E’ stato il ciclismo il maggiore protagonista della cerimonia, molto bella e sentita, che si è svolta all’Auditorium Cesare de Michelis dell’M9 Museum di Mestre, nella terraferma di Venezia, in occasione della consegna della 44^ edizione del Premio Città di Mestre per lo Sport. L'importante riconoscimento, che intende gratificare quanti tra gli atleti ed i dirigenti delle società si sono distinti durante l’anno nello sport e nel sociale, è organizzato dal Panathlon International Club di Mestre presieduto da Fabrizio Coniglio.
A ricevere gli importanti riconoscimenti per il ciclismo sono stati Jacopo Vendramin e Paolo Mario Bustreo. Il primo è un corridore nato il 19 dicembre 2008 a Venezia, abita a Marghera e frequenta il quarto anno al Liceo Scientifico e Sportivo “Stefanini” di Mestre. E’ un atleta che è stato la rivelazione della passata stagione nell’attività sia su strada che su pista. Durante l’anno è stato convocato più volte in nazionale e la prima fu in Belgio su pista e le successive furono in Francia e precisamente a Morbihan per una corsa a tappe su strada e la successiva in Germania per una Tre Giorni su Pista.
A metà luglio ha partecipato ai Campionati Europei su pista ad Anadia, in Portogallo e alle gare delle specialità Scratch che lo vide vincitore assoluto e dell’Eliminazione. Al Mondiale di Apeldoorn, in Olanda, fu impegnato nelle prove dello Scratch, dell’Omnium e dell’Eliminazione piazzandosi terzo nelle prime due e secondo nell’ultima. Ad inizio del mese di ottobre ha vinto il Campionato Italiano su Pista, a Noto, in Sicilia, nella Velocità Olimpica.
Da rilevare che Vendramin si è imposto anche in quattro gare su strada e precisamente a La Rizza, in provincia di Verona, ad Orsago, nel trevigiano, all’Autodromo di Imola e a Villadose, nel rodigino. L’atleta ha seguito il percorso con la nazionale allenandosi una volta la settimana già da fine dicembre 2024 che è poi proseguito per tutto l’anno.
Paolo Mario Bustreo, invece, è il Presidente della benemerita Unione Ciclistica Mirano ed è nato a Mirano il 7 settembre 1953. Attualmente svolge l’attività di Commercialista e Consulente del Lavoro. Iniziò la sua avventura ciclistica in giovanissima età ottenendo una cinquantina di vittorie. Successivamente ha corso con la gloriosa Società Ciclistica Padovani e per chiudere la propria carriera con la Da.Ri.Mec. dI Milano. Nelle categorie esordienti, allievi e dilettanti ottenne una trentina di vittorie, con un secondo ed un terzo posto ai Campionati Italiani su Pista e fu inserito tra gli azzurri e selezionato per i Mondiali di Montreal del 1973.
Nel 1980 entrò a far parte dell’Unione Ciclistica Mirano, prima come consigliere e capogruppo. Negli anni Novanta ha rifondato il settore giovanile del club di Mirano facendo gareggiare le squadre dei giovanissimi, esordienti e allievi. Dal 1990 ad oggi ha rivestito la carica di segretario, vicepresidente e attualmente da oltre 30 anni è il presidente ottenendo risultati di grande prestigio come la conquista di vari titoli italiani, regionali e provinciali sia su pista che su strada.
Tra gli atleti cresciuti nelle file dell’Unione Ciclistica Mirano vi è Francesco Lamon diventato campione olimpico nell’inseguimento a squadre su pista e molti altri atleti che hanno vestito la maglia azzurra. Ama soprattutto il settore giovanile in quanto crede nello sport come insegnamento di vita e continua a trasmettere la sua principale convinzione che si basa su ”Sport e Studio non solo possono ma devono convivere” perché solo in questo modo il movimento può crescere.
È stata una bellissima manifestazione che da oltre 50 anni celebra l'eccellenza sportiva e l'impegno nel territorio, promuovendo un'immagine di Mestre come "città viva". La cerimonia, che è stata condotta da Federica Carraro e dallo stesso Coniglio, è stata inaugurata dalle note dell’Inno di Mameli e ha visto la partecipazione di diverse autorità e tra loro il Presidente Internazionale del Panathlon, Giorgio Chinellato, il Vice Sindaco e Assessore allo Sport del Comune di Venezia, Andrea Tomaello, il Prof. Franco Ascani, il Senatore Raffaele Speranzon, l’Assessore Francesco Calzavara e il Presidente della Municipalità di Carpenedo, Raffaele Pasqualetto.
“Per il momento sto cercando di pensare al prossimo anno - ha detto Vendramin durante l’intervista prima di ricevere il riconoscimento - nel quale spero di poter vincere il titolo mondiale su pista e cercare la conferma per gli Europei. Ma anche fare qualcosa in più su strada”. A premiare l’atleta è stata la Vice Presidente del Panathlon International Club, Marta de Manincor e insieme a Jacopo c’erano gli amici e dirigenti dell’Unione Ciclistica Martellago-Maerne-Olmo sodalizio dove si è formato e cresciuto.
“Sono veramente onorato di ricevere questo Premio - ha tenuto a sottolineare Paolo Bustreo - e ringrazio di cuore il Panathlon. Ho iniziato l’attività da atleta e l’ho terminata da dirigente ma devo dire che lo sport mi ha insegnato tanto e da questo ho capito che avendo ricevuto tanto era giusto tornare a ridare qualcosa di me ai ragazzi. Penso quindi che questa sia la linea che bisogna utilizzare con i giovani di oggi perché se riescono a realizzare i loro obiettivi vuol dire che qualcuno li sta aiutando. Ma poi bisognerà ricordarsi che sarà necessario ritornare a dare”.
“Questo per me è un punto molto importante e molte volte ci si dimentica del passato - ha concluso - . Fare il dirigente è un mestiere difficile ed io ho affrontato i vari passaggi e devo dire che per farlo bisogna essere preparati ma per fortuna sono affiancato da persone che lo sono. Mi è stato affidato l’incarico della presidenza da oltre trent’anni e loro lo sono stati dalla stessa data insieme con me”.
A premiare Bustreo, che era accompagnato dal Vice Presidente del sodalizio Giorgio Manera, è stato il responsabile del Panathlon International Club Mestre, Fabrizio Coniglio.
“Rivolgo ai valorosi premiati le congratulazioni di tutto il nostro Club che ha come scopo l'affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali intesi oggi più che mai come strumenti per la formazione della persona e di solidarietà tra i popoli - ha rilevato Coniglio dopo aver salutato gli ospiti e la presidente della Commissione per le scelte capitanata dalla Vice, Marta de Manincor - . Il nostro premio è quello con più storicità di tutta la provincia di Venezia nato da una felice intuizione del nostro Giuliano Berti tanti anni fa. Il riconoscimento oltre a sottolineare i risultati di ciascun atleta e dei loro dirigenti ha il preciso compito di fare emergere queste virtù che ogni volta la Commissione esamina con le molteplici candidature che è segno questo di un territorio ricco di talenti”.
“Con fiducia guardiamo oggi anche la nascita degli impianti sportivi e a chi ogni giorno dedica sacrificio e tempo - ha concluso - . Desidero anche ringraziare chi non sale sul podio ma che non molla mai e che dalle sconfitte nasceranno i presupposti per le sfide e le vittorie. Un ringraziamento lo rivolgo alle famiglie e a tutti i volontari che rendono possibili le importanti manifestazioni. Siate voi i testimoni di questi valori invitando a scendere in campo che preferisce il disimpegno, la pigrizia e la compagnia del cellulare e non di uno spogliatoio. Evviva lo sport e tutti voi”.
“Sono 44 anni che il Panathlon di Mestre va in scena con questo premio e ringrazio anche l’M9 che da qualche anno è diventata la nostra casa. E’ per me un’emozione portare il saluto e per questo vi invito a scorrere l’albo d’oro che è veramente uno spaccato della storia di Mestre e che è una prova che il Panathlon ha percorso tutti questi anni di storia insieme - ha precisato nel suo intervento Giorgio Chinellato - . Per noi i Panathleti sono motivo di orgoglio e di soddisfazione e che dimostrano che il nostro territorio è sano ed è composto da genitori intelligenti che portano i loro ragazzi a fare attività sportiva e di questo ne siamo orgogliosi. E’ un piacere essere con tutti voi per condividere questa vera festa della città e dello sport e rivolgo i complimenti ai premiati perché siete un’eccellenza e quindi un grazie di cuore ai genitori e alle società”.
“Quando parlo del Premio Città di Mestre per lo Sport io uso sempre il noi - ha precisato l’ideatore dell’iniziativa, Giuliano Berti - perché è stato la conseguenza di una mia idea ma che è stato realizzato da un gruppo di amici che desidero ricordare e ringraziare per tutto quello che hanno dato”.
“Grazie per l’invito e il lavoro che stiamo facendo sugli impianti sportivi è notevole e non lo diciamo soltanto noi ma anche i rappresentanti delle altre città che vengono a visionare il nostro impegno - ha precisato Andrea Tomaello - . Nel 2026 inaugureremo il Palazzetto e nel 2027 il nuovo stadio ma c’è molto lavoro nelle piscine e nelle palestre della nostra città che stiamo piano piano realizzando. Penso che queste strutture possano servire ai più giovani di sognare e di avvicinarsi al mondo dello sport e ringrazio tutti per la grande collaborazione e per le storie che ho potuto conoscere in tutti questi anni grazie a voi”.
A ricevere i riconoscimenti per gli Atleti Emergenti sono stati Daniel Siscanu (atletica leggera), Alessandra Mao (nuoto) e Caterina Gallo (tiro con l’arco). Per gli Atleti Affermati ad averlo per il ciclismo è stato Jacopo Vendramini, che era accompagnato dai genitori, e Lorenzo Rossi (pallamano).
Il riconoscimento destinato al Dirigente Sportivo è andato a Paolo Mario Bustreo, sempre per il ciclismo, presidente da oltre 30 anni della gloriosa Unione Ciclistica Mirano. Il premio Progetto Sociale è stato consegnato alla Canottieri Mestre per l’iniziativa denominata “Remo Amico” nata per l’integrazione attraverso lo sport. Quello destinato allo Sport per la Vità è andato a Pietro Martire, per il tennis tavolo, atleta e fondatore della Associazione Oltre il Muro. Quello di Una Vita per lo Sport, dedicato ad Antonio Serena, è andato a Walter Colbacchin (atletica); quello per il Giornalismo Sportivo, dedicato al ricordo di Luca Miani caporedattore del il quotidiano “Il Gazzettino”, è andato a Davide Vatrella, de “La Nuova Venezia”. Il riconoscimento per il Tecnico è andato all’allenatore della Gemini Basket, Mattia Ferrari; mentre quello legato al Progetto per il Territorio è andato alla voce dello sport, Paolo Levorato, inventore del Premio San Martino e tra i promotori dello straordinaria e indimenticabile gara ciclistica per professionisti, il Chilometro del Corso e conduttore della Regata Storica.
La cerimonia si è conclusa con l'intervento del Prof. Ascani, ideatore del Festival dello Sport Tv e Cinema e che di recente ha ricevuto la medaglia dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con i suoi sette video proiettati ha messo in risalto le varie e grandi manifestazioni sportive e soprattutto ha evidenziato come “la pace può essere raggiunta attraverso lo sport”.
Quindi Fabrizio Coniglio ha dato appuntamento al 2026 dove il Premio Città di Mestre per lo Sport festeggerà i 45 anni di vita.
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