Sara Consolati e la Cristoforetti pensano agli Europei
| 30/08/2010 | 15:44 Festa grande in casa Cristoforetti Cordioli che, dopo aver messo in bacheca una medaglia di bronzo iridata, è tornata a casa dalla rassegna tricolore su pista di Mori con tre maglie tricolori ed una medaglia d'argento. Quattro medaglie che portano la firma della junior trentina di Volano Sara Consolati, forse la più grande promessa in rosa della pista azzurra, come dichiarato i giorni scorsi da pistard “doc” come Elisa Frisoni e Roberto Chiappa.
Umiltà, organizzazione e grande carattere, queste le principali doti che hanno permesso a Sara di conquistarsi le prime pagine dei giornali, con gli occhi già puntati sugli Europei di San Pietroburgo (10-14 settembre). «Non posso che essere contenta – spiega Sara -, anche se mi resta il rammarico per la medaglia d'argento nella gara dei 500 metri. Ho avuto un problema tecnico con la cinghia che stringe la scarpa al pedale e questo forse mi ha penalizzato un po', soprattutto a livello psicologico, anche se preferisco dire che quel giorno è stata la mia avversaria ad andare davvero forte. Non posso che farle i complimenti. Tre medaglie d'oro ed un argento sono un ottimo bottino, anche perché la vittoria nello scratch era inaspettata. Ma a Mori ero davvero in grande forma».
Ora Sara, che non è solita bearsi per i successi conquistati, guarda già agli Europei. «Voglio conquistare una medaglia anche lì, il prossimo obiettivo è quello – continua la 18enne pistard trentina -. Arriverò a San Pietroburgo nello stato di forma mentale e fisico ottimale, sperando di non avere cali. Gli Europei sarò impegnata nella gara dello scratch e della velocità e forse in altre due gare, ma si vedrà al momento opportuno. I tecnici faranno le loro scelte. Il mio futuro? Spero da pistard, con la speranza di riuscire presto a correre qualche gara di Coppa del Mondo per fare esperienza, magari già dal prossimo inverno. Intanto, continuerò ad allenarmi con Elisa Frisoni, un ottimo punto di riferimento per me».
Una dedica? «Alla mia famiglia ed a tutti quelli che mi hanno seguito e chiaramente alla mia squadra, che mi ha dato la possibilità di dedicarmi alla pista».
Sara e la Cristoforetti Cordioli, dunque, guardano con fiducia agli Europei, consci del fatto che la squadra trentina (quest'anno 40 volte sul podio tra strada e pista, con una ventina di vittoria) è riuscita in breve tempo a passare da cenerentola a punto di riferimento per il settore femminile del centro-nord Italia. «Siamo riusciti a ritagliarci il nostro spazio ed a lanciare il nome del Trentino nel mondo delle due ruote in rosa – spiega il presidente della società Giorgio Leonardi – e questo è quello che vogliamo continuare a fare nei prossimi anni. Sara? L'ho sempre vista allenarsi con grande serietà e precisione e gli obiettivi che ha raggiunto non sono altro che il frutto di un percorso mirato, ben progettato dall'atleta in comune accordo con la squadra. Ora speriamo si ripeta agli Europei, ricordando che nella gara del keirin ai Mondiali di Montichiari sono arrivate solo due europee nelle prime sei. Un dato che ci lascia sognare».
Tornando ai campionati italiani di ciclismo su pista di Mori, meritano una sottolineatura anche i due quarti posti di Elena Caccin (velocità juniores) e Valentina Dalbon (nel keirin élite in mezzo alle professioniste, oro alla Frisoni). Due medaglie di legno che hanno però un determinato peso specifico e che confermano ancora una volta il potenziale del team presieduto da Giorgio Leonardi.
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