
Paolo Simion, campione italiano e vincitore dell’Oscar tuttoBICI Junior 2010, quest’anno è passato tra gli Under 23 in maglia Zalf Desirée Fior. Il diciottenne veneto pel di carota ci racconta come ha affrontato il salto di categoria e cosa sogna per il suo futuro.
Com’è stato il debutto nella nuova categoria? «Un bel salto di qualità! Ero consapevole di aver svolto una buona preparazione invernale tra palestra e bici, quindi le speranze per un buon inizio c'erano. Per ora è arrivato un 3°, un 5° e un 10° posto, ma aspettiamo le gare più dure per vedere come riuscirò a comportarmi. Finora ho solo partecipato a semplici circuiti su distanze ancora molto simili alle corse degli Junior e l'unica grande novità che posso dire di aver trovato è l’organizzazione di corsa. Tra i dilettanti c’è un tatticismo quasi esasperato».
Lasciata la maglia di campione italiano Junior, hai indossato la maglia della Zalf Desirèe Fior. «I colori restano gli stessi, seppur con diversa disposizione (scherza, ndr). Mi trovo molto bene in questa squadra, tutto ciò che mi aspettavo dal team è stato ampiamente confermato, se non superato. Sono sicuro che quest’anno grazie ai consigli dei miei forti compagni e degli esperti tecnici che ci seguono potrò crescere al meglio».
Primo anno da Under23, ultimo anno da liceale. «Giusto. Sto frequentando l'ultimo anno di liceo scientifico e, come tutti ben sanno, il 5° è l'anno più difficile per la mole di studio. L’incremento del lavoro da svolgere a casa in vista dell'esame di stato sta compromettendo un po’ la mia preparazione, ma per natura sono uno che cerca sempre di portare a termine, al meglio possibile, tutto ciò che inizia. Per questo trascorro i pomeriggi ad allenarmi e le sere a studiare. L'anno prossimo mi iscriverò all'università, non so ancora a quale facoltà, ma senz’altro a una scientifica, e manterrò gli impegni presi con la squadra, anche perché potrò organizzarmi più autonomamente per lo studio e conciliare il tutto più facilmente».
Cosa ti aspetti per il proseguo della stagione? «Mi auguro di vedere la Zalf sempre sul gradino più alto del podio e personalmente di migliorare pian piano in vista dei prossimi anni. Logicamente se saltasse fuori una vittoria già in questa prima annata, sarebbe il massimo».
L’anno scorso, tra le altre cose, hai vinto l’Oscar tuttoBICI Junior. Quest’anno punterai a quello per dilettanti? «La vedo molto dura. Per vincere l’Oscar tuttoBICI bisogna essere molto regolari nell’arco di tutta la stagione, bisogna piazzarsi in molte corse per accumulare punti, e visto gli impegni scolastici non potrò partecipare a tutte le gare in programma; in più obiettivamente non ho ancora il colpo di pedale dei più "vecchi"».
Tra qualche anno ti vedremo professionista o coltivatore di radicchio rosso insieme a mamma e papà? «É impossibile prevedere il futuro, ma da parte mia cercherò di tenere aperte diverse porte. Continuerò a studiare, a correre in bici e ad aiutare a casa nei campi, insomma coltiverò diverse possibilità di vita, poi vedremo quale si concretizzerà. Anche finissi a fare un lavoro modesto, sarei contento. L’importante è non avere rimpianti».
Oggi ti ritieni un ragazzo…? «Fortunato. Faccio la cosa che mi piace di più con la stessa voglia di dare il meglio che avevo quando ho iniziato nove anni fa. Corro in bici».
Giulia De Maio