| 08/03/2005 | 00:00 «Aldilà del prestigio della gara, vincere sulle strade di casa, sulle stesse dove ho pedalato sin da bambino, mi dà una soddisfazione incredibile. A tutti i passaggi, nei giri conclusivi, vedere le mie bambine con mia moglie che mi salutavano e mi incitavano, mi trasmetteva una carica immensa».
A chi gli chiede che cosa pensi dei giovani emergenti quali Paride Grillo, protagonista dello sprint, Cipollini risponde con una delle sue battute.
«È un ciclismo che risente della globalizzazione. Si corre a tutte le latitudini e non sempre è possibile conoscere tutti i nuovi arrivati. Alla premiazione sentivo i fotografi che mi invitavano a fare delle foto insieme a Grillo. All’inizio ero un po’‚ perplesso e cercavo Bettini che tra l’altro non mi sembrava di aver visto alla partenza da Viareggio. Comunque se un ragazzo di 22 anni, al primo anno tra i pro, si trova a lottare con i migliori velocisti in una corsa che è risultata anche selettiva, vuol dire che la stoffa c’è».
Il suo pensiero si sposta poi in Via Roma dove è atteso, il prossimo sabato 19 marzo, a bissare lo splendido successo ottenuto nel 2002 nella Classicissima dei fiori.
«Sto bene, mi sono allenato con scrupolo e spero di affinare la condizione alla Tirreno-Adriatico. Se riuscirò a superare indenne Cipressa e Poggio, a San Remo si dovrà rendere conto anche al sottoscritto».
Il Grillo-pensiero. Anche se battuto e di nuovo piazzato, per la terza volta nell‚anno, il giovane velocista Paride Grillo, alfiere della Panaria Navigare, ostenta felicità e soddisfazione.
«Per un giovane come me, essermi piazzato in mezzo a due campioni come Mario e Alessandro è una soddisfazione immensa. Ammetto che ho fatto tanta fatica a tenere la ruota di Cipollini perchè c'era una grande lotta per accaparrarsela ed io ero a lottare da solo. Velo è entrato in testa alla curva finale con a ruota Petacchi e poi in sequenza, Mario ed io. Appena usciti dalla curva, ho dato tutto, ma Mario era imprendibile e mi ha battuto di una bici. È formidabile e sta bene. Nei quattro passaggi sulla salita di Montecarlo l'ho sempre visto pedalare molto bene, senza dare mai il minimo accenno di fatica. Quando un velocista palesa questa condizione sulle salite, si può essere certi che la sua esplosività negli sprint sarà micidiale. Così lo è stato oggi per Cipollini».
L'amarezza di Petacchi. Un po' più amareggiato invece, il velocista spezino Alessandro Petacchi. In questo avvio di stagione aveva già collezionato otto centri, senza mai perdere uno sprint. Ad Altopascio però, il treno della Fassa, perlomeno nella fase finale, non è stato perfetto come sempre.
«Come al solito, la volata è stata tirata molto bene dai miei uomini. Sono entrato secondo all'ultima curva, alla ruota di Velo. C'è stata però una piccola incomprensione tra me e lui e sono stato costretto a rallentare. A quel punto Mario è stato bravo ad anticiparmi riuscendo a vincere una splendida volata».
Roberto Sardelli
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