UCI, accuse di illegalità contro Verbruggen

| 29/07/2005 | 00:00
La commissione etica del CIO, Comitato Olimpico Internazionale, ha ricevuto a fine giugno una denuncia contro il presidente dell'UCI, Hein Verbruggen, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano "L'Equipe". Secondo l’accusa, Verbruggen verserebbe dallo scorso mese di febbraio, un’indennità mensile ad uno dei candidati alla sua successione, l’irlandese Pat McQuaid. La denuncia è stata presentata da Sylvia Schenk, già presidente della Federazione tedesca e membro del Comitato Direttivo UCI fino a settembre, e accusa Verbruggen e Pat McQuaid di mancato rispetto dell'articolo 52 del regolamento della Federazione. Il testo precisa che «nessun membro del Comitato Direttivo può trovarsi nello setsso tempo ad essere dirigente o in rapporto contrattuale con l'UCI». La settimana scorsa, Verbruggen era stato pubblicamente accusato per lo stesso casop da un altro candidato alla sua successione, Darshan Singh. «Ho chiesto informazioni sul contratto tra Pat McQuaid e l'UCI, ma non ho avuto risposte. So che è andato a vivere in Svizzera, che non fa altro che il mestiere di dirigente dell’UCI, che sua moglie ha lasciato il suo impiego in Irlanda per seguirlo e che non lavora più. Dunque, per vivere devono pur guadagnare qualcosa. E questo è illegale per il nostro statuto», ha spiegato Schenk a "L'Equipe" de vendredi. Pat McQuaid, attuale presidente della Commissione Strada dell'UCI è accreditato di una ampia maggioranza e la sua candidatura è sostenuta dallo stesso Verbruggen. «Verbruggen mente quando dice che il Comitato Direttivo ha votato il pagamento di questa indennità a McQuaid per ripagarlo del tempo trascorso all’UCI, è falso, perché io sono membro del Comitato e non c’è mai stata una votazione» prosegue la signora Schenk. La denuncia dovrà essere ora esaminata, a partire da metà agosto, dal giudice Pâquerette Girard-Zapelli. A chiusura della sua inchiesta, questa trasmetterà il suo rapporto agli otto membri della commissione estica del CIO presieduta dal giudice senegalese Keba M'Baye.
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