DA TUTTOBICI. Botta & Risposta con Elia Favilli

| 26/03/2012 | 09:55
Come ti sei avvicinato al ciclismo?
«Da piccolo giocavo a calcio, ero anche bravo, ma non mi di­vertivo. Pensa che, mentre gli altri si allenavano, io mi distraevo a raccogliere i fiorellini del prato che circondavano il cam­po. Un giorno Giovanni Cian­telli, patron del Gs Montenero, mi ha fatto scoprire la bici e da lì è stato amore a prima vista. Ho iniziato a correre da G1, vincendo abbastanza. Ho sempre corso fino a oggi, tranne che per un breve periodo da Esor­diente: mi era passata un po’ la voglia, ma ho ripreso dopo qualche mese di stop grazie a un gruppo di amatori della mia zo­na, che tuttora escono in bici con me».
Nel 2011 il tuo debutto nella massima categoria.
«Non mi posso lamentare per co­me è andato il mio primo an­no da professionista. Ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato: imparare dai “vecchi” e mettermi a disposizione dei compagni più quotati per la vittoria. Quando ho potuto giocarmi le mie possibilità ho fatto del mio meglio, raccogliendo so­prattutto a inizio stagione qualche piazzamento incoraggiante per il futuro».
Quest’anno com’è iniziato?
«Bene. Dell’inizio al Giro della Provincia di Reggio Calabria non posso lamentarmi (Elia si è piazzato 3° nella prima tappa, 6° nella seconda e 3° nella classifica generale, ndr). Sono contento delle sensazioni provate e mi auguro di proseguire andando più forte della stagione scorsa. Con la maglia della Farnese Selle Italia voglio tornare ad al­zare le braccia al cielo e ad essere più continuo durante l’arco di tutto l’anno».
Quali i tuoi obiettivi a lungo termine?
«Vorrei tornare a essere un corridore vincente, quale ero da dilettante e soprattutto da ju­nior. Non ho gare precise in te­sta a cui mirare, per ora non ho ambizioni altissime ma non vedo l’ora di sbloccarmi. Devo ancora capire fin dove posso ar­rivare, quali sono i miei limiti e in quali terreni posso fare la differenza. Vedremo col tempo che spazio potrò ritagliarmi».
Che tipo di corridore vorresti diventare?
«Mi piace lo stile di corsa di atleti come Bettini, Freire, Vi­sconti. Ho caratteristiche simili a loro, nel senso che sono versatile. Sono abbastanza veloce e in salita mi difendo bene, ma ov­viamente non posso assolutamente mettermi al livello dei nomi che ho fatto».
La tua corsa dei so­gni?
«Mi ha fatto innamorare del ciclismo il Giro delle Fiandre, che però non è adatto alle mie ca­ratteristiche, considerato il mio peso leggero. Quali corse potrebbero fare per me? Non saprei, quando le trovo vi avviso (scherza, ndr)».
Hai un bimbo di tre anni: è difficile stare tanto lontano da ca­sa?
«Molto. Quando si è in viaggio per correre la nostaglia si fa sentire, ma si cerca di contrastarla con telefonate, internet e chiacchierate coi compagni di squadra. Fare il papà da lontano è difficile, ma per fortuna mia mo­glie Chiara si dedica ad Ema­nuele a trecentosessanta gra­di. È complicato anche avere una relazione quando si è spesso fuori di casa, ma per il mio rapporto sono molto sereno: Chiara ha corso (su strada e nel ciclocross fino a quattro anni fa, ndr) quindi capisce i sacrifici che dobbiamo fare lei, Ema ed io come famiglia».
Emanuele è già appassionato di ciclismo?
«Non potrebbe essere altrimenti. Ha già la sua bici da corsa ed è il mio primo tifoso. Pri­ma di ogni corsa guardo sul cellulare il video di lui che strilla: “Forza babbo, alè!”».
Chi ti supporta nella tua professione?
«In primis Chiara, mam­ma Roberta, papà Leonardo e il mio su­pernonno Ilio. Abito a 200 metri dai miei genitori e dai miei non­ni, a Venturina (Li), e quando torno dalle gare anche alle ore più assurde c’è sempre qualcuno ad aspettarmi».
Oltre a pedalare e a fare il pa­pà, riesci a coltivare qualche hobby?
«Mi piace molto pescare, passione che condivido con il mio ex capitano Giovanni Visconti. Mi diverte ogni tipo di pesca, quando posso pratico anche quella subacquea in apnea: un’ottima disciplina per tenermi in allenamento, visto che abitua a respirare al meglio e potenzia le capacità polmonari».

da tuttoBICI di marzo a firma di Giulia De Maio
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COMMENTI
Forza Elia
26 marzo 2012 13:57 MARINE
Bravo Elia. Sono sicuro che potrai ritagliarti il tuo spazio in futuro.
Scinto ti farà crescere come si deve.
Aspettiamo le tue braccia al cielo.

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