GIRO. L'ora del primo tappone dolomitico. Segui il LIVE

| 23/05/2012 | 08:59
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Da questa tappa che il gioco si fa duro ed è qua che dovrebbero uscire allo scoperto i duri. Sono quattro i gran premi della montagna, montagne vere, in un paesaggio sempre di straordinaria bellezza nell’incanto dello scenario dolomitico che caratterizza e “firma” questa frazione.
La partenza coincide con l’arrivo del giorno prima, come accadeva una volta e come è sempre gradito - ma è sempre più raro nelle grandi corse a tappe - da corridori e suiveur.  Da Falzes ci s’indirizza verso la Val Badia con il passaggio da La Villa, nel nome della grande Maria Canins, e San Cassiano per raggiungere quindi il passo Valparola – primo G.P.M. - ed il subito dopo sottostante passo Falzarego con la lunga discesa su Caprile, Alleghe e quindi, da Agordo, l’ascesa verso il passo Duran, secondo G.P.M. Discesa in val di Zoldo e immediata risalita verso la Forcella Staulanza, altro G.P.M. (unico di 2a categoria  mentre tutti gli altri di giornata sono di 1a). La discesa è verso il Cadore e, in rapida successione, dopo Selva di Cadore, si propone il Passo Giau con le sue splendide visioni paesaggistiche ma il freddo linguaggio dei numeri ne determina la durezza ciclistica: quasi 10 chilometri con un dislivello di 922 metri per raggiungere i 2236 metri d’altitudine. Pendenze: media 9,3%, massima 14%. Dallo scollinamento al traguardo solo poco più di 17 chilometri di ripida discesa passando da Pocol.
Cortina d’Ampezzo, la capitale delle Dolomiti, con le meravigliose cime che la contornano e formano attorno a lei una preziosa corona naturale, con le sue attrattive paesaggistiche, turistiche, culturali, sportive (è stata sede delle Olimpiadi invernali del 1956) torna ad ospitare la corsa rosa dopo molti an­ni. Il primo incontro nel 1939 con Secondo Magni, toscano di Fucecchio, che precede il suo capitano nella Legnano, Gino Bartali. Fausto Coppi firma una delle sue imprese nel 1948 vincendo con 4’12” su Bartali, mentre un altro campione, il francese Luison Bobet, s’impone in volata nel 1951 su Coppi e , Fiorenzo stavolta, vincitore poi del Giro. Nel 1955 successo del piemontese Angelo Conterno mentre l’ultimo vincitore del Giro a Cortina, sullo strappo ai 1778 metri del Col Drusciè, verso la Tofana, con una splendida visione sulla cittàe la conca ampezzana, e siamo nel 1977, è il timido scalatore ligure di Dolcedo d’Imperia Giuseppe Perletto che precede di 44” Beccia. Questa volta l’arrivo è nel centro cittadino della “perla delle Dolomiti”.
Il via ufficiale a mezzogiorno, seguiteci perché anche oggi vi racconteremo la tappa, con la speranza di emozionarci ed emozionarvi.

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