Amore&Vita pronta per la Coppi&Bartali

| 21/03/2011 | 16:21
“Questa è una corsa a cui teniamo moltissimo - esclama Cristian Fanini -. Importante sarà l’apporto di tutti – prosegue – perché noi, contrariamente a quello che sostengono altri manager sui giornali, fautori solo di un certo tipo di ciclismo, siamo un ‘team famiglia’ non una società per azioni e ne andiamo fieri perché sono convinto che team come il nostro oggi non facciano poi così tanto male al ciclismo. Pertanto, il lavoro di squadra al fine di un risultato soddisfacente sarà indispensabile. Non abbiamo un campione ma tanti ragazzi che insieme possono far bene, quindi mi aspetto che diano tutti il 110% a prescindere dalle circostanze. Inoltre, ci tengo ad onorare una corsa tra le più belle ed organizzate del calendario italiano, dove tra l’altro abbiamo sempre colto buoni risultati (maglia di leader nel 2006 con Gasparre ed una splendida tappa nel 2009 con Metlushenko). L’obbiettivo minimo per questa edizione è un piazzamento nei dieci almeno ad una tappa ma in cuor mio spero e credo di ottenere anche qualcosa di più, dato che siamo appena tornati da una settimana di ritiro (in previsione di questo impegno) dove abbiamo lavorato molto intensamente. I presupposti dunque ci sono tutti, adesso staremo a vedere…” conclude il team manager.

Al via saranno schierati i seguenti atleti: Mamos (GER), Bileka (UKR), Kogut (UKR), Klyuev (RUS), Kolesnikov (RUS), Forbord (NOR), Morèn (SWE), Libner (ISR). Sull’ammiraglia ci saranno anche in questa occasione Roberto Gaggioli e Maurizio Giorgini.
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COMMENTI
in bocca al lupo!
21 marzo 2011 17:30 pietrogiuliani
Bravi! In bocca al lupo.
Se il riferimento è all'articolo di Sciandri uscito stamane sulla Gazzetta, concordo pienamente. Il ciclismo deve essere quello ma anche questo!

per giuliani
21 marzo 2011 17:58 bloom
sono daccordo con te. Ho letto anch'io l'articolo sulla Gazzetta e devo dire che un team come Amore & Vita non esiste nella storia del ciclismo.
E' sempre stata una piccola realtà ma che a volte ha battuto i grandi.
Quindi io sono a favore invece di un ciclismo vecchia maniera e che ha fatto la storia positiva di questo sport e non quello fatto negli ultimi 15 anni, caratterizzato da grandi ma che stanno portando il ciclismo verso il baratro.

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