Festa Carmiooro per la vittoria di Pardilla in Giappone

| 28/05/2009 | 18:44
Il team Carmiooro A Style è rientrato in Italia e  ieri sera, all’AS Hotel di Lomazzo, si è ritrovato dopo il trionfo di Sergio Pardilla al Tour of Japan 09.
Una serata in cui i dirigenti, Lorenzo di Silvestro ed il presidente Natale Bellotti, hanno voluto ringraziare il corridore spagnolo ed il team per i risultati conseguiti. Un’occasione di ritrovo al di fuori dalle competizioni.
Rilassato e ancora alle prese con lo smaltimento del fuso orario proprio Sergio Pardilla che ha raccontato la sua esperienza nipponica fatta di momenti esaltanti, attimi di tensione e difficoltà prima del trionfo a Tokyo.
“Siamo partiti alla volta del Giappone con molte aspettative – ha raccontato il vincitore – sapevamo che si poteva far bene in questa prova a tappe. Le cose per noi si sono messe subito al meglio anche se ci siamo accorti della difficoltà di questa corsa difficilissima da controllare. Gli attacchi erano continui, fin dai primi chilometri, anche da parte degli uomini di classifica. È stato importante avere vicino il mio team”.
Pardilla ha gestito al meglio alcune situazioni. “Prima della cronoscalata al Monte Fuji ho guadagnato del vantaggio con un’azione importante con il kazako Fofonov. Ciò mi ha permesso di stare più tranquillo  anche se ho affrontato la prova in salita con una certa tensione, non potevo fallire. Una volta partito (nella cronoscalata) ho affrontato l’impegno al massimo su un’erta durissima da 39x29, mai vista una salita del genere. Ho vinto e messo un importante sigillo sul Tour”.
Ma dopo la cronoscalata il Team Carmiooro non ha potuto ancora godersi il successo: “La penultima frazione è stata la più impegnativa – ha confermato Pardilla – con 3.000 metri di dislivello. In questa tappa è stato fondamentale Alexandre Aulas che era il mio ultimo uomo. Si è messo davanti al gruppo ed è andato a chiudere su tutti i tentativi di fuga. Un lavoro massacrante in una fase in cui non avevo più compagni”.
Infine il trionfo a Tokyo: “Una grossa soddisfazione anche se il successo giapponese non è il più importante della mia carriera. Sfilare per le strade della capitale con i giapponesi che urlavano il mio nome è stato comunque da brivido”.
Un ringraziamento speciale a: Daniele Colli, Alexandre Aulas, Paul Brousse, Fabio Terrenzio, Sebastien Fournet Fayard, Sergio Pardilla, Mattia Romanò (meccanico), Jean Philippe Duracka (Direttore Sportivo), Nicolas Coudray (massaggiatore).

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