«No 65», scatta la protesta delle motostaffette

| 27/04/2010 | 09:07
Riceviamo e pubblichiamo:

«NO 65», questo lo slogan apparso recentemente sui cupolini delle moto del G.S. Progetti Scorta.
Dopo che il COMOST ha ritenuto di bollare coma  “odiosa” la norma FCI che impedisce di accogliere nelle proprie corse gli ultra 65enni che desiderano fare la mostostaffetta o la scorta tecnica, anche il Gruppo Progetti Scorta scende in campo dando visibilità ad una protesta da molti ritenuta sacrosanta.
La norma, che esclude circa il 5% dei motociclisti disponibili, è soprattutto inaccettabile da un punto di vista del principio, perché la FCI, movimento per larghissima parte basato sul volontariato, con la sua scelta ha finito proprio  col dare uno schiaffo ai tanti volontari ancora in grado di contribuire alla vita delle società  e alla sicurezza delle gare ciclistiche, producendo,  tra l’altro, un innalzamento dei costi, causa l’eccessiva selettività dei parametri adottati.
Esiste un Codice della Strada che, attraverso precisi meccanismi di accertamento, regola l’idoneità alla guida.
Esiste, per logica conseguenza, un Ministero dell’Interno che rilascia l’abilitazione a scorta tecnica senza limiti di età, fatta salva la validità della patente di guida.
Esiste una organizzazione sociale che gradualmente sposta in avanti l’età pensionabile.
Esiste una qualità della vita che sta incidendo positivamente sullo stato di salute e nelle attese di vita dei soggetti di maggiore età.
Esistono tanti gruppi organizzati di motostaffette che, in quanto tali, utilizzano solo personale individualmente capace.
Esistono gli organizzatori che mai accetterebbero  motostaffette di dubbia capacità psico-fisica.
Esiste che i limiti di età vengono solitamente imposti  a quei soggetti comandati (dipendenti, giudici di gara, ecc.) che non possono rifiutare la prestazione richiesta, ma non nei confronti di chi è invece libero di accettare solo incarichi compatibili col proprio stato di salute.
Esiste quindi un insieme di regole civili, sportive e comportamentali,  che sempre hanno favorito soltanto l’uso di personale affidabile, evitando che i volontari, ad un certo punto della loro vita, vengano “rottamati” solo in funzione dell’età, mortificando  anni e anni di passione spesa per il ciclismo e che ancora tanto potrebbe offrire per la sua sicurezza.
Perché allora umiliare questi volontari per la sola colpa di avere raggiunto i 65 anni?
Ha ragione il COMOST: questa norma federale è semplicemente odiosa, e va combattuta fino a quando  riguardasse anche un solo motociclista.
Normalmente, chi sceglie lo sport, sceglie una vita fatta di valori. Vediamo allora  di non rinnegare noi stessi, partendo magari dall’auspicio che, da domani,  lo slogan «NO 65» compaia in tutte le corse e su tutti i cupolini delle motostaffette.
Gs Progetti Scorta
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COMMENTI
RAGIONI E MOTIVAZIONI INCONTESTABILI
27 aprile 2010 11:02 renzobarde
Care staffette, brave !
Ma lo sapete con chi avete a che fare ? Con una Federciclismo dove il monarca Di Rocco brilla per incapacità ed insensibilità come le norme varate dimostrano. Non capire le vostre ragioni significherebbe disconoscere DIRITTI CIVILI incontestabili. Renzo Bardelli

no 65....
27 aprile 2010 12:21 luca65
...anche in Piemonte....a quell'età i volontari sono molto più liberi da impegni lavorativi e/o familiari .....e mi raccomando la responsabilità la lascino sulle spalle dei Direttori di Corsa....e non ci raccontino che vogliono salvaguardare il ciclismo al sud....

come sempre LORO LEGIFERANO senza consultarsi con chi vive le corse sulle strade...tanto poi chi paga sono le società organizzatrici......

riflessione...x F.C.I.
27 aprile 2010 12:53 Dmz
credo che la F.C.I valuti bene questo suo menefreghismo per le motostaffette ever65....attenzione perchè prima o poi ci ritroveremo tutti con quell'età e di giovani non ce ne sono che si avvicinano a fare sicurezza alle gare ciclistiche.
perciò una riflessione ed una giusta regola di valutazione.DMZ

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