Cento chilometri cronometro a squadre, ovvero una specialità magica, elettrizzante. Esaltava le doti dei passisti e soprattutto nei primi Anni ’90 il medagliere ciclistico azzurro. Ai Campionati del Mondo di Stoccarda 1991 vinsero l’oro Flavio Anastasia, Luca Colombo, Gianfranco Contri e Andrea Peron. A quelli di Oslo 1993 conquistarono l’oro nella “100” Rossano Brasi, Rosario Fina, Contri e Cristian Salvato. A Palermo 1994 ultima edizione del Mondiale di specialità, con vittoria degli azzurri Dario Andriotto, Colombo, Salvato, Contri. E doverosamente va ricordata la medaglia d’argento dell’Olimpiade di Barcellona ’92 con Anastasia, Contri, Colombo e Peron. Da aggiungere all'elenco anche i vari ori ai Giochi del Mediterraneo.
Medaglie ottenute in sella a biciclette Colnago testate in galleria del vento e anche nei laboratori della Ferrari di Formula 1. Ieri mattina un gruppo importante di specialisti della 100 chilometri a squadre ha incontrato Ernesto Colnago. Naturalmente l’incontro col più popolare dei costruttori di biciclette si è svolto nel museo “La Collezione” di Cambiago, alle porte di Milano.
Nell’occasione Alessandro Brambilla Colnago, nipote di Ernesto e deus-et-machina del Museo La Collezione ha messo in evidenza le biciclette che nei primi Anni 90 vennero utilizzate per vincere le medaglie d’oro, quelle con la ruota posteriore da 28 pollici e l’anteriore di 24, col telaio dalle linee rivoluzionate. Andrea Peron, Cristian Salvato, Luca Colombo, Gianfranco Contri, Rosario Fina, Dario Andriotto e lo storico ct Antonio Fusi hanno incontrato il maestro delle bici. Con loro c’era anche il bergamasco Andrea Dolci che seppur senza far parte dei quartetti vincitori di medaglie d’oro ai Mondiali si è preso belle soddisfazioni con la Nazionale della cronosquadre. Assenti giustificati Rossano Brasi, ora residente in Francia, e Flavio Anastasia. Anche il meccanico Pavarin si è commosso rivedendo i gioielli che lui controllava nelle trasferte della Nazionale.
Sono emersi ricordi bellissimi, riguardanti le prove tecniche sulla pista di Fiorano Modenese, la stessa utilizzata per i test delle Ferrari Formula 1. “Conobbi Ernesto Colnago quando avevo 15 anni – ha rivelato Antonio Fusi, che in particolare ha fatto il ct per professionisti, dilettanti e under 23 azzurri – e sono contento di rivederlo adesso qui, in mezzo a tutte queste meraviglie”.
Chiaramente il Museo di Colnago ha un impatto notevolissimo sugli appassionati. Cristian Salvato ha osservato attentamente la bici utilizzata da Franco Ballerini per trionfare alla Parigi-Roubaix 1995. “Quando ho pedalato sulle Colnago – ha detto Salvato, ora presidente dell’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani – ho sempre vinto le medaglie d’oro. Invece alla Roubaix 1995 che Franco vinse con questo gioiello, io arrivai ultimo”. Va doverosamente specificato che Cristian nel 1995 era neoprofessionista. “In questo Museo ci sono le mie gioie e anche il ricordo di una corsa difficile”, ha aggiunto Salvato.
Gli aneddoti tra Contri, Colombo e gli altri campioni della cronosquadre si sono moltiplicati. “Ti ricordi quando abbiamo provato le bici col portaborracce dietro al reggisella? “, “Mamma mia, quanto andavi all’entrata dell’ultima curva nella 100 chilometri di Oslo”, “Sulla foto sono in prima posizione perché tiravo sempre io”, “Che bello quando stavamo per raggiungere i francesi”, “Al collegiale di Caltanissetta, prima del Mondiale 1994, tu andavi come una moto”...
A furor di popolo Ernesto Colnago ha raccontato la genesi del rapporto professionale con la Ferrari di Maranello, il “Drake” Enzo, l’ingegner Forghieri, Luca Cordero di Montezemolo e gli altri dirigenti. Ricordi indelebili. Salvato ha donato a Ernesto Colnago la maglia della Nazionale italiana utilizzata all’Olimpiade di Parigi 2024. Gli azzurri della “100” hanno firmato diversi poster e altri cimeli. E Colnago li ha contraccambiati con bellissimi libri.
La luce della specialità 100 chilometri cronosquadre si è spenta dopo il Mondiale di Palermo col rush finale al Velodromo dello Zen. Da allora il Mondiale della cronosquadre per Nazionali non si è più svolto. Come sarebbe bello se la luce della 100 chilometri per Nazionali si riaccendesse. Purtroppo è difficile, per non dire impossibile. Colombo, Contri, Peron e gli altri specialisti ci sono entrati nel cuore. Grazie ragazzi per il ciclismo bellissimo che ci avete regalato!
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