
Tra pochi giorni si accenderanno i riflettori sui Campionati del Mondo di ciclismo su strada e il Ruanda avrà l’onore di essere il primo paese africano ad ospitare la prova iridata. In tutto il paese non si parla d’altro e sulle prime pagine dei quotidiani nazionali i Mondiali di ciclismo sono l’argomento principale. C’è tanta emozione tra i giovani corridori e tutti conoscono perfettamente Tadej Pogacar e Remco Evenepoel, i grandi favoriti per la maglia arcobaleno.
Saranno 6 gli uomini in gara con la maglia nazionale del Ruanda e sei anche le donne e tutti sperano di essere ripresi dalla televisione e di essere visti in tutto il mondo. I giovani corrono quasi tutti per squadre africane, ma nel passato ci sono stati ciclisti ruandesi che sono riusciti a salire su un aereo e ad atterrare oltre oceano.
Adrien Niyonshuti è stato attivo tra il 2012 e il 2018 e ha corso quasi sempre in Africa e il suo miglior risultato a livello internazionale è stato un dodicesimo posto alla cronometro della Volta a la Comunitat Valenciana, ma ha partecipato due volte alle Olimpiadi, è l’ex capitano del Team Rwanda e oggi è il ct del Benin
C’è poi il quarantaseienne Abraham Ruhumuriza che è un’altra celebrità del ciclismo locale ed è stato attivo nello stesso periodo di Niyonshuti. Nathan Byukusenge, classe 1980, solo una volta è volato fuori dal continente africano, quando è andato in Brasile per partecipare al Tour do Rio. Il corridore che tutti conoscono e ammirano è Joseph Areruya, che ha chiuso la sua attività agonistica lo scorso anno e ha viaggiato più dei suoi colleghi. Nel 2017, ha anche vinto una tappa al Giro d’Italia under 23 e da quest’anno è diventato direttore sportivo della formazione ruandese Java – Inovotec Pro Team. Per finire c’è Joseph Biziyaremye che ha indossato la maglia di campione nazionale nel 2015 e che ha smesso di correre un anno dopo quella vittoria. In questi giorni i quotidiani li intervistano per sapere cosa pensano dei Mondiali di ciclismo e quanto questi potranno migliorare la situazione nel Paese.
Adrien Niyonshuti, ha parlato dell'impatto che avrà la competizione sugli atleti locali e come in questo modo la bicicletta non sarà più vista solo come un mezzo per lavorare e migliorare la condizione della propria famiglia. «Ospitare i Mondiali offrirà ai nostri corridori una piattaforma per competere a livello globale, ispirando la prossima generazione – ha spiegato Niyonshuti - Li motiverà e li porterà a migliorare e potenzialmente a raggiungere la scena internazionale».
Joseph Areruya pensa che, arrivando in Ruanda, il mondo potrà scoprire i giovani talenti locali e questa potrebbe essere l’occasione per portare corridori ruandesi in Europa. «Sono convinto che questo Mondiale lascerà un'eredità duratura per lo sport in Ruanda. Penso che i nostri corridori verranno osservati con attenzione e probabilmente ci sarà chi deciderà di investire nel nostro e nel loro futuro».
Kigali ospiterà da domenica prossima i corridori più forti del mondo e le televisioni porteranno le immagini del Ruanda in tutti i continenti. Sarà un’occasione unica per il Paese delle mille colline che ha deciso di scommettere e investire nello sport per migliorare e crescere ancora e diventare una nazione da prendere come esempio per tutti gli altri paesi africani.
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