Domani L'Eroica diventa anche mondiale

| 02/10/2010 | 16:26
Lo splendido villaggio di passione dell’Eroica ha accolto oggi i 3400 ed oltre partecipanti all’evento in programma domani a partire dalle 5 del mattino e fino all’imbrunire, se non oltre. I primi a lasciare Gaiole per la propria impresa saranno dunque armati di luci sul casco o sul telaio, in sella a biciclette specialissime con i fili dei freni esterni, gabbiette ai pedali e cambio di velocità sul tubo obliquo ma soprattutto scortati di un’infinita passione per la bicicletta e per le emozioni che questa può suscitare in uno scenario straordinario come quello disegnato dalle strade bianche della provincia di Siena.
A questa suggestiva proposta quest’anno hanno risposto appassionati da 27 Paesi, da tutti i continenti. Anche da Paesi che hanno scarsa tradizione per il ciclismo, come il Barhain, il Giappone, l’Ungheria, l’Ecuador. Qui all’Eroica sono arrivati ciclisti da Australia, Brasile, Irlanda, Lussemburgo, Sud Africa. In tutto gli stranieri sono 736, la gran parte da Germania Austria, Svizzera, Usa e Gran Bretagna. Rispetto al 2008 l’incremento degli stranieri è di circa il 120 per cento. I percorsi possibili sono quattro: 38, 75, 135 e 205 chilometri.
Domani mattina sarà possibile iniziare la propria avventura dalle ore 5.00 alle ore 7.00 per chi pedalerà sui percorsi più lunghi. Dalle ore 8.30 alle ore 9.30 saranno ammessi alla partenza i cicloturisti dei due percorsi più brevi.
Ma le luci sulla piazza principale di Gaiople si accenderanno già alle ore 4.30 con il collegamento in diretta tv con il mondiale dei professionisti in svolgimento a Melbourne. Il giornalista Rai Marco Fantasia descriverà l’atmosfera degli Eroici di Gaiole in Chianti in presa diretta durante la telecronaca in Australia le cui immagini saranno diffuse su uno schermo gigante per tutti gli appassionati, sia ciclisti che accompagnatori, partecipanti all’Eroica.

Domani, tra le tantissime curiosità, c’è quella delle tre squadre di Le Coq Sportif che si sfideranno lungo i 38 chilometri del percorso breve; Saranno Francia, Italia e Spagna a contendersi il platonico successo sulle strade bianche; un po’ una sfida a distanza, od una rivincita, del campionato del mondo in Australia.

Frattanto durante tutta la giornata nel villaggio si sono distinte vere e proprie facce da “Eroica”

Frederic Tomadini, nato a Parigi poi da 40 anni bagnino a Rimini. É all’Eroica per mostrare (e vendere) i suoi straordinari cimeli storici tra cui un velocipede del 1865 ed un libro sulle biciclette del 1869. Si è appassionato al collezionismo d’epoca dopo i racconti straordinari del nonno che in bicicletta fuggì dalla guerra pedalando dalla Francia alla Spagna. “Vendo queste biciclette che però hanno un prezzo proibitivo per i privati; infatti i miei clienti sono musei ed altri collezionisti”. Chi volesse rintracciare Frederic può raggiungere il Bagno 65 di Rimini Nord.

Gianni Ricci, sessantacinquenne da Modena, cicloturista già rugbista e podista si dedica da anni alla raccolta di libri sul ciclismo d’epoca. E’ qui a Gaiole in Chianti per mostrare i suoi oltre duecento titoli, tutti sul ciclismo antico ed ha battezzato la sua “La Libreria delle Strade Bianche”. Nella vita ha fatto il commesso ora vende libri e sogni... su carta.

Catherine Subert è una donna elegantissima che arriva da Clemont Ferrand, in Francia. E’ qui con una bicicletta a due soli rapporti per una sfida personale con il marito Jean Claude che si consumerà sul percorso di 75 chilometri. Ha una bicicletta del 1929 di aspetto bellissimo che l’accompagnerà in questa seconda Eroica di una carriera che si annuncia lunghissima.

Angelo Pelosi, 67 anni, arriva da Parma vestito da signore degli anni 1920/30. E’ la quinta volta che partecipa all’Eroica con la sua bicicletta Legnano del 1970, restaurata da lui stesso.

Crossley Eccles e Tavis Walker, sono due ragazzi inglesi venuti per curiosità. Domani affronteranno il percorso lungo con l’intenzione di tornare l’anno prossimo per “vincere”. Eccles ha rotto la spalla due giorni fa ma non si è perso d’animo. Entrambi collezionano le biciclette, entrambi hanno portato le bici dall’Inghilterra. Eccles monterà una Holdsworth del 1958 che ha comprato suo padre mentre Walker ha portato una Hetchins, altra marca britannica.

Idrio Bui, settantotto anni di Sinalunga (SI), è stato gregario di Coppi, Taccone, Nencini tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60. Ha vinto sei corse ma ha rischiato la carriera: “Stavo smettendo di correre da dilettante e mi iscrissi da indipendente al Giro dell’Appennino. Vinsi 5 gpm e stabilii il record della Bocchetta. Io non lo sapevo ma al seguito c’era Fausto Coppi che mi vide e mi invitò in albergo per farmi firmare un accordo con la sua squadra. Mi promise 40 mila lire ed io accettai di corsa. Ogni settimana esco tre volte in bicicletta e domani correrò la 38 chilometri”.

Carlo Delfino (nella foto), medico di famiglia a Varazze (SV). E’ stato contagiato dal ciclismo grazie al papà. Ora lui trasferisce passione e sofferenza alla figlia che la trasmetterà di lì in avanti: “Mio papà mi portava sul percorso della Milano – Sanremo a vedere i più grandi campioni”. Delfino è uno scrittore che, dal 1996, ha già pubblicato 13 titoli; l’ultimo qui all’Eroica. Si tratta “Cicloeroi 1891-19014”. Da lunedì lavorerà già al prossimo titolo.

David Thorig, è venuto qui perchè il cognato, eroico nel 2009, lo ha convinto. Lavorain un negozio di biciclette nel sud dell’Olanda. Ha restaurato una peugeot del 1976 con il quale affronterà il percorso di 135 chilometri

Dustin Nordhus ha un negozio di biciclette d’epoca a Berlino ma è originario canadese (Vancouver). E’ qui con amici per una settimana di gite indimenticabili per il Chianti e domani pedalerà su una Cesare M del 1983. Fino a poco tempo fa facevano i corrieri in bicicletta. Sta comprando di tutto e di più al mercatino. Ma le emozioni migliori le vivrà domani in sella alla sua magica bicicletta.

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