DOPING. Kittel attacca la Astana e l'etica dell'Uci
| 09/11/2012 | 09:20 Non ha paura in volata, non ha paura nella vita: Marcel Kittel è uno che ama parlare chiaro. E dopo aver criticato Alberto Contador e i ciclisti spagnoli che si erano dimostrati solidali con Lance Armstrong, punta il dito sulla Astana e su Alexandr Vinokourov. «Se mi chiamassero, non ci andrei mai. Il denaro non è tutto - ha detto in una intervista a Het Nieuwsblad -: non mi piacciono le voci che sento sulla Astana. I kazaki, anche i non corridori, hanno na metalità diversa dalla mia. Piuttosto non capisco qual è la posizione etica dell’Uci quando decide di dare una licenza World Tour alla Atana che ha Vinokourov come manager. La realtà è che nel ciclismo di oggi non ci sono regole chiare». E ancora: «È vero, ho detto che mi facevano star male le parole di Contador, Sanchez e Indurain sul caso Armstrong, ma non sono il portabandiera di qualcuno, sono solo uno dei tanti giovani del gruppo, di un gruppo che non vuole più aver nulla a che fare con un certo tipo di ciclismo».
Per me questo parla troppo. Se poi pensiamo che sia tedesco (la storia insegna), starei attento a fare la verginella. Se poi mi sbaglio, il ciclismo ha guadagnato un nuovo personaggio da ammirare. Il tempo dirà chi ha ragione.
Stai zitto e pedala
9 novembre 2012 23:22Monti1970
Indurain Contador Sancez Amstrong Vinokurov ,sono stati dei campioni, tu chi sei? Zitto e pedala
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