
Magdeleine VALLIERES. 10 e lode. La campionessa del mondo che non ti aspetti. La underdog che stravolge lo spartito iridato, che confonde le carte, che ne nasconde alcune per mostrarne delle altre. Corsa folle, alla faccia del mondiale duro e selettivo che avrebbe premiato le più forti, perché la corsa sarebbe stata semplice ed elementare, quasi didascalica. Ne è venuta fuori una corsa pazza, che premia il coraggio di seconde e terze linee, che non rubano nulla e si prendono quello che le big lasciano nelle loro mani per manifesta superficialità. Lasciale andare, tanto le riprendiamo: sì, come no. Maddalena non ruba nulla, veste i colori dell’arcobaleno al termine di una corsa pazzesca, dove non ha sbagliato nulla. A 24 anni e con un anno di anticipo, si porta in Canada la maglia iridata, dove tra dodici mesi sarà rimessa in palio. Lei si è portata avanti e c’è chi l’ha lasciata andare.
Niamh FISHER-BLACK. 9. La 25enne neozelandese può rimproverarsi ben poco, fa tutto quello che deve fare, e nel finale, quando Maddalena scatta, cerca di contenere, ma le energie ormai sono quelle che sono.
Mavi GARCIA. 9. A 41 anni si porta a casa un bronzo che vale oro. Quando si dice talento, determinazione, cuore, tanto cuore, ma anche molta testa e oggi la spagnola l’ha usato a meraviglia.
Antonia NIEDERMAIER. 6. Fa una grandissima gara anche lei, ma proprio sul più bello paga la fatica.
Demi VOLLERING. 5. È una delle grandi attese che non si fa vedere. O meglio, la vedi perché declina ogni cambio. Non fa una pedalata in più. Cerca solo di non perdere le ruote e di rientrare ogni volta, a fatica.
Marlen REUSSER. 6,5. Sulla campana dell'ultimo giro la 34enne svizzera fa un’azione da applausi. Oltre mezza tornata a tutta, per provare a rimescolare le carte: solo questo vale il prezzo del biglietto. Arriva dietro alla Vollering, ma questi sono solo dettagli.
Kasia NIEWIADOMA. 5,5. Anche lei avrebbe tutte le carte in regola per fare un grande mondiale, invece alla fine lo subisce: dall’inizio alla fine.
Elisa LONGO BORGHINI. 6. Chiaro, perde. Era data tra le grandi favorite e finisce nel gorgo delle rivalità. La corsa dura doveva semplificare tutto, invece complica le cose a dismisura. Lei ha il merito almeno di provarci, a più riprese. Prova anche a parlare con le dirette rivali, che le fanno capire senza tanti giri di parole che non avrebbero fatto nulla di più di ciò che hanno fatto. Nel finale ho avuto la sensazione che corressero per non riportare sotto Elisa… è solo una mia sensazione.
Pauline FERRAND-PREVOT. 4. Forse era la grande favorita, ma la fuoriclasse transalpina è davvero la brutta copia di se stessa. A questi mondiali non voleva nemmeno venirci, forse aveva ragione.
Barbara MALCOTTI. 8. Ci mette tutto il cuore, tutte le gambe, tutti i polmoni, tutta se stessa. Ci mette tutto per essere utile alla causa ed è molto utile. Come le sue compagne di squadra: tutte bravissime.