TOUR. I Pirenei si vedono solo all'orizzonte

| 16/07/2012 | 08:57
Dopo  una prima mezza tappa pirenaica più movimentata del previsto, il Tour de France torna, per la sessantaquattresima volta, nella sua affezionata per eccellenza, Pau, con una frazione disegnata per gli sprinter, che, assieme al riposo di domani, precede la due giorni chiave di questa edizione.
La partenza è da Samatan, una delle capitali francesi della gastronomia, nota anche come la “Mecca del foie gras”, dove fra ottobre e aprile si tiene una delle fiere più importanti al mondo.
I 158.5 km previsti sono quanto di più lontano ci sia da una tappa pirenaica e, nonostante Pau richiami alcuni scalatori vittoriosi come Claudio Chiappucci nel 1993, oggi a giocarsi la tappa saranno i velocisti.
Il primo conquistatore della “Porta dei Pirenei” è stato Alfredo Binda nel 1930, gli ultimi tre Pereiro nel 2005, Mercado nel 2006 e Fedrigo nel 2010, in una tappa che aveva visto all'attacco anche Lance Armstrong, che proprio in quell'occasione aveva tentato quella che sarebbe rimasta l'ultima azione della sua carriera.
Gli ultimi due velocisti a trionfare a Pau sono stati Erik Zabel nel 1997 e Robbie Mc Ewen nel 1998, il magico Tour di Marco Pantani.
I favoriti sono i soliti sprinter, ognuno con una motivazione particolare: Cavendish, che dopo aver tirato ieri in salita per Wiggins, vuole dimostrare di essere ancora il più forte; Greipel, che vuole il poker per festeggiare a dovere il suo trentesimo compleanno; Sagan, che velocista puro non è, ma che ogni giorno si inventa una nuova azione da campione vero.

da Samatan, Francesco Cerruti
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COMMENTI
Direttore mi permetta una citazione cinematografica
16 luglio 2012 09:21 mdesanctis
Egr. Direttore,
mi consenta. Il percorso di questo Tour (la tanto blasonata corsa più importante del mondo) è, per dirla come il Rag. Fantozzi, "una c.....a pzzesca!"
Non mi aspetto i 96 minuti di applausi, sarei contento di contribuire a mettere la pulce all'orecchio agli organizzatori per fargli capire che il ciclismo è cambiato. Non si possono compensare 100 km di cronometro mettendo la salite a 40 km dall'arrivo.
Cordiali saluti

mdesanctis

Giro..
16 luglio 2012 11:38 ale63
Questo Tour e' un po' come i famosi Giri di Moser e Saronni, dove le poche salite sparivano con un po' di pioggia, altro che neve!!! Il povero FIGNON, ne fece le spese.. Ale

Leblanc era un asino ma Preudhomme...
16 luglio 2012 14:10 pickett
Preudhomme é un somaro!Quel circuito finale di 12 km ,ieri,sembrava messo di proposito per rovinare la tappa.Se questo ero lo scopo,é stato raggiunto perfettamente.Se una cosa del genere l'avessero fatta Acquarone,Zomegnan o Castellano,sarebbero stati lapidati sulla pubblica piazza.

urgono modifiche
17 luglio 2012 03:16 lupin3
visto che quest'anno sia il Giro che il Tour sono stati di una noia mortale, gli organizzatori dovrebbero ripensare qualcosa, perchè la formula di 22 giorni di corsa di cui 15 inutili, 3 di tatticismo e forse 4 di corsa non è in linea con quello che si chiama "spettacolo".
Proposte (polemiche o meno, ma almeno ne faccio):
- limitare il tutto a 15 giorni con 3/4 tappe per velocisti, 2 crono (di cui una in salita, o cronoprologo, o cronosquadre) non eccessivamente lunghe, 4 tappe belle mosse e 4 di salita con salite dure ben piazzate, 1 riposo al secondo lunedì.
- 30 squadre di 5/6 elementi, un'ammiraglia ogni 2 squadre
- no radioline
- abbuoni ai traguardi volanti e a tutti gli arrivi (senza esagerare)

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