesso ottenuto la vittoria e quindi mi impegnerò a seguirli più spesso».
Tra i tanti interventi dello staff tecnico interessante quello di Ugo De Maria, osteopata della squadra: «Lavoro da due anni con il team e da molto prima con il gruppo di Fabrizio Tacchino. Nelle squadre di stampo anglosassone una figura come la mia esiste già da anni, ora tutti si sono accorti dell'importanza di curare ogni minimo particolare di quelle "Ferarri" che sono i corridori. Nel momento in cui finalmente è chiaro a tutti che non c'è più spazio - ne ci deve essere - per chi bara, diventa indispensabile lavorare su ogni singolo aspetto per riuscire ad andare sempre più forte».
Ed eccoci entrare nello specifico tecnico con Giovanni Ellena: «Una delle prime domande che fa Gianni quando scegliamo un corridore è "si integra bene nel gruppo?". È così che nasce una squadra come la nostra. Vi faccio un esempio: mi piacerebbe che i giornali tornassero a far notare piccoli particolari, come Pellizotti che nell'ulktima tappa del Mediterraneo si sfila e viene a prendere le borracce per Francesco Reda e Diego Rosa. Questo è il nostro spirito di squadra».
Gli obiettivi?
«Il primo e il più grande è il campionato italiano, che resta il nostro punto tdi riferimento per tutta la stagione. Abbiamo lavorato tanto per programmare la stagione e vi assicuro che non è facile per una squadra Professional: diciamo che Gianni Savio ed io siamo andati in fuga sin dal primo chilometro per organizzare tutto questo».
Ed ora la sfilata dei corridori presenti (mancano Rubiano, Ochoa, Rodriguez e Gil).
Di Serafino. «Ringrazio Savio per la possibilità che mi ha offerto di passare professionista e l'obietivo è quello di dare il 120% per i miei compagni».
Rosa. «Vengo dalla mtb e penso che questo aiuti, perché forse ti diverti di più. Ad una certa età mi è venuta voglia di provare su strada e sono arrivato fin qui». Su di lui Savio aggiunge: «Me lo ha segnalato Fabrizio Tacchino, abbiamo niziato a seguirlo, ma il suo diesse da dilettante gli aveva promesso un passaggio in un grande team... Poi Diego si è reso che l'interesse del suo team era quello di tenerlo ancora per un anno e poi mi ha mandato un sms che diceva "mi sono accorto di tante cose, c'è ancora posto?". Io gli ho risposto subito di sì».
Facchini. «È una grande opportunità per me, che ho perso qualche occasione a causa della frattura di un femore un paio d'anni fa. Mi metterò al servizio della squadra».
Malaguti. «Sono stato fortunato perché non a tutti capita di avere una seconda chance. Un anno fa ero alla Miche che non è mai partita, stavo smettendo ed è arrivata la telefonata. Voglio a tutti i costi ripagare la fiducia di Gianni».
Frapporti. «Io sono uno dei corridori da rilanciare e non ho altri da dire, se non che voglio cercare di ricambiare la fiducia che mi è stata concessa».
Parrinello. «È il mio primo vero anno, nel 2012 ho fatto esperienze e cercato di imparare dagli elementi più esperti».
Ermeti. «Io inizio sempre con i buoni propositi, quindi spero che si possa fare bene».
Bertazzo. «Siamo pronti a lavorare per Mattia e quest'anno mi concentrerò solo sulal strada, accantonando per un po? la pista».
Chiarini. «Vengo da due stagioni difficili, l'ultima stagione intera che ho fatto è il 2010. Adesso mi sembra di aver cominciato bene e voglio cercare di essere subito protagonista, magari lavorando per Francesco Reda che sta andando veramente forte».
Felline. «Stagione importante per me. Già l'anno scorso in questa squadra ho trovato l'ambiente ideale per fare bene: dipenderà da me, adesso, raccogliere qualcosa. Sono giovane, ma è tempo di fare una bella stagione...».
Sella. «Ogni anno è sempre bello cominciare e correre, mi diverto in bicicletta e sono pronto a dare il mio apporto a questa squadra. Obiettivo? Negli ultimi due anni ho vinto due corse all'anno, se ci riuscissi anche quest'anno non sarebbe male...».
Reda. «È un anno importante, per me. Ho trent'anni, mi sento maturo e spero di sfruttare questa condizione che ha sorpreso anche me. In questi mesi mi sono trovato benissimo, non è solo una parola "la famiglia", ma qualcosa di concreto».
Gavazzi. «Eravamo rimasti a tanto tempo fa... Gianni e Mario Androni hannno accettato di scommettere su di me, siamo partiti bene, benissimo, voglio ringraziare anche Davide Cassani, una delle poche persone del ciclismo che non hamnno dimenticato e hanno continuato a seguire il Mattia ragazzo, non il corridore». E Cassani aggiunge: «Mattia, io e tutti ti chiediamo una cosa: non sprecare questa occasione».
Pellizotti. «Il tricolore è stata la corsa più bella della mia carreira, anche se sono salito su podi più importanti. Gianni e Mario mi hanno dato fiducia, ero orgoglioso proprio per quella maglia che inossavo quel giorno. In un quarto d'ora di colloquio con Gianni, abbiamo gettato le basi per il lavoro di due anni: questo mi ha convinto della bontà del loro progetto. Vorrei adesso riuscire a vincere con la maglia tricolore addosso e il Giro d'Italia è la corsa più importante per me e per questa squadra».
Con le parole profumate di "rosa" di Franco Pellizotti, si chiude l'appuntamento con la presentazione ufficiale dlla Androni Venezuela. Chi guarda già ai prossimi appuntamenti: metà della squadra parteciperà al Trofeo Laigueglia e l'altra metà volerà in Malesia per il Tour de Langawi.

da Arona, Paolo Broggi
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