Neoton: discussione aperta, ma la medicina si metta d'accordo

| 02/05/2005 | 00:00
Il caso Cannavaro-Neoton continua a tenere banco, e si succedono le dichiarazioni di illuminati luminari della medicina, della chimica, della farmacologia. Medici, dotti e sapienti che dicono la loro e, francamente, l'opinione pubblica resta a bocca aperta davanti a cotanto sapere. Ognuno dice la sua e, quel che è bello, ognuno non concorda con l'altro. La popolazione ringrazia per l'impegno ma attende sconsolata delle risposte il più possibile definitive, sempre che la medicina possa offrirne qualcuna. Qui di seguito vi proponiamo una dichiarazione autorevole: ci sembra essere molto ragionevole. Ve la riproponiamo, così come l'agenzia di stampa Ansa l'ha lanciata questa mattina. Chi pratica sport ad alti livelli soffre sempre più spesso di fasi di stanchezza, temporanea o cronica, e il Neoton, il farmaco iniettato da Fabio Cannavaro nell’ ormai famoso video choc è solo un utile integratore che non ha nulla a che fare con la droga o il doping: ad affermarlo è Umberto Tirelli, primario al Centro di riferimento oncologico di Aviano (Pordenone), tra i pochi in Italia ad occuparsi della sindrome da stanchezza cronica. «Ho in cura - spiega Tirelli - moltissime persone di diverse categorie sociali, tra cui anche atleti di alto livello sempre di più vittime del surmenage. Per chi deve mantenere un certo grado di prestazioni è un problema grave, che non si può curare col semplice riposo. A loro prescriviamo dei farmaci, tra cui anche il Neoton, che non ha nulla a che fare con eritropoietina, anabolizzanti o cocaina. Si tratta di un integratore a base di creatina che serve per recuperare le forze più velocemente in periodi di particolare stanchezza. Prescrivo cose come queste anche a chirurghi, magistrati e giornalisti, perchè - chiede Tirelli - non dovrei darle agli atleti?». «Sono d’ accordo con Mazzone che - aggiunge Tirelli - dice di non criminalizzare Cannavaro e che stigmatizza le speculazioni fatte sul video», diffuso a suo giudizio «senza alcun senso dell’ etica e del rispetto della persona». Per Tirelli, «il doping è un problema serio e va condannato ma in questo caso non c’ entra ed è un paradosso quello avanzato da alcuni secondo i quali gli integratori ne sono l’ anticamera. Che dire allora - conclude Tirelli - di tutte le sigarette che Zeman fuma da 20 anni in campo, dando un pessimo esempio a milioni di giovani, o degli antinfiammatori con cui molti vanno in campo per sopportare i dolori alle ginocchia?».
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