| 18/02/2009 | 21:44 Alejandro Valverde sarà domani a Roma per rispondere davanti all'Ufficio di Procura antidoping del Coni del suo presunto coinvolgimento nello scandalo doping «Operacion Puerto». L'annuncio arriva dal suo agente, Paco Sanchez Sabater, che spiega come questa decisione sia arrivata dopo una teleconferenza a cui hanno preso
parte il suo legale spagnolo Josè Rodriguez, quello italiano Federico Cecconi e i rappresentanti del suo team, la Caisse
d'Epargne. «Vuole dimostrare la sua innocenza», fa sapere Sabater. Secondo la Procura del Coni, la sacca di sangue numero 18
dell'Operacion Puerto, denominata Valv.Piti e arricchita di Epo, appartiene a Valverde e a prova di questa tesi ci sarebbero i
dati raccolti dai commissari del Coni durante i test effettuati lo scorso luglio a Prato Nevoso, in occasione della 16esima
tappa del Tour de France che sconfinava in Italia. Da qui la convocazione per domani alle 17 che stamane sembrava dover
saltare dopo che il Tribunale Superiore di giustizia di Madrid aveva dichiarato «nullo tutto il processo di richiesta delle prove
portato avanti dal Coni», e in particolar modo la richiesta di ottenere «campioni personali di sangue» del corridore spagnolo.
Nel pomeriggio era arrivata la risposta del Coni, che ritiene «non fondate le eccezioni sollevate» nel provvedimento emanato
in data odierna dal Giudice Istruttore 31 di Madrid, «in quanto gli atti dell'inchiesta 'Operacion Puertò sono stati acquisiti nel
pieno rispetto delle norme vigenti, anche in materia di rogatorie internazionali».
L'ufficio della Procura antidoping aveva così confermato l'audizione prevista per domani alla quale, a meno di clamorosi colpi di
scena, Valverde si presenterà.
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