Il percorso del Mondiale 2028 sarà adatto alle ruote veloci o più favorevole agli scalatori? Può sembrare strano ma, nonostante manchi ancora molto tempo all’appuntamento iridato in programma ad Abu Dhabi tra più di due stagioni, questa domanda sta tenendo banco da alcuni giorni. A sollevare per primo la questione è stato Tim Merlier.
Il belga, durante un’intervista concessa a Domestiquecycling, ha detto: «Non credo che avrò mai l’occasione di vincere un mondiale» e, riferendosi in particolare alla montagna artificiale di Al Wathba, ha dichiarato: «Stanno lavorandoci per renderla più alta, la vedo crescere di anno in anno quando corriamo l’UAE Tour».
Alla tesi del campione europeo 2024 si affiancano i dati pubblicati dai colleghi della testata spagnola Marca che evidenziano come nel 2023 la salita fosse di 1400 metri con pendenze tra il 6% e il 9% mentre nel 2026 la salita sarà di 2000 metri con una pendenza che raggiungerà circa l’11% rendendo gli ultimi 500 metri molto più difficili. Tutto ciò, sempre secondo il quotidiano sportivo iberico, sarebbe possibile grazie allo spostamento di sabbia proveniente da antiche dune del deserto compattata con asfalto e altri materiali.
Marca non si ferma qui. Infatti, citando dei documenti emiratini, segnala che esisterebbe un progetto da attuare entro il 2028 che porterebbe la salita a misurare circa 3800 metri con una pendenza che potrebbe arrivare anche al 13% nel tratto conclusivo.
Dal dettagliato articolo viene citati anche il velodromo (progetto in fase di completamento) e altri lavori che mirano a creare nuovi sportivi e altre brevi salitelle sull’isola di Hudayriyat che già oggi è un paradiso per lo sport e il divertimento dove già si svolgono anche diversi eventi legati al ciclismo.
Insomma, alla rassegna iridata del 2028 manca ancora molto, ma pare chiaro che molta sarà l’attenzione e la curiosità per capire se il percorso favorirà sprinter come Merlier o sarà più adatto a corridori come Pogacar.
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