
Una dimostrazione di forza, un arrivo in parata, un premio per un luogotenente fidato e prezioso: Brandon McNulty vince il Grand Prix de Montreal tagliando il traguardo applaudito dal suo capitano Tadej Pogačar che gli ha lasciato la vittoria.
I due uomini della UAE Emirates XRG hanno sfruttato il lavoro dei loro compagni di squadra e hanno scatenato la bagarre a 36 km dalla conclusione: prima l'attacco di McNulty, poi l'assolo di Pogacar che stacca tutti, aspetta il compagno e tira senza un cambio praticamente fino al rettilineo d'arrivo, quando si fa da parte per lasciare scena e vittoria allo statunitense.
LA CORSA. Anche oggi la fuga prende subito il largo, ma stavolta è più nutrita e… più talentuosa. In avanscoperta vanno infatti tre giovani di bellissime speranze come Jørgen Nordhagen (Visma | Lease a Bike), Andrew August e Artem Shmidt (Ineos Grenadiers), ai quali si uniscono Pascal Eenkhoorn (Soudal-QuickStep), Victor Lafay (Decathlon AG2R La Mondiale), Frank Van den Broek (Picnic PostNL) e Embret Svestad-Bårdseng (Arkéa-B&B Hotels).
Le intenzioni della UAE Team Emirates-XRG sono però chiare fin dai primissimi chilometri, oggi è all-in per Pogačar. Il solito Nils Politt mette il cruise control e per almeno 100 chilometri mantiene il vantaggio dei fuggitivi sotto i 2 minuti. Sono però in tanti a non voler lasciare la pappa pronta allo sloveno, così a 148 km dall’arrivo dal gruppo escono Mauro Schmid (Jayco AlUla), Laurence Pithie, Jan Tratnik (Red Bull-Bora-hansgrohe), Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Lewis Askey (Groupama-FDJ), Alex Baudin, Harry Sweeny (EF Education-EasyPost), Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility) e Marius Mayrhofer (Tudor), che dopo una trentina di chilometri all’inseguimento rientrano sui 7 fuggitivi.
Nonostante davanti siano in 16 (15 dopo la caduta di Eenkhoorn), Politt continua nel suo incredibile lavoro e il vantaggio si mantiene sempre attorno al minuto. I battistrada vanno scremandosi giro dopo giro, Baudin è l’ultimo a cedere ma a 70 km dall’arrivo sono già tutti ripresi dal gruppo, dove Politt ha lasciato il testimone prima a Tim Wellens e poi a Pavel Sivakov. Il ritmo del franco-russo fa saltare tanti corridori, da Van Aert a Matthews, passando per Lipowitz e Alaphilippe, vincitore a Québec.
A tre giri dal termine davanti rimangono 23 corridori, compresi Alberto Bettiol (XDS Astana) e Filippo Zana (Jayco AlUla), ma soprattutto 5 portacolori di una compattissima UAE.
A 36 km dall’arrivo, sulla Côte de Camillien-Houde, il primo a muoversi è Brandon McNulty che si porta dietro il connazionale Quinn Simmons (Lidl-Trek) e, in un secondo momento, rientrano anche Pogačar e Louis Barrè (Intermarché-Wanty).
Dodici chilometri di lavoro per McNulty e poi l'affondo di Tadej Pogačar che ha staccato tutti e se n'è andato da solo alla sua maniera. Ai -16, però, McNulty rientra su Pogačar, che lo ha atteso, mentre alle loro spalle all'inseguimento è rimasto il solo Quinn Simmons, campione statunitense in maglia Lidl Trek.
ORDINE D'ARRIVO
1. McNulty Brandon (UAE Team Emirates-XRG) in 05:14:04
2. Pogacar Tadej (UAE Team Emirates-XRG)
3. Simmons Quinn (Lidl-Trek) + 01:03
4. Powless Neilson (EF Education-EasyPost) + 01:45
5. Yates Adam (UAE Team Emirates-XRG) + 01:49
6. Barré Louis (Intermarché-Wanty) + 02:00
7. Benoot Tiesj (Team Visma | Lease a Bike) + 02:25
8. Aranburu Alex (Cofidis) + 02:59
9. Strong Corbin (Israel-Premier Tech)
10. Bettiol Alberto (XDS Astana Team)