INTERVISTA. Davide Viganò riparte dalla Vuelta

| 11/08/2012 | 09:45
Davide Viganò torna in sella! Il brianzolo correrà la Vuelta di Spagna dal 18 agosto al 9 settembre. Ma facciamo un passo indietro: 6 luglio, Tour de France, tappa da Epernay a Metz, cade mezzo gruppo e fra i più malconci c'è Viganò che riporta la frattura scomposta della clavicola sinistra. La Grand Boucle, la prima della sua carriera, per il brianzolo si conclude a bordo di un'ambulanza. Dopo l'intervento chirurgico, presso la Clinica Santa Rita di Vercelli, il brianzolo è subito tornato ad allenarsi con la speranza di far parte dei nove convocati della Lampre Isd, il team per il quale gareggia, che avrebbero preso parte al Giro di Spagna: "Che gioia sentirsi dire che disputerò la Vuelta - afferma Viganò, che in questi giorni si è preparato sul Passo dello Stelvio-. Ci speravo tanto ed eccomi qua, pronto a partire per la Spagna dove spero di poter essere utile all'economia della squadra. Dopo la caduta e l'operazione la Vuelta sarà la mia prima gara e già so cosa mi aspetta... Per questo spero di trovare in fretta il ritmo e quella condizione ideale che servono in una corsa a tappe di tre settimane". Per Davide Viganò, 28 anni di Carate Brianza professionista dal 2005, è la sesta partecipazione nella Vuelta di Spagna. Il debutto nel 2006 quando correva per la formazione belga della Quick Step, l'ultima volta l'anno scorso con la Leopard Trek con la quale il brianzolo si aggiudicò la cronometro a squadre di Benidorm. "Fu un bel successo anche perchè in squadra con noi c'era un certo Fabian Cancellara. Vincemmo davanti alla Liquigas e alla squadra del campione del mondo Cavendish". Facendo i dovuti scongiuri, cosa ti aspetti da questa trasferta? "Fino ad oggi la mia è stata una stagione da dimenticare. Ho rotto quattro costole, in Turchia ci è mancato poco che mi fratturassi il dito, al Tour la clavicola. Senza contare altri problemi minori. Speriamo che la sfortuna mi abbandoni e mi consenta di trovare in fretta una buona condizione per gareggiare da protagonista".

da Il Giorno, Danilo Viganò

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