
Beppe Saronni ospite d’onore: sabato 25 ottobre, alle 19, a Ferrara, al Circolo La Casona, per il Galà del ciclista lento; e domenica 26 ottobre, dalle 9, sempre a Ferrara, partenza e arrivo dalla Factory Grisù in via Poledrelli 21, la Granfondo del Merendone, 45 km dal Parco Bassani al Bosco di Porporana, dall’Oasi di Vigarano Mainarda alla Delizia estense della Diamantina, attraverso la Destra Po e la Ciclabile Burana, con banchetto finale alla Casona, dove i ciclisti lenti saranno ristorati con ricette tipiche del territorio, e al termine del pranzo, il ritorno nel primo pomeriggio alla Factory Grisù. Partecipazione libera.
Ma che cosa c’entra Beppe Saronni con il Festival del ciclista lento? Che cosa c’entra il protagonista della “fucilata di Goodwood”, Mondiali su strada del 1982, con quella comunità di tapascioni e bontemponi, quel gruppo di gitanti e festanti, che si sbilanciano su ciclabili e argini? Che cosa c’entra l’uomo che faceva della velocità e della esplosività le sue carte vincenti e tutti quelli che invece preferiscono andare piano e non necessariamente lontano oppure prediligono il chilometro zero ai chilometri orari? “Adesso – spiega Saronni – faccio parte anch’io di questo popolo che non pedala ma pedalicchia, che non corre ma arranca, più presente alla partenza che non all’arrivo”.
In questa sua terza vita (la prima da corridore, la seconda da dirigente), Saronni partecipa da ospite d’onore a fiere e sagre, convegni e convivi, presentazione di libri (in particolare quello scritto da Beppe Conti su di lui – “Saronni – Goodwood e le altre verità” - per Graphot), rievocazioni e memorial, anche cicloturistiche e ciclostoriche, programmi radio e tv, chiacchierate pubbliche. “Perché il ciclismo è il mio mondo, perché mi piace incontrare la gente, scoprire nuovi posti e nuove manifestazioni, perché mi diverte ritrovare vecchi appassionati e scovarne di nuovi, perché mi interessa raccontare la mia storia come l’ho vissuta io e non come l’hanno raccontata altri, perché voglio ricordare altri protagonisti dei miei tempi…”. Fino a quando – capita sempre - uno spettatore, fattosi coraggio, non resiste alla tentazione di indagare sui suoi duelli con Francesco Moser. E Saronni non è il tipo da tirarsi indietro: “Non ho nulla da nascondere”. Neanche quel momento, proprio a Goodwood, in cui Moser e Saronni si lanciarono uno sguardo incrociato. “Mancava un chilometro e mezzo all’arrivo, Francesco aveva ultimato il suo compito, e mentre ci affiancavamo, lui, senza parole, mi fece un cenno che significava adesso-tocca-a-te, e io, senza parole, gli feci un cenno che significava adesso-ci-penso-io. Quello è stato uno dei momenti più significativi, appunto, della mia carriera”.
E com’è questo Saronni nella sua terza vita? Piace, incuriosisce, sorprende, diverte, stupisce. Ribalta l’immagine che le corse (o forse la narrazione delle corse) avevano dato. Non il furbo che attendeva gli ultimi 200 metri per vincere in volata (“Se ero più veloce di Moser, che ci potevo fare?”), ma un affabulatore allegro e ironico (chiedetegli come cominciò il suo rapporto con Felice Gimondi).
Il programma completo del Festival del ciclista lento (ma sì, quello di Guido Foddis, cantante e chitarrista, giornalista e scrittore, trascinatore di folle) su https://www.ciclistalento.it/il-programma/. L’iscrizione agli eventi dal sito https://www.ciclistalento.it/biglietti/ e su Eventbrite https://www.eventbrite.it/o/slow-travel-asd-17797626363.
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