DILETTANTI. Nuovo look per la Zalf Desiree Fior 2012

| 28/12/2011 | 11:17

La Zalf Euromobil Desirèe Fior compie 30 anni e si appresta a festeggiarli in grande stile. Il primo passo verso la stagione 2012 è stato, proprio negli ultimi giorni del 2011, la presentazione ufficiale della nuova maglia che il prossimo anno contraddistinguerà i ragazzi di patron Gaspare Lucchetta ed Egidio Fior. Una maglia speciale, quella disegnata e confezionata dallo staff del maglificio MsTina di Vallà di Riese Pio X, guidato dall'ex campione di Francia, Marcel Tinazzi: sul consueto disegno tricolore, infatti, farà il proprio ritorno il marchio Euromobil a rievocare una storia fatta di passione per lo sport e per l'arte. A ricordare i 30 anni della formazione trevigiana fa la propria comparsa, appena sopra al cuore, il marchio elaborato da Pope, uno degli artisti contemporanei tra i più apprezzati in campo mondiale . Un vero e proprio restyling, poi, interessa le bande blu che occupano il colletto, le spalle e i fianchi, così come per i pantaloncini che saranno bianchi nella parte anteriore e blu in quella posteriore. A completare lo speciale kit disegnato per celebrare i primi 30 anni della Zalf Euromobil Desirèe Fior anche una bicicletta unica nel suo genere: la Battaglin C13, fornita agli atleti di Rui, Camillo e Faresin, infatti, avrà una verniciatura bianca-rosso-verde e blu studiata appositamente per l'anniversario targato 2012. Innovazioni, aggiornamenti e un pizzico d'eleganza in più che non guasta mai: anche nella stagione del trentennale rimangono però invariati i colori dell'inconfondibile vessillo che ha fatto conoscere al grande pubblico i migliori talenti del ciclismo italiano degli ultimi 30 anni: da Maurizio Fondriest, uscito per primo dalla scuola di Salvarosa di Castelfranco Veneto (Tv) nel 1987 e laureatosi campione del mondo tra i professionisti l'anno successivo a Renaix fino ad Enrico Battaglin che nel 2011 è riuscito a conquistare da stagista, a Peccioli (Pi) la Coppa Sabatini, è lunghissima la lista dei campioni svezzati alla corte di Luciano Rui, Luciano Camillo e, negli ultimi anni, anche di Gianni Faresin, lui stesso frutto della mitica scuola Zalf. Un palmares ricchissimo quello collezionato in tre decenni trascorsi tra i dilettanti dagli uomini della Zalf Euromobil Desirèe Fior che può fregiarsi di 8 campionati del mondo (su strada, ciclocross e nella cronometro a squadre), un campionato europeo a cronometro, una trentina di titoli italiani (ultimo in ordine di tempo quello ottenuto nel 2011 da Matteo Busato tra gli elitè s.c. a Canicattini Bagni, ndr) e delle vittorie in tutte le classiche più belle del calendario dilettantistico nazionale ed internazionale eccezion fatta solo per il Giro d'Italia Baby e il Giro della Valle d'Aosta.  A ricevere il testimone bianco-rosso-verde nel 2012, saranno 20 atleti capitanati da Nicola Boem e Gianluca Leonardi, che hanno già vestito la maglia azzurra a Copenhagen, dall'ex tricolore juniores Paolo Simion e dal campione brasiliano under 23, Carlos Alexandre Manarelli. Una stagione ricca di responsabilità per il gruppo che si sta allenando già da un mese sulle strade della Marca trevigiana, costellata di ricordi, simbologie e ricorrenze: il gruppo Euromobil, dei fratelli Antonio, Fiorenzo, Gaspare e Giancarlo Lucchetta, infatti, festeggerà proprio quest'anno oltre al trentennale del sodalizio firmato con Giancarlo ed Egidio Fior nell'ormai lontano 1982 anche il 40° compleanno di Euromobil, azienda leader nel settore dell'arredamento e il 30° anniversario dell'impegno nel mondo dell'arte, dove il marchio Euromobil è partner di tutti i più importanti eventi internazionali.


Questa la rosa della Zalf Desirèe Fior 2012:


RICONFERMATI: Nicola Boem, Matteo Marcolin, Gianluca Milani, Pierre Paolo Penasa, Paolo Simion, Stefano Tonin, Diego Zanco,

NUOVI: Simone Andreetta, Giacomo Berlato, Leonardo Basso, Andrea Canovi, Giorgio Cecchinel, Michele Gazzara, Gianluca Leonardi, Carlos Manarelli, Elia Ongaretto, Nicola Rossi, Andrea Toniatti, Alessandro Tonelli e Simone Viero.

Ds: Luciano Rui, Gianni Faresin, Luciano Camillo, Fabio Mazzer, Giorgio Fiorio

Staff Medico: Dott. Fulvio Susanna, Dott. Loris Confortin

Massaggiatore: Thomas Rech

Meccanico: Ivano Gemin

CHI E' POPE

Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Bruno Saetti, Carmelo Zotti e Giuseppe Santomaso, dopo aver esordito con alcune iniziali ricerche di matrice informale, Pope si è dapprima impegnato in un’inventiva analisi degli emblematismi Pop, per approfondire quindi più complesse indagini geometrico-percettive, caratterizzate da una elaborata elaborazione progettuale delle concentrazioni e dispersioni delle energie luminose.

In seguito, liberatosi, già a partire dai primi anni Settanta da ogni ossequio alle istanze ottico visuali, Pope ha indirizzato la propria creatività a una approfonda riflessione sui vari elementi e sul linguaggio stesso della pittura: nascono così i suoi Percorsi variabili caratterizzati dalla iterazione di bande cromatiche di uguale larghezza, costituite da due toni leggermente discontinui dello stesso colore, dispiegate a coprire interamente la superficie del quadro, innestando un sottile gioco di uniformità e di differenze.

Pur apparentemente uguali, nessuna delle bande cromatiche che pervadono la superficie, proprio per l’obliquità che le informa, è infatti identica a qualsiasi altra.

Ben presto Pope mette in questione i suoi stessi propositi operazionali, velando le sue opere precedenti di una sottile patina dorata. Lungi dal ridursi a mera fattualità, tale apparente cancellazione apre la strada a una sempre più puntuale riflessione sulle singole componenti della pittura e sulle loro relazioni dialettiche: tra supporto e superficie, tra colore e configurazioni immaginative, tra energia e controllo, studiate in un nuovo rapporto con lo spazio e l’ambiente anche tramite il frazionamento, in più parti, del piano dell’opera e la sua libera ricomposizione sulla parete.

Avvicinatosi alle posizione della cosiddetta “Pittura Analitica”, mentre nel frattempo si moltiplicano le occasioni espositive e le sue partecipazioni a importanti rassegne e simposi in Italia e all’estero, Pope verrà sviluppando la propria creatività in una posizione di singolare equilibrio tra l’esplicarsi di una dirompente immediatezza espressiva di origine segnico-gestuale e l’approfondimento di più controllate istanze astrattiste di ambito razionale.

L’emergere dell’evento cromatico appare così, non senza conflitti e linee di frizione, pur se ricomprese in un ordine strutturale e costruttivo, mentre per contro la forma non si mostra mai racchiusa in una intangibile, geometrica perfezione, lasciando affiorare il pungente sapore della vita anche se trasfigurato nella creativa dimensione dell’opera.

In questo orizzonte, molteplici emergono allora i riferimenti alla storia della pittura contemporanea; dalla vastità delle superfici di Clyfford Still alla perentorietà della cosiddetta Pittura Segnaletica, dall’impetuosa energia degli oscuri tralicci di Franz Kline, alla spirituale libertà del suprematismo di Malevitch, alla contemplativa metodicità delle immagini di meditazione di Albers.

Nelle sue opere più recenti, Pope è andato sempre più affinando la qualità della propria pittura che, nella sempre più raffinata e vibrante perfezione del ductus, nella sottile invenzione dei timbri coloristici, nella calibrata delineazione e curvatura dei contorni - tali da conferire talvolta ai suoi splendidi velari cromatici una sottile virtualità spaziale - va sempre più qualificandosi come una irrinunciabile ricerca di bellezza.

 

 

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