Dobbiamo rassegnarci, una nuova era si apre nel ciclismo internazionale: da qui in avanti, ad ogni nome sarà sempre abbinato un numero, che purtroppo non va cucito sulla schiena, come sempre, ma desunto dalla lista dei sospettati Uci. Fino a poche ore fa era definita lista segreta, ora non più: qualche candida manina della premiata Federazione internazionale ha pensato bene di togliere qualsiasi segreto allungandola all’”Equipe”. Nel giro di pochissimo tempo, tutto il mondo sa. All’esplosione della mina, la solerte Associazione dei corridori italiani ha adottato subito una drastica misura d’urgenza. Tra tutte quelle che poteva e doveva prendere, ha scelto proprio la più cretina: ha diffidato via fax questa testata, “Tuttobiciweb”, dal diffondere i nomi della lista. Tanto candore mi ha quasi commosso. Davvero, mi sono sentito come davanti a Mammolo e Pisolo, i nanetti ingenui di Biancaneve. Evidentemente, mi sono detto, all’Associazione dei corridori italiani non hanno ancora appreso che viviamo nella comunità globale di Internet, dove tutti sanno tutto di tutti nel giro di pochi secondi. Pensano che le notizie vengano diffuse con qualche stormo di piccioni viaggiatori. Devo dire la verità: li trovo fantastici. Esattamente come quel tizio che allo scoppio della guerra mondiale se la prende con la moglie, urlandole “chiudi quella finestra, non senti il rumore?”. Io non so chi consigli chi, in Assocorridori, ma trovo che farebbero bene a cambiare il consigliere. Ma come: esplode un caso così delicato e scabroso, tu te la prendi con chi lo riporta? Amici dell’Associazione, vediamo di non fare i furbi. So benissimo come sia molto comodo prendere a cazzotti chi racconta in giro che la moglie ti ha messo le corna, ma il problema vero è la moglie che mette le corna. Mi scuso per il livello del paragone, ma a certi livelli sono gli unici paragoni che la gente comprende. Per essere un po’ più fini, aggiungo che gli organi di stampa hanno il dovere, quando apprendono una notizia, di divulgarla. Soprattutto se è così importante. Se l’Equipe, facendo bene il proprio mestiere, rivela la lista dei nomi, tutti gli altri fanno benissimo a riprenderla. Ma il problema non è questo: il problema è che all’Uci, o in qualche agenzia antidoping ad essa contigua, ci sta gente che non è in grado di controllare i documenti più riservati, o peggio ancora si diverte a diviulgarli per il solo gusto di tenere sotto schiaffo un po’ di gente. E’ molto triste e avvilente spiegare questi meccanismi elementari, ma evidentemente l’Associazione dei corridori italiani ancora non li conosce. E diffida gli indiffidabili, che fanno solo il proprio mestiere, senza premurarsi invece di risparmiare tempo e energie per andarci giù pesanti con la controparte vera: non l’Equipe, non Tuttobiciweb, ma soltanto l’Uci. Quanto invece al merito della questione, questi 198 nomi iscritti al Tour del 2010, penso che sia molto ingiusto divulgare il livello di sospetto soltanto di questi qui. E quelli che non erano al Tour? E’ possibile conoscere anche il numero personale loro? Per il resto, non la farei così drammatica. Ci sono due modi di leggere la lista: quello di chi sta sopra il livello 4, considerato dall’Uci stesso quello sensibile, e quello di chi sta sotto. Ovvio che i Popovich e i Menchov, tanto per non fare nomi, saranno furibondi per la rivelazione. Ma se io fossi nei panni di Basso e Cunego, tanto per non fare altri nomi, sarei solo felice: stare a quota 3, ai minimi di guardia, è un’ulteriore patente di sicurezza. Una certificaizone di qualità. Amici dell’Assocorridori, vi sfugge questa cosa?
PAROLE COME PIETRE
«E’ impossibile montare il motorino sulla bici, ah ah. Se fosse possibile, l’avrei già montato sulle bici dei miei corridori, ah ah». (Enrico Pengo, meccanico Lampre, al “Processo” dell’anno scorso, irridendo con Cassani la rivelazione sui motorini elettrici. Due giorni dopo, l’ineffabile Cassani presentava sullo stesso palco la bici elettrica)
l'ottimo Gatti ha centrato il problema. Chi diffonde queste notizie riservate? Forse la fuga di notizie ha a che fare con la velata minaccia operata da don Vito McQuaid ai danni dei ds pochi giorni fa? Non è tollerabile che l'UCI possa diffondere tali notizie. Chi è il responsabile nell'UCI di questi dossier riservati. Che i responsabili si dimettano
LISTA DI TUTTI GLI SPORTIVI
14 maggio 2011 08:38coffebrek
Ciclisti in lista fatevi pungere da un'ape , cosi se qualcuno insinua qualcosa.
Perchè non si sottopongono all'antidoping anche per i Dirigenti CONI,UCI e tutti gli altri.
NOTIZIE
14 maggio 2011 11:44falco
Pubblicare la lista non è condannare i corridori che sono elencati. E' solo segnalare coloro che erano a rischio. Non pubblicare la condanna con la radiazione a vita di Bruno Leali per doping è molto più grave.
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