Le Stelle di domani. Adriano Malori

| 29/01/2011 | 17:13
Nato il 28 gennaio 1988. Segno zodiacale Acquario.

AMORE
«Sono felicemente single. Da un anno e mezzo sono solo e la cosa non mi pesa neanche un po’, anzi. L’ultima storia è stata molto difficile, diciamo che ne sono uscito tritato e adesso ho voglia solo di pensare a me stesso e alla mia professione. Non mi sento ancora pronto per una nuova storia, per una nuova avventura. Come deve essere la mia donna ideale? Bionda e con due belle gambe. Alta, bassa… non importa. Deve però prendermi e adesso come adesso non mi prende nessuna. Passioni oltre alla bicicletta? Mi piace correre a piedi e fare ginnastica. Per me l’importante è stare in movimento, non oziare».

LAVORO
«I primi mesi sono stati per me difficilissimi. Passare dalla categoria dilettanti al professionismo è una cosa folle. Però, alla fine, come primo anno non mi posso lamentare. Ho fatto le mie esperienze, qualche buon piazzamento l’ho ottenuto, ho disputato un Tour de France e, soprattutto, confido nel futuro, nel 2011. Sono arrivati tecnici come Roberto Damiani e Orlando Maini, lo staff della Lampre ISD è di primissimo livello, siamo una grande squadra, con grandi campioni e giovani promesse. Sono convinto che faremo grandi cose. Se ci sono rimasto male di non essere stato convocato in azzurro per la crono mondiale? Assolutamente no, anche se spero che non sia stata l’ultima occasione, ma tutto dipende da me. Che corridore penso di essere? Oltre ad un buon cronoman - quest’anno vorrei far bene al tricolore - penso di poter fare cose buone nelle brevi corse a tappe».

SALUTE
«Mai avuto grossi problemi, solo cadute e abrasioni, come quelle rimediate al Tour de France. A proposito, aver corso la Grande Boucle al primo anno da professionista è stata una lezione incredibile. Fin quando non lo corri, non puoi renderti conto di cosa sia. C’è una tensione agonistica che non trovi in nessun altra corsa. Cosa mi attendo? Capire i miei limiti».

SOLDI
«Sono importantissimi. Oggi servono più di ieri, perché in pratica tutti la pensano così. Non ho mai avuto la paghetta, papà Gino e mamma Alessandra non mi hanno mai fatto mancare niente, nonostante non avessi un contributo fisso settimanale. Poi, dalla categoria juniores in poi, mi sono sempre arrangiato con i premi vinti nelle corse. Se sono spendaccione? No, assolutamente. Io spendo poco ma bene. Mi piace mettere da parte, per regalarmi cose di pregio».

da tuttoBICI di gennaio a firma di Pier Augusto Stagi
già pubblicati: Daniel Oss
seguiranno: Francesco Masciarelli, Elia Vivianim Diego Ulissi e Sacha Modolo

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