LUTTO. Il ciclismo piange Mario Cioli

| 15/10/2009 | 09:08
Il mondo del ciclismo, la sua grande passione, piange la morte di Mario Cioli, industriale bresciano, che per oltre quarant'anni è stato animatore e promotore di squadre dilettantistiche e professionistiche che hanno contribuito alla promozione e alla crescita del nostro sport. La redazione di tuttoBICI e tuttobiciweb.it rivolge ai familiari dell'indimenticato e generoso patron le più sentite condoglianze.

La passione di Mario Cioli
“Salutiamo Mario Cioli, patron della squadra plurivincitrice tra i dilettanti di prima e seconda serie !”, “Invitiamo il vincitore a raggiungerci sul palco accompagnato dal suo patron Mario Cioli”. Queste frasi che ho pronunciato su numerosissimi palchi d’arrivo sicuramente sono ancora scolpite nella  memoria di migliaia di appassionati.
E anche adesso, lassù in cielo, il carissimo Mario sta ancora commuovendosi per le vittorie dei suoi pupilli. Liofilizzare la sua storia in poche righe è impossibile. Preferisco limitarmi ai capitoli fondamentali.
Mario Cioli (era nato il 12 marzo 1934) ha costruito il suo impero nei settori della plastica, del bestiame, dell’avicola, agricoltura e casearia, con aziende nel Bresciano, in Brianza, Polonia e altri stati. La Cioli ciclo-patron-story è iniziata a fine 1977 nell’ufficio della sua Novartiplast di Cogliate, in Brianza, quando Alfiero Di Lorenzo e altri corridori lo convinsero a sponsorizzarli per la stagione 1978. Già nel 1979 la Novartiplast è diventata squadrone, grazie all’assorbimento dei corridori della vecchia Lema, compresi i tecnici Domenico Garbelli e Alberto Cappelletti. Corridori come Walter Delle Case, Claudio Golinelli (primo al Campionato italiano e al “Liberazione”) e Alessandro Paganessi hanno regalato le prime grandi soddisfazioni alla Novatiplast.
E nel 1982, grazie ad una felice intuizione di Garbelli (era fornitore di bici col marchio Rossin) da Cioli è arrivato anche l’emergente Olivano Locatelli a fare il direttore sportivo. Atleti dello spessore di Alberto Volpi, Tullio Cortinovis, Dario Montani, Angelo Tosi, Luigino Giovenzana, Stefano Bizzoni, Luigi Botteon, Claudio Bestetti, Flavio Giupponi, Alberto Elli hanno cominciato a dominare con la maglia di Cioli. 
Nel 1984, oltre ai dilettanti (con marchio Bresciaplast), Cioli ha cominciato a sponsorizzare tra i prof col marchio Murella e capitani prestigiosi: Baronchelli, Chioccioli, Pedersen. Nel 1984 ho commentato la mia prima Coppa Agostoni; la vinse Chioccioli e durante la premiazione Cioli era accanto a me a piangere commosso. L’arrivo di Luca Gelfi, Gianluca Bortolami, Davide Bramati, Angelo Lecchi, Ivan Gotti, Paolo Lanfranchi e altri ragazzi prodigio del ciclismo ha dato lustro alla Bresciaplast (poi Remac e Verinet- Diana) dilettantistica nel quinquennio  1985 – ’89. Gli anni Ottanta sono stati d’oro per il ciclismo, e le feroci polemiche tra i patrons Cioli, Pozzi (Systemholz), Passerini, Tessari (Isaltessari) erano seguite con grande interesse dagli appassionati. Le sfide dei loro corridori, specialmente in Brianza, richiamavano folle da gare dei professionisti. Cioli portava fortuna al team. Al sabato sera terminava un consiglio d’amministrazione a Varsavia, alla domenica immancabilmente era sul rettilineo d’arrivo della Coppa Colli Briantei o della Freccia dei Vini. 
Cioli ha insistito col professionismo (da marchio Murella a Remac, Verinet e poi Diana) senza però abbandonare i dilettanti. Bortolami e Bramati, ad esempio, sono passati dalla Verinet dilettantistica alla Diana Colnago professionistica. E nella Diana Colnago, con Pietro Algeri e Cappelletti direttori sportivi, il capitano era Beppe Saronni. A fine ’90 Cioli è uscito dal dilettantismo, pago delle 1000 vittorie ottenute e dei corridori lanciati. In quell’epoca non esistevano gli under 23 e i migliori corridori di Cioli il Campionato del Mondo in linea non l’hanno mai vinto. Gli adolescenti Gelfi o Volpi al Mondiale dovevano combattere contro Nazionali dell’est composte da atleti alla soglia dei 30 anni. Una vittoria al Mondiale in linea dei dilettanti soprattutto la Novartiplast l’avrebbe meritata.
Negli anni successivi Cioli è stato ancora vicino al ciclismo, sponsorizzando teams con i marchi Brescialat (anche quello ciclocrossistico di Paolo Guerciotti e del plurititolato Daniele Pontoni) e Garda Calze (pure con i giovanissimi di Remedello), oltre ad acquisire, per un breve periodo, la proprietà del Mantova Calcio. Ma il suo mondo, aziende a parte, è stato quello della bici. 
Caro Mario, se puoi, vieni ancora a trovarci in rettilineo d’arrivo. Sarò lieto di annunciare la tua presenza. Se non verrai, ti annuncerò lo stesso: al mio 3, solo al mio 3, un boato in onore di Mario Cioli !  

Alessandro Brambilla
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COMMENTI
Mario ci mancherai!
15 ottobre 2009 15:39 bloom
Il ciclismo ha perso il più grande sponsor di tutti i tempi. Ha speso la vita per il ciclismo. Ricordo con molta simpatia gli anni passati da corridore prima nella Murella-Fanini e poi nella Remac-Fanini, anni bellissimi e pieni di soddisfazioni. Fanini e Cioli insieme erano un vulcano di passione. Purtroppo non potrò più rivivere quegli anni ma ne porterò dentro sempre un bellissimo ricordo. Mario ci mancherai tanto. Condoglianze a tutta la famiglia Cioli.

bravo bloom
15 ottobre 2009 18:31 serbis69
E' vero. Mario Cioli è stato il più grande sponsor che ho conosciuto. Ricordo anch'io con simpatia quando era abbinato alla squadre di Fanini in un periodo quando al doping non ci pensava proprio.
Ricordo tante bellissime vittorie con quelle maglie.
Faccio anch'io le mie più sentite condoglianze alla famiglia.

Lode ad Alessandro Brambilla
15 ottobre 2009 19:36 pietrogiuliani
Come nessun altro poteva fare un riassunto così significativo. Seppur abbia tralasciato tanti particolari degni di nota su questo grande uomo del ciclismo, nessuno potrà dimenticare quanto è stato ed ha dato a tutto il ciclismo.
Grazie Mario, ci mancherai davvero tanto

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