La Procura Federale ha deferito la Asd Ct Montemurlo Vangi
| 29/07/2010 | 19:04 La Procura federale ha deferito il vertice della squadra ciclistica Asd Ct Montemurlo Empolese Vangi per la vicenda di Eugenio Bani, il corridore junior (tra i più promettenti azzurri della categoria) trovato positivo alla gonadotropina corionica ai campionati italiani di categoria di Imola del giugno 2009 e che, dopo la positività, aveva riferito di un doping sistematico di squadra. La notizia dei deferimenti, riportata nel sito della Federazione Ciclistica, è stata rilanciata dal patron dell' Amore e Vita-Conad, Ivano Fanini, da anni in lotta contro il doping e che ha ingaggiato il giovane corridore. Bani, però, al momento non può correre visto che per la vicenda ha avuto una squalifica di 21 mesi nonostante le confessioni fatte. La Procura ha deferito due direttori sportivi della squadra all'epoca dei fatti, il medico sociale, il vicepresidente e il presidente pro-tempore. «Ora - ha detto Fanini - invito il Procuratore del Coni Torri a graziare Bani e prima delle fine della stagione spero di vedere il ragazzo in maglia 'Amore e Vita-Conad». «Se, dopo le opportune indagini, la Procura ha deciso di deferire queste persone - ha aggiunto Fanini - ciò si deve esclusivamente al coraggio di Bani, un ragazzo di appena 18 anni che ha deciso di sfidare tutto il sistema e parlare delle pratiche 'curativè che venivano effettuate nella sua ex squadra; pratiche vietate dalle normative vigenti come le iniezioni intramuscolo e endovena. Bani è stato squalificato per 21 mesi nonostante il Tribunale nazionale antidoping abbia riconosciuto, nella motivazione della sentenza, che molto probabilmente era assolutamente inconsapevole di quale sostanza gli stessero somministrando, ma è stato comunque condannato per negligenza. Avrebbe potuto stare zitto, invece no, ha deciso di combattere fino in fondo la propria battaglia. Ora staremo a vedere, sperando che si arrivi ad una condanna delle persone che praticavano quelle 'usanzè sia perchè siano di esempio per tutti gli altri, sia per riabilitare l'intero mondo del ciclismo ma, cosa più importante, per fare in modo che un ragazzo innocente possa provare a inseguire il proprio sogno».
La giustizia faccia il suo corso e sia clemente con EUGENIO BANI per il contributio dato alla verità
29 luglio 2010 19:40renzobarde
Giusto. Inevitabile. In ritardo. Questa vicenda ha finora pesantemente colpito il giovane Bani reo confesso, che proprio per il contributo dato meriterebbe una consistente riduzione della pena. Questa vicenda è la spia di quel che avviene nelle categorie giovanili e di cui nessuno parla. Ed anche stavolta il tutto avviene nel LETARGO TOTALE della Fci di Di Rocco. Si vergogni, presidente ! Meno male che persone come Fanini Ivano non demordono e sono esemplari nel battersi DISINTERESSATAMENTE per il ciclismo PULITO. Quello che noi veri sportivi VOGLIAMO RIAVERE e per il quale ci batteremo senza sosta. Renzo Bardelli www.renzobardelli.it
Roba da matti
29 luglio 2010 19:42luchino
questo è di fuori come un terrazzo!!!ora vuol far passare la squadra come delle merde e invece quel fenomeno che ha preso in squadra poverino è stato messo nel mezzo, ma poveraccio il bani!!!
Bene
29 luglio 2010 20:36ev
Bene il deferimento ai dirigenti della Vangi, sebbene Eugenio credo che debba pagare il suo errore (squalifica), e poi rientrare a testa alta.
Eugenio ancora uno sforzo, lascia perdere Fanini.
Era inamissibile che quei dirigenti la passassero liscia, debbono sparire dall'ambiente del ciclismo.
29 luglio 2010 21:11fabrizio
Dopo un anno di tormenti per una vicenda che vedeva coinvolto non solo mio figlio in prima persona ma direttamente anche tutta la mia famiglia , dopo un anno in cui tutti noi abbiamo combattuto per affermare la piena innocenza di Eugenio , dopo un anno in cui le speranze di veder affiorare un briciolo di verità si erano ridotte al lumicino , finalmente una notizia che ci da nuova linfa vitale : una notizia che ( anche se solo in parte ) ci ripaga di tutti gli sforzi fatti nel cercare di dimostrare che Eugenio non ha mai assunto quella sostanza volontariamente e che l’unica sua e mia colpa è stata quella di fidarci. Certo , per ora si tratta solamente di un deferimento del presidente , del vice presidente , del direttore sportivo , del medico sociale e dell’infermiere di quella che è ( o era ) la grande società Ambra Cavallini Vangi , ma questo deferimento è stato decretato da una serie di indagini che sono scaturite dalle denuncie di mio figlio e che hanno portato alla verifica dei fatti. Mi associo a quanto dichiara Fanini ( che ringrazio nuovamente per aver sempre creduto in Eugenio ) sulla necessità che chi di dovere riveda i termini della squalifica perché questo sarebbe un grande risultato non solo per mio figlio ma per tutto il movimento ciclistico onesto.
Fabrizio Bani
Ora giustizia sia fatta
29 luglio 2010 22:46lgtoscano
sinceramente che si passasse sopra ad una storia del genere, incolpando solo il ragazzo era troppo stucchevole, ora finalmente speriamo che sia fatta luce e chi ha sbagliato paghi, anche se si tratta di personaggi che hanno portato grandi sponsor nel ciclismo, ma i grandi sponsor non sono quelli che pretendono le vittorie, quelli se ne devono andare insieme a tutti quei dirigenti che sfruttano questi ragazzi, chiudendo a loro la strada per l'avvenire.
Chissà se questa volta la giustizia faccia il suo corso
Fabrizio Bani
29 luglio 2010 23:03piuomeno
Scusa ma vorrei capire, quando lei parla di ciclismo onesto vi include pure lei e suo figlio?
Maurizio
Io mi domando....
30 luglio 2010 10:58Bufalini
...solo una cosa, ma perchè la stampa continua a scrivere (e anche l'articolo che stiamo commentando lo riporta) di Bani come "tra i più promettenti azzurri della categoria" se poi è venuto fuori che le sue prestazioni erano frutto del doping!!!
Mi sembra un gran controsenso!
Comunque speriamo che la faccenda si chiarisca presto.
x Maurizio
30 luglio 2010 21:14fabrizio
Caro Maurizio , io non ho mai praticato sport agonistici a nessun livello ; da giovane attendevo la domenica mattina per trovarmi insieme ad altri 10 – 15 amici per fare un giro in bicicletta, bici spesso assemblate da noi stessi e con un abbigliamento degno del miglior Fantozzi . Partivamo e per strada non disdegnavamo di fermarci a pasticcerie e negozi di alimentari ; ogni tanto qualcuno di noi con più fiato o perché più giovane provava a partire sulle piccole salite che facevamo facendo qualche simpatico sfottò ma fermandosi poco dopo perché era più divertente restare tutti insieme. Ti racconto questo , caro Maurizio, per rispondere alla tua domanda : si , io ritengo di far parte di un ciclismo onesto ed ho sempre detto a mio figlio che il ciclismo veniva dopo la scuola , gli ho sempre detto che se fosse andato male a scuola avremmo appeso la bici al chiodo ; certo , ho esultato per le sue vittorie ma non l’ho mai visto già campione e l’ho sempre abbracciato anche quando arrivava tra gli ultimi. Gli ho sempre detto che doveva correre divertendosi e che c’era tempo per farlo come lavoro. Si , caro Maurizio , penso proprio che anche mio figlio faccia parte del mondo del cilcismo onesto.
Fabrizio Bani
ambra cavallini vangi
2 agosto 2010 10:48pietrogiuliani
Grazie solo esclusivamente alle battaglie di Ivano Fanini siamo finalmente arrivati nella categoria juniores, credo per la prima volta nella storia del ciclismo.
Questa è una categoria dove c'è più bisogno di controlli e dove la procura federale deve prendere decisioni corrette senza guardare in faccia a nessuno.
Ora tocca al Coni e speriamo che non si comporti come hanno fatto con Cannavaro.
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