La Repubblica. Scacco a Contador: "prove di trasfusione"

| 11/01/2011 | 15:39
Un nuovo incubo per il ciclismo spagnolo: Alberto Leon, ex campione di mountain bike indagato nell'operazione antidoping Puerto e in quella più recente ("Galgo"), si è suicidato nella sua casa, probabilmente impiccandosi. Ma anche per Alberto Contador, vincitore di tre Tour de France, è stata una giornata da incubo: tracce di DEHP, ovvero di-etilesilftalato, una sostanza utilizzata per confezionare le sacche destinate all'autoemotrasfusione, sarebbero state trovate in un test durante l'ultima edizione della corsa francese. Dunque non ci sarebbe solo la positività al clenbuterolo, accertata alla vigilia della tappa del Tourmalet: questo nuovo episodio allunga l'ombra di un vero e proprio doping ematico.
La notizia era circolata già nei mesi scorsi. L'aveva lanciata il New York Times, sottolineando che si trattava di un metodo ancora sperimentale. Ma la novità è che quel test adesso è stato validato dalla Wada. Dunque può determinare sanzioni. Lo spiega sulle colonne del «Pais» un componente del comitato scientifico dell'agenzia mondiale. «Il test, realizzato da 12 tecnici dei laboratori di Colonia e Barcellona, è stato pubblicato l'8 dicembre scorso sull'autorevole rivista scientifica "Analytical and Bioanalytical Chemistry", ciò che rappresenta una validazione internazionale ufficiale per tutti i laboratori». E, siccome i regolamenti prevedono che con i nuovi test si possano analizzare anche vecchi campioni, ecco che sul capo di Contador si addensa una nuvola nera. Ne sa qualcosa Rebellin, pizzicato parecchio tempo dopo i Giochi di Pechino, una volta messo a punto ilmetodo per individuare il «Cera», l'epo di ultima generazione.
Si tratterebbe, in questo caos, non più di pochi picogrammi di clenbuterolo, attribuiti dal corridore ad una bistecca contaminata, ma di un vero e proprio doping ematico. Ovvio che il fisico umano non produca «ftalati», ovvio, dunque, che la loro presenza rappresenti il segnale indiretto di una avvenuta manipolazione ematica.
«C'è da verificare - spiega Jesus Munoz Guerra, direttore del laboratorio di Madrid - la quantità di quel metabolita per stabilire la soglia oltre la quale si può parlare con certezza di avvenuta trasfusione». Ma il metodo in se sarebbe incontestabile. Il nuovo studio è stato condotto su 10 pazienti cui è stata fatta una trasfusione e 100 prese come gruppo di controllo. Il confronto è stato con 486 campioni dell'antidoping ufficiale prelevati fra gennaio e giugno 2010. «Si è dimostrato che i metaboliti del DEHP rinvenuti nelle persone sottoposte a trasfusione sono nettamente superiori a quelle del gruppo di controllo».
E, curiosamente ma non troppo, nella ricerca, i tre valori più alti di questa sostanza appartengono a tre ciclisti. Tutto questo potrebbe portare ad una severa condanna di Contador - minimo due anni. Il che potrebbe anche spingere al ritiro il madrileno. «Se mi condannano smetto» aveva detto qualche tempo fa.

da La Repubblica a fima di Eugenio Capodacqua
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COMMENTI
Scusate il francese...
11 gennaio 2011 16:11 foxmulder
Innocente fino a prova contraria. Ma se è innocente e si ritira mangio una m....

DEHP e Contador
11 gennaio 2011 16:51 TIME
Scusate, ... ma a parte la notizia tipica “specchietti per allodole”, giusto per incrementare la vendita del quotidiano ... ma che nesso c’è tra 486 campioni di urine analizzati di cui 3 ciclisti positivi, 10 pazienti e 100 unità come gruppo di controllo. Bho !! ... pare che si voglia incastrare qualcuno a tutti i costi, cercando di fare un gran polverone e mettere allo spiedo il madrileno. Forse SPORT PRO vuole lo scoop a tutti i costi ??.
Spiegate meglio l’arcano e senza agitarvi tanto ... grazie !!!.


Correzione
11 gennaio 2011 16:55 foxmulder
Scusate, ovviamente volevo dire: se è colpevole e si ritira...

TIME
11 gennaio 2011 18:03 foxmulder
In realtà la notizia è stata ripresa da un lancio del Times che era uscita quasi contemporaneamente alla positività per clenbuterolo. La differenza di oggi sta nel fatto che il metodo tramite il quale erano stati trovati questi "ftalati" nel test di Contador, ora è stato adottato ufficialmente dalla WADA mentre all'epoca dei fatti non lo era e quindi i suoi esiti non potevano essere utilizzati in un procedimento a carico dell'atleta, che infatti sinora ha mantenuto solamente l'"imputazione" per il clenbuterolo.
In effetti nell'articolo sono stati buttati lì dati in maniera un po' sconnessa, sembrerebbe con il fine di dare più autorevolezza a supporto del fatto che in sostanza il madrileno, da ieri, può andare incontro a nuovi guai.
Concordo con la "critica" al metodo, ma non ai contenuti dell'articolo.

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