Veronesi: «Siamo sicuri che l'Epo faccia male? Liberalizziamo»
| 05/04/2011 | 16:54 Professor Veronesi, dove nasce il suo amore per il ciclismo?
«In Valtellina, per le vacanze. Partivamo da Bormio o da Chiesa di Valmalenco e andavamo all'assalto di montagne che ci sembravano invalicabili. Lo Stelvio su tutte. Ma la mia impresa è una Milano-Sanremo. Partenza alle 3 del mattino e arrivo a Sanremo che era già notte. Dopo 300 chilometri…».
Ricorda la prima bici? «Un regalo di mio fratello Antonio. Era nera e fatta in casa. Sì, negli anni Trenta si compravano telai, ruote e movimenti per spendere meno e montarla col fai-da-te. Ero il quinto di 6 fratelli e finivo per ereditare: scarpe, vestiti e bici».
Il «suo» campione? «Coppi! Aveva un fisico sgangherato e lo sguardo malinconico, ma appena saliva in bici diventava un dio. Ho seguito tutta la sua parabola da gregario a numero uno assoluto. E ho seguito anche la sua fine per la malaria non diagnosticata. Il professor Astaldi di Tortona che lo aveva in cura è stato un mio amico. Un medico eccezionale, un grande studioso. Quell'errore se l'è portato dentro come un pesante senso di colpa. Non si dava pace».
E i campioni di oggi? «Massima stima. Ho conosciuto personalmente Cunego e Basso, ragazzi con la testa».
Quanto sport c'è nella sua vita? «Tantissimo: soprattutto canottaggio e alpinismo. Poi il motociclismo. Ho vinto un titolo italiano con il 2con della Canottieri Olona e da giovane impazzivo per le arrampicate. La mia palestra era la Grigna e il Bernina era la mia vetta preferita».
E le moto? «Un mio vecchio pallino. Ho avuto una Honda 350, poi una 750, una Kawasaki 1.100, una Guzzi 750 e infine la Guzzi Le Mans 850. Quella per me è "LA MOTO". Tra i piloti ho amato Agostini, che si è pure prestato per un nostro spot contro il fumo. Lui e Facchetti. Campioni. Signori».
Niente calcio? Per chi fa il tifo? «Sono contro il tifo. Per principio. Quando è esagerato è fuorviante, irrazionale, un segno di debolezza».
Il doping è il male del ciclismo, anzi dello sport. «Me ne sono occupato anni fa come Ministro della Sanità senza trovare la via d'uscita. Sinceramente non ho una soluzione. Credo che sia una malattia sociale legata all'abuso di farmaci. Viviamo in un mondo che si aggrappa alle medicine anche quando non servono. A volte mi chiedo se non converrebbe liberalizzare il doping mettendo al bando solo ciò che fa davvero male. Prendete l'Epo: chi assicura che faccia male? Chi va in montagna per 15 giorni ottiene gli stessi effetti. Se il problema è etico e vogliamo mettere tutti sullo stesso piano, si può pensare di liberalizzare. Da liberale convinto, ho un approccio meno latino e più pragmatico: noi abbiamo il diritto, non il dovere, alla salute».
Si era detto disponibile a fare da garante per una squadra professionistica. Continua ad aver fiducia nel ciclismo? «Certo. Il ciclismo si può fare, e bene, stando dentro le regole. Sono pronto a garantirlo. Avevamo avuto contatti con grandi sponsor e con Ivan Basso. La mia Fondazione avrebbe appoggiato l'iniziativa. E si può sempre fare».
Accettando la presidenza dell’agenzia per la sicurezza nucleare, ha lasciato l’incarico di senatore del Pd. La tragedia del Giappone ha riportato tra noi l’allarme nucleare, ma lei dice: «Non abbiate paura». Perché? «Io dico non abbiate paura del nucleare in sé, come fonte di energia. L'atomo è una sorgente di energia pulita e potente. Capisco invece la paura degli incidenti agli impianti, come quello di Fukushima. Infatti ho chiesto al Governo una pausa di riflessione sul nuovo piano nucleare per studiare in profondità il problema sicurezza».
Ha dedicato la vita alla lotta al cancro senza averla completamente vinta. Ce la faremo? «Penso di sì. La conoscenza del Dna ci ha fatto sperare di arrivare più in fretta al traguardo e questo entusiasmo ha portato a un eccessivo ottimismo sui tempi. Ma la via delle genetica è quella giusta: il cancro nasce da un danno al Dna e dunque lo troveremo e lo correggeremo. In alcuni casi il danno è già noto e la malattia è guaribile».
Lei diceva quando nessuno ci credeva. «Più che altro ho sempre detto si può curare, e meglio».
Tre consigli basic per tutti. «Non fumare, mangiare poco e vegetariano, fare attività fisica, anche limitata».
Lei non mangia carne. «Certo, per motivi etici, perché amo gli animali e dunque non li mangio. Poi per motivi di salute. E'dimostrato che chi non mangia carne si ammala meno e vive meglio e più a lungo».
Ha detto che tra i diritti del paziente ci deve essere il diritto a rifiutare le cure. Qual è il confine tra il «no» all’accanimento terapeutico e l'eutanasia? «Giuridicamente il confine è molto lontano, ma concettualmente entrambe hanno l'esito di anticipare la conclusione della vita. L'accanimento terapeutico è un ossimoro, perché accanimento è una parole di violenza e terapia è una parola d’amore perché significa prendersi cura. L’accanimento è piuttosto un’ostinazione da parte del medico a voler curare anche quando l’efficacia delle cure è molto improbabile».
Un consiglio al ministro dell’istruzione Gelmini. «Non rinunci mai a valorizzare la ricerca scientifica».
Al ministro della Sanità? «Attuare la riforma degli ospedali, che avevo preparato quando ero Ministro. Il nostro sistema sanitario è eccellente, ma il punto debole sono alcuni ospedali, non al passo coi tempi» . L'ultimo film che le è piaciuto? «"I ragazzi stanno bene"di Lisa Cholodenko. Penso che andrebbe proiettato nelle scuole: è un messaggio potente contro l'omofobia».
Lei ama soprattutto la poesia. «Soprattutto poesia femminile. Anna Achmatova, Matrina Cvetaeva, Emily Dickinson e Marianne Moore le mie preferite».
Il suo ultimo libro è un omaggio alle donne. «Penso che siano più adatte a gestire la società del domani per le caratteristiche biologiche e per la naturale tendenza all'armonia e alla pace. Le doti vincenti nel futuro».
Una grande donna che le è capitato di incrociare? «Ne cito tre: nella biomedicina Rita Levi Montalcini, nell’astronomia Margherita Hack, nella letteratura Elsa Morante».
E un grande uomo? «Nella medicina il mio maestro, professor Bucalossi, nella filosofia Norberto Bobbio, nel giornalismo e nella scrittura Indro Montanelli».
150 anni dopo, si può dire che l'Italia è unita? «IlRisorgimento voleva un’Italia unita ma anche repubblicana e democratica, invece è nata una monarchia e non molto democratica. Certamente oggi, dopo 150 anni, le cose sono molto migliorate».
Lei canta l’inno di Mameli? «Non l'ho mai amato, anche se ne capisco e ne rispetto lo spirito. Sono convinto che non esista una guerra giusta e che ogni battaglia è soltanto un omicidio collettivo. Penso dunque che l’inno italiano dovrebbe essere un inno alla pace» .
da «La Gazzetta dello Sport» del 5 aprile 2011 a firma Pier Bergonzi
Cito testualmente:
<< Prendete l'Epo: chi assicura che faccia male? Chi va in montagna per 15 giorni ottiene gli stessi effetti. Se il problema è etico e vogliamo mettere tutti sullo stesso piano, si può pensare di liberalizzare>>.
Prof. Veronesi - con tutto il rispetto per la Sua illustre figura di scienziato – ma dopo le Sue celebri affermazioni “pro-nucleare” questa “sparata” sull’EPO davvero non poteva risparmiarcela?
Stessi effetti dell’altura? Bah!
Bartoli64
p.s. per chi non ne fosse a conoscenza, sono in corso studi che dimostrerebbero la correlazione tra la massiccia assunzione di EPO in soggetti sani e la manifestazione di alcune leucemie.
Qualcuno lo dica al Prof. Veronesiiiii!!
per bartoli
5 aprile 2011 17:43verita
ci sono studi che dimostrerebbero che l'uso del telefonino faccia venire tumori......
A quali vette può giungere il pensiero umano.....
5 aprile 2011 18:15Bartoli64
Sig. (o Sig.ra) Verità,
ce ne sono altri di studi che hanno GIA' dimostrato come i fumi prodotti dai carburanti causino molte patologie oncologiche.
Il problema, a questo punto, è che la moderna civiltà non riesce (almeno per il momento) a fare a meno delle automobili e dei carburanti provenienti dagli idrocarburi mentre lo sport, invece, può benissimo fare a meno dell’EPO, nonché dei paragoni del “menga” fatti da gente ottusa come Lei.
Faccia un favore all’Umanità….. ci risparmi le Sue "alte" considerazioni.
Grazie.
Bartoli64
La sagra dell'idiozia?
5 aprile 2011 19:05Bario75
Ma cos'è oggi? La sagra delle cavolate? Prima Cancellara impazzito, poi Veronesi che parla di liberalizzare il doping e sostanze illecite. Siamo fuori dal mondo!!!?!?
5 aprile 2011 19:12verita
se mi permettete valgono piu' le parole di veronesi che le sue sign. bartoli. io ho risposto con una banalita' alla sua banalita'!!
Poi dice...
5 aprile 2011 20:06FrancoBui
Poi dice che bisogna aprire il ciclismo ai "cervelli" esterni per migliorarlo: per favore, teniamolo chiuso!
per alimentare la polemica
5 aprile 2011 20:13SoCarlo
A me sembra che verita abbia offerto il fianco ad un facile affondo: la banalita' riportata e' stata ben evidenziata e dismessa da bartoli64.
Non si puo' dire il viceversa: quello di bartoli64 e' un intervento non banale: al massimo lo si puo' etichettare come incompleto.
Bartoli
5 aprile 2011 20:41ciano90
Ma Lei è un medico per caso? Perchè se ragiona per supposizioni non può dimostare proprio un bel niente! Io non so se il signor Veronesi abbia o meno ragione infatti non do giuduzi! Se mi parla dal punto di vista etico potrei darle anche ragione ma dal punto di vista sanitario nessuno di noi credo abbia alcuna prova per contraddire Veronesi!
5 aprile 2011 21:34verita
non siete capaci di dire la vostra con educazione e rispetto verso gli altri?
a questo punto vi dico se non siete cosi fini da capire i commenti non vi arrabbiate e non rispondete con arroganza e maleducazione.
il discorso e':
se il problema e' etico basta mettere tutti alla pari...
se il problema e' di salute ci sono tante cose che fanno male....
Ritirarsi no?
5 aprile 2011 22:18The rider
Visto che ad una certa età si inizia a sparare ca...te su centrali nucleari e liberalizzzazione dell'epo x organismi sani, pensare ad andare in pensione nooooo?
ANDATE A CASAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!
Ponti M.
solidarieta' a verita
5 aprile 2011 23:28SoCarlo
in effetti m'era sfuggito il commento offensivo nei suoi confronti.
si possono non condividere le idee, ma le offese (gratuite) sono da condannare.
di bartoli64 ne condivido le idee sull'uso (improprio) dei medicinali, me ne dissocio per quanto riguarda le offese sperando che lui stesso ne comprenda la gravita'.
questo e' uno spazio offerto da tuttobici (gratuitamente) per gli appassionati di ciclismo: sarebbe opportuno che l'educazione ed il rispetto per gli altri appassionati siano la norma.
Ma tu guarda cosa mi tocca fare!!
5 aprile 2011 23:28cyrano
Devo condividere le tesi di Bartoli64.
Dopo le esternazioni assolutamente fuori luogo sugli OGM, gli inceneritori ed il nucleare, il professore continua a farla fuori dal vasino.
Per il professor Veronesi è sufficiente non aver certezza che l’EPO faccia male per ipotizzarne la liberalizzazione.
Spero queste prese di posizione non siano influenzate, come alcuni sostengono, dagli interessi economici delle aziende partner della Fondazione Veronesi.
Sarebbe molto triste.
Cyrano
Ha ragione
5 aprile 2011 23:42pickett
Qualsiasi medicina ha possibili controindicazioni,anche una semplice aspirina.Se uno é così scemo da mandarne giù una scatola intera finisce in rianimazione.Allo stesso modo,se si assume EPO senza controllo e si sale al 60% di ematocrito si rischia la trombosi.Vanno vietate solo quelle sostanze che fanno VERAMENTE male,e liberalizzate tutte le altre.E poi vediamo se gli spagnolacci continuano a vincere,correndo ad armi pari con gli altri.
Primum non nocere
6 aprile 2011 09:45Bartoli64
Sig. (o Sig.ra) Verità,
debbo dire che qui nessuno Le ha risposto con arroganza e maleducazione, semmai è Lei che - scrivendo delle banalità macroscopiche e assolutamente fuori luogo - suscita l’ilarità degli altri e non certo la maleducazione (lo dico anche per morigeratissimo, ma alquanto “ignavico”, Sig. So Carlo).
D’altro canto, il fatto di possedere dei titoli accademici o di essere un oncologo di fama mondiale, non vuol dire che ciò dia garanzia assoluta al riguardo della bontà di certe dichiarazioni.
Il Prof. Veronesi, oltretutto, non è nuovo a certe “boutade” e questa sull’EPO (visto in che condizioni si trova ora il ciclismo) se la poteva certo risparmiare….. visto che dice di amarlo tanto.
Per la polemica che ha voluto sollevare nei miei confronti, La rimando volentieri ai precedenti post (The Riders e Pickett) che, proprio al riguardo, Le hanno già fornito un’ampia risposta.
Per Ciano90
Il sottoscritto non è un medico, ma basta avere un minimo di cultura nel campo per comprendere che i medicinali, a maggior ragione se si tratta di ormoni peptidici (come l’EPO), siano stati progettati - SOLO ED ESCLUSIVAMENTE - per soggetti che presentano gravissime patologie.
Alla luce di ciò, mi sembra evidente che la somministrazione di tali farmaci in soggetti sani come gli atleti divenga assolutamente fuori luogo…… eticamente, sportivamente, medicalmente e giuridicamente.
Inutile aggiungere che il Suo post si pone esattamente sulla stessa linea di quello di Verita, ed anche a Lei consiglio di rileggersi i post di The Riders e Pickett.
Bartoli64
p.s. Dicevano i latini: “Primum non nocere”. E’ il primo principio che si insegna nelle facoltà di medicina!
Qualcuno lo ricordi al Prof. Veronesi visto che i tempi dell’università - a 85 anni suonati – deve esserseli proprio dimenticati.
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