DILETTANTI. Diario Colpack, la fuga di Orrico

| 27/08/2011 | 22:06
Ciao a tutti sono sempre io, Davide Orrico (nella foto Rodella, in azione), a raccontarvi questa penultima giornata di gare qui in Valle d‘Aosta che fortunatamente mi ha visto protagonista per buona parte del tracciato... vi anticipo che dati alla mano è stata la giornata di gara più dura della mia vita ciclistica.
Vi dò un po’ di numeri: sono stato seduto in sella 5h16min e 3 secondi che mi sono serviti per coprire i 162 km della tappa che prevedeva anche un dislivello di 4182 metri ... a voi le conclusioni!!!

Il via oggi è stato dato alle 11.45 da Chatillon, partenza in discesa quindi velocità molto elevate ma poi appena usciti dalla statale le stradine con piccoli strappetti hanno consentito alla fuga giornaliera di prendere piede ... nella fuga ero presente anche io con altri 15 compagni di avventura.
Mi sono scordato di dirvi che oggi la giornata era molto ventosa, quindi per noi nella prima parte di corsa verso il primo gpm è stato facile prendere vantaggio sul gruppo grazie al vento favorevole, tant’è che all’inizio del Perloz il nostro vantaggio nei confronti del gruppo era di 3’50 secondi rimasto quasi invariato fino alla vetta della prima montagna.

Il ritorno nella vallata verso Col Tsecore invece è stato durissimo, un fortissimo vento ci ha costretti più volte a interrompere la doppia fila facendoci perdere circa un minuto.
All’imbocco della seconda salita la fuga esplode, le rampe al 15% fanno si che rimaniamo solo in 7 in avanscoperta io, due atleti Trevigiani, Facchini e Sgrinzato, un atleta francese, un atleta americano e un atleta belga della Lotto. Anche se frazionati riusciamo a scollinare con un minuto circa sui vecchi compagni di fuga e qui inizia la mia seconda gara.

In una discesa tecnica di circa 20 km io e Mario Sgrinzato della Trevigiani attacchiamo, andiamo a riprendere l’americano e il francese (sembra una barzelletta eheh) e li stacchiamo, rimanendo così soli sulla strada che ci portava alla scalata del terzo gpm il Col St. Pantaleon con un vantaggio di 50 secondi sull’americano e 1’20’’ circa dal terzetto creatosi in discesa formato dall’atleta francese, Facchini e l’atleta belga. Intanto sul gruppo a fine discesa portiamo il nostro vantaggio a 5’10’’.

Sia io che Mario iniziavamo ad accusare la fatica delle prime due scalate, quindi è stata davvero dura puntare la salita cercando di mantenere intatto il vantaggio sui nostri primi inseguitori, infatti dal dietro dopo pochi km di salita l’atleta americano rientra, poco dopo lo farà anche Facchini che nel frattempo ha staccato i suoi compagni, un rientro portentoso, infatti rientra e riparte senza nemmeno dire una parola e l’atleta americano lo segue.

Da qui in poi ripensando alla gara ho ancora mal di gambe. Mancano 5 km al gpm Sgrinzato si stacca aspettando Cattaneo che intanto ha attaccato dal gruppo dei migliori. Io rimango a bagnomaria tra i primi e gli inseguitori, così decido di mollare aspettando Cattaneo che mi riprende, lo tengo per 500 metri circa e mi stacca anche lui, mi giro e il gruppo dei migliori è poco dietro tirato da un atleta russo, e scorgo tra i pochi “sopravvissuti” Zilio, Edo e Joshua quindi abbastanza bene per noi, manca solo Stefano incappato in una giornata no.
Vengo ripreso,  mi accodo al gruppo dei migliori sperando di riuscire a finire la scalata insieme a loro , e con mia grande sorpresa riesco a scollinare con tutti i big della generale e ci lanciamo in discesa .

Penso all’attacco ma le gambe non ci sono. Allora mi giro e cerco di capire come stanno i miei compagni... stanno bene allora mi metto in testa a cercare di fare una discesa discreta per perdere il meno possibile dai battistrada ma... sorpresa... all’uscita di un tornante trovo in traiettoria la moto dei fotografi, per evitarla freno ma cado, scivolando contro il guard-rail .
Solite botte niente di preoccupante così riparto, rientro nel gruppetto ma siamo già all’imbocco dell’ultima salita di giornata qui finisce la mia corsa.

Le energie rimaste sono al lumicino così mi stacco poco dopo, soddisfatto comunque della mia prova. Davanti la corsa procede spedita tutti i migliori si danno battaglia, sinceramente non so nemmeno cosa dirvi di questa fase di gara in quanto la differenza di velocità tra me e i primi era talmente elevata che in pochi minuti sono spariti dalla mia visuale.

I miei compagni termineranno 9° (Zardini) e 10° (Zilioli), purtroppo non sufficienti per mantenere la leadership nella classifica a squadre però non abbiamo rimpianti ci abbiamo provato fino alla fine. Spero sinceramente che domani l’agonia (scrivo così perchè il mal di gambe e le botte si sentono tanto) sia il più breve possibile e speriamo che Stefano o qualsiasi altro mio compagno riesca a fare una buona scalata così da poter coronare una vittoria di tappa che ci manca in questo giro.

Grazie per l’attenzione amici lettori a domani per la conclusione :

Davide Orrico
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