LUTTO. Se n'è andato Giuseppe Baio, simbolo di umanità

| 25/11/2011 | 10:58
La passione per il ciclismo lo ha accompagnato per tutta la sua vita.
Lutto nel ciclismo per la scomparsa, venerdì scorso, di Giuseppe Baio, professionista e gregario di Fausto Coppi e Fiorenzo Magni. Nato in città il 26 agosto 1926, era sposato con Liliana Zighetti, mancata nel 1996. Lo ricordano con affetto il figlio Mario, la nuora Tina Giussani e la nipote Alessandra con il marito Ruggero Villa. «Baiet», così era soprannominato nell’ambiente del ciclismo, viveva nello storico cortile di piazza Roma, al civico 50, dove è nato e che tra il 1945 e il 1960 ha ospitato l’omonimo albergo Baio di proprietà del padre. Ha trascorso gli ultimi tre anni della sua vita dal figlio che abita a Carate Brianza senza comunque mai smettere di andare ogni giorno nella sua casa a Giussano, un autentico museo. A chi andava a trovarlo mostrava con orgoglio gli articoli di giornale che parlavamo di lui e delle sue imprese sportive, oltre a tante foto autografate di campioni del passato a fianco dei quali ha corso, come Magni, Robic, Darrigade, Van Stemberger, Miguel Poblet. Ci sono anche Eddy Mercks, Gianni Bugno e Felice Gimondi ma fanno parte dei ricordi del figlio Mario che ha corso con loro nei dilettanti.
Una vita dedicata al ciclismo, quella di Baio, durante la quale ha gareggiato anche come professionista, a cavallo degli anni '50, per le squadre «Ferrochina Bisleri», «Europhon», «Aurora Desio» e «Marianese». Ha inoltre corso come gregario di Coppi e Magni, nel celeberrimo velodromo Vigorelli; successivamente ha fatto da massaggiatore a molti campioni del ciclismo da strada e di ciclocross. Negli anni d’oro del ciclismo condivise fatiche, speranze e successi soprattutto con il «campionissimo» Coppi. «Era grande ma anche affabile e generoso - ci aveva raccontato in occasione del 50esimo anniversario dalla morte del ciclista piemontese - Eravamo molto amici. Mi ha regalato persino la sua "Bianchi" e una ventina di maglie. Ho fatto dono di tutto ciò alla chiesetta della Madonna del Ghisallo, patrona dei ciclisti».
Negli anni '80 e '90 Baio ha gestito un negozio di biciclette ad Arosio. «Una volta in pensione ha continuato l’attività amatoriale di meccanico ciclista diventando un punto di riferimento per gli amanti delle biciclette - hanno ricordato i famigliari - Fino all’ultimo giorno è stato sempre presente alle competizioni che si svolgevano nella zona, dove veniva accolto con gioia soprattutto dalle giovani leve alle quali dispensava preziosi consigli e aneddoti divertenti. Tutti ricordano l’allegria che sempre lo accompagnava e la semplicità con cui ha affrontato tutte le salite della sua vita». Un affetto dimostrato anche dall’ampia partecipazione ai funerali celebrati sabato pomeriggio in chiesa parrocchiale.


da Il Giornale di Carate
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COMMENTI
Ciao Baiet!
25 novembre 2011 13:25 radiocorsa
Conservo con cura la foto che ti ritrae con Coppi, un regalo che facevi volentieri a tutti gli appassionati di ciclismo brianzolo, quegli stessi appassionati che durante le attese del passaggio dei corridori ti circondavano d’affetto, e la banana? Quante ne hai mangiate! Tra una chiacchera e l’altra ingannavamo l’attesa.
Ora, da buon professionista, hai onorato fino in fondo il tuo ruolo e non hai voluto andartene prima della fine della stagione.
Ciao Baiet!

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