Cantele: mai così in forma per l'appuntamento di Cittiglio

| 28/03/2009 | 10:36
Non è mai arrivata con questo stato di forma e con risultati simili all'appuntamento sulle strade di casa. Per questo Noemi Cantele, oltre a esserne la madrina, è anche una delle atlete più attese per il "Trofeo Binda" che si disputa domenica con partenza e arrivo a Cittiglio, prima tappa della Coppa del Mondo di ciclismo femminile.
Noemi, che è stata portacolori dell'Italia a Olimpiadi e Mondiali nel 2008, sarà senz'altro incitata dai tifosi sulle strade della Valcuvia, che la sproneranno verso quel traguardo che non è mai stato conquistato da un'atleta varesina. Con lei - ma in un'altra squadra - ci sarà anche una seconda "punta", la caravatese Valentina Carretta all'esordio con il gruppo delle "Elite".
Noemi, dove trascorre gli ultimi giorni prima del "Binda"?
«A casa mia: la squadra mi ha lasciato libera di rimanere in famiglia vista la vicinanza con Cittiglio. Le mie compagne invece rimangono in ritiro a Mendrisio».
La vedremo a Cittiglio prima di domenica?
«Mercoledì mi sono allenata sul percorso della gara, ma non escludo di tornarci ancora. Conosco bene tutte le strade, ma una pedalata in più fa sempre bene».
Lei ha all'attivo due vittorie in Coppa, entrambe a Plouay: ci sono similitudini tra le due corse?
«Poche. In Francia corriamo d'estate, su un circuito più breve e con più giri da affrontare, senza una salita come il Brinzio a caratterizzare la corsa. Ma non c'è problema».
I risultati dicono che lei non è mai arrivata al "Binda" in forma come quest'anno. Conferma?
«È vero: le sensazioni sono sicuramente buone, mi sento tranquilla e non nego di poter far bene. Poi, ovviamente, il risultato non dipende solo da me ma anche da mille altri fattori: di sicuro ci provo».
Chi teme di più?
«Le avversarie sono davvero tante: ho visto bene Johansson, Cooke è in grande crescita ma la squadra più forte è tutta la Cervelo con Pooley, Armstrong e tante altre. Saranno loro a "fare la corsa", anche se il mio Team Bigla non è certo di secondo piano: difficile che lasceranno spazio ad outsider o ad azioni senza qualche loro atleta».
Il meteo potrebbe peggiorare. Un problema in più?
«In generale sì, perché il "Binda" è gara già dura di per sé e con la pioggia può solo diventare più difficile. Io come tutte preferisco il bel tempo ma non è un problema gareggiare anche con l'acqua. Se necessario, mi adeguo».
Sveliamo i due punti chiave alla faccia della pretattica: il punto del circuito che le piace di più e quello che invece soffre.
«Nessun problema a rivelarli, sono sempre molto sincera. Il punto migliore è l'arrivo, non solo perché lì si decide la classifica ma anche perché mi piace quel rettilineo in leggera salita che non va sottovalutato. Quel che invece non amo è proprio il Brinzio, perché non è il massimo per le mie caratteristiche; sarebbe meglio affrontare più volte la salita di Cuvio. Il percorso però è deciso, la gara è quella di casa mia e quindi voglio fare bene comunque, senza soffermarmi troppo su cosa mi piace e cosa no.

da www.varesenews.com
a firma di Damiano Franzetti
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