BOOGAARD. «L’INFORTUNIO, IL LUNGO STOP, L’ANSIA. ORA HO CAPITO: VA BENE ESSERE VULNERABILI E PRENDERSI TEMPO»

DONNE | 07/11/2025 | 08:15
di Luca Galimberti

Due foto. Due immagini affiancate, ma totalmente diverse una dall’altra, attirano la nostra attenzione.  La prima ritrae Maaike Boogaard a braccia alzate festante per la vittoria nel G.P. International d'Isbergues 2024, la seconda – postata sui social pochi giorni fa – ci mostra la neerlandese in sella alla sua bici da corsa ma in abiti da riposo, ferma con lo sguardo verso l’orizzonte.


Ventisette anni compiuti ad agosto, Boogaard è nella massima categoria del ciclismo femminile dal 2017, ha difeso i colori di BTC City Ljubljana, Alé BTC Ljubljana, UAE Team ADQ, AG Insurance - Soudal Team e quest’anno è passata alla VolkerWessels con cui però ha corso solo quattro gare tra marzo e aprile prima di doversi fermare per curare chirurgicamente il problema all’arteria iliaca che condizionava le sue prestazioni.


La didascalia della seconda foto inizia con un «Hey…» che invita a leggere un intenso messaggio che Maaike ha voluto condividere. «Ultimamente ho lottato molto con me stessa. Non trovavo la tranquillità mentale, stress e ansia accompagnano la mia vita quotidiana. I miei problemi fisici mi hanno portato da molti medici, gli esami andavano bene, ma comunque non mi sentivo me stessa. Fortunatamente, grazie al mio psicologo, ho capito cosa non andava», scrive la nativa di Hoorn.

La spiegazione si fa più profonda: «Negli ultimi anni la vita ha continuato a mettermi davanti a ostacoli: dal rischio di perdere mia madre, a una stagione saltata interamente a causa di un intervento chirurgico e molto altro nel mezzo. Sono diventata insensibile alle emozioni e ho semplicemente continuato ad andare avanti. È quello che spesso facciamo: continuiamo senza voltarci indietro. Io non avevo mai elaborato ciò che mi stava succedendo ed elaborare gli eventi può aiutare ad affrontare le paure».

Boogaard continua assicurando che grazie alla vicinanza delle persone a lei care sta ritrovando serenità, ma avverte: «la strada è ancora lunga».

Poi conclude scrivendo: «Morale della storia: va bene essere vulnerabili, sentirsi umani, prendersi tempo per elaborare ciò che succede. Sii gentile con te stesso».

Foto dai social di Boogaard

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