| 20/07/2004 | 00:00 E' stata una lunga discesa negli inferi, quella di David Millar verso il doping. L'incontro con l' Epo, nell' agosto del 2001 ''a casa di Massimiliano Lelli''. E da quel momento per lo scozzese migliorano i risultati, ma la vita personale diventa un inferno. Rompe con la fidanzata, si sente sempre piu' solo, vuoto e colpevole. A ottobre scorso ottiene il miglior risultato della carriera: campione del mondo a cronometro. Ma e' un risultato falso. Choccante la confessione, pubblicata oggi dall' Equipe: ''Ero dopato... Avevo fatto l' Epo quando ero a Manchester... Ho conservato le siringhe per ricordare a me stesso quello che avevo fatto, per non dimenticare mai che ero diventato campione del mondo essendo dopato. Avevo sognato di diventare campione del mondo, c'ero riuscito ma avevo barato''. I suoi sei anni verso e con il doping Millar li ha confessati ai poliziotti francesi che lo avevano arrestato a Biarritz il 23 giugno. Ha affermato che l' Epo l'ha scoperta grazie a Massimiliano Lelli, per prepararsi alla Vuelta del 2001. ''Sono rimasto a casa sua per due settimane - si legge nei verbali dell'interrogatorio - andavamo a comprare l'Epo da diversi fornitori. Io restavo in macchina, gli davo 400 franchi per ogni siringa di Epo. Era Lelli a fare gli acquisti. E' stato lui a mostrarmi come iniettarsi l'Epo in sottocutanea nella spalla ed io mi facevo le iniezioni. Ho preso l'Epo per sette giorni''. Dal febbario 2002 si e' affidato alle ''cure'' del dottor Jesus Losa, medico della Euskaltel. ''Gli mettevo la vita e la carriera nelle mani e lo pagavo 12.000 euro all'anno - ha detto Millar ai poliziotti - All'epoca guadagnavo 250.000 euro di ingaggio e a fine anno avrei incassato 800.000 euro''. La sua versione l' ha confermata oggi al giudice di Nanterre, Richard Pallain, che conduce l'inchiesta sul caso Cofidis. Il verbale dell'interrogatorio del campione del mondo della cronometro a Biarritz (23 e 24 giugno) e' stato pubblicato oggi dal quotidiano sportivo francese 'L' Equipe', nel giorno in cui lo scozzese e' stato interrogato dal giudice Pallain e poi messo a confronto con Philippe Gaumont, il francese che gia' nel gennaio scorso ammise di essersi dopato. Dopo il confronto Gaumont ed il suo avvocato hanno lasciato il palazzo di giustizia senza fare commenti. Per Millar invece ha parlato l'avvocato Paul-Albert Iweins: ''Il mio cliente e' stato ascoltato per un paio d'ore, poi e' stato messo a confronto con Gaumont. Ognuno e' rimasto sulle sue posizioni: Millar ammette quello che ha fatto, ma non quello di cui Gaumont lo accusa. Su alcuni punti Gaumont ha modificato la sua versione, forse per renderla piu' verosimile. Millar ha ammesso un certo numero di fatti, in particolare ha riconosciuto di aver preso l' Epo''. La confessione di Millar ha fatto scattare il licenziamento formale dalla Cofidis e apre la procedura di ritiro del titolo mondiale. ''Millar ammette totalmente i suoi atti - ha sottolineato l'avvocato Iweins - Da un certo punto di vista la confessione lo ha liberato''. Il regolamento della Uci prevede che una confessione di doping equivalga ad una positivita' conclamata dai controlli. ''Normalmente non si possono utilizzare i verbali di istruttoria penale, che sono confidenziali - hanno detto alla federazione internazionale - ma se Millar confermera' quello che ha detto, pubblicamente o in una istanza disciplinare, non sara' necessario attendere la conclusione del procedimento penale''. In questo caso Millar perderebbe la maglia iridata conquistata a Hamilton a beneficio del secondo classificato, l'australiano Michael Rogers.
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