Su «Sport Illustrated», nuove accuse a Lance Armstrong

| 19/01/2011 | 14:28
Lance Armstrong faceva uso di Epo e aveva l'ematocrito tra 54 e 56 il 21 luglio 1995, quando vinse la 18ª tappa del Tour de France dedicandola a Fabio Casartelli, il compagno di squadra morto tre giorni prima nella discesa del Portet d'Aspet. E' una delle tante rivelazioni contenute in un reportage pubblicato da Sports Illustrated, la Bibbia dello sport Usa, ultimo media statunitense a mettere nel mirino l'ex re del Tour de France.

il reportage — Armstrong è sotto inchiesta da parte di un grand jury federale dopo le accuse dell'ex compagno di squadra Floyd Landis. Da agosto Jeff Novitzky, titolare dell'indagine (è l'uomo che incastrò la star del baseball Barry Bonds e l'ex regina dell'atletica Marion Jones), sta ascoltandoex compagni di squadra, amici e confidenti del campione texano, impegnato in questi giorni al Tour Down Under, corsa australiana che rappresenta il suo addio al calendario internazionale. Il reportage di Sports Illustrated, pubblicato per intero sulle pagine della rivista nelle edicole Usa da oggi ma anticipato nell'edizione on-line, si basa sulla revisione di centinaia di pagine di documenti, di interviste con dozzine di fonti in Europa, Nuova Zelanda e Stati Uniti. "Se una giuria ritenesse Armstrong colpevole di aver ottenuto le sue vittorie grazie al ricorso a sostanze dopanti, verrebbe scoperto il più grande inganno della storia dello sport".


il tour del 1995 — "Lance Armstrong ci istigava a usare l'Epo. Sono state le sue parole a spingerci a seguirlo su quella strada". Lo rivela Stephen Swart, neozelandese compagno di squadra del texano alla Motorola nel Tour de France 1995. Esami antidoping specifici contro l'Epo non sono stati usati fino al 2001, ma allora i corridori trovati con ematocrito superiore a 50 venivano sospesi per 15 giorni. Swart racconta un episiodio del 17 luglio, secondo giorno di riposo di quel Tour: "Ci pungevamo da soli le dita e testavamo il nostro ematocrito con una macchina grande come un tostapane - spiega il neozelandese -. Il mio era a 48, quello di Lance 54 o 56". Il giorno dopo Casartelli cade e muore sul Portet d'Aspet. Armstrong il 21 luglio si lancia in fuga e taglia per primo il traguardo di Limoges con una scena indimenticabile: le dita puntate verso il cielo, in onore del compagno di squadra morto. "Ho corso con la forza di due uomini" raccontò quel giorno il texano. (segue)

leggi tutto il servizio su «gazzetta.it»

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COMMENTI
Minestre...
19 gennaio 2011 17:03 foxmulder
Beh... Nuove mi sembra un termine francamente esagerato...

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