
ALPECIN DECEUNICK. 8. Vengono qui per vincere le tappe e ne vincono tre con Jasper Philipsen: operazione riuscita.
ISRAEL PREMIER TECH. 8,5. Altro che sentire la pressione della corsa, il team di Riccitello e Marco Frigo deve sopportare di tutto, dall’esterno all’interno. Non è facile arrivare a Madrid ed esserci riusciti, portando a casa anche un 5° posto finale con l’americano che sale sul podio con la maglia bianca di miglior giovane: tanta roba.
MOVISTAR TEAM. 5,5. Qualche buon piazzamento (12), diverse azioni, ma nella generale non pervenuti. Nella classifica a squadre chiudono in 15a posizione. Per un team spagnolo di questo tipo, pochino.
LOTTO. 6. Qualche buona volata, un decimo posto nella cronosquadre, un secondo posto tolto a Viviani per volontà di una giuria irremovibile e zelante. Non potevano fare di più, parlo chiaramente del team.
Q36.5 PROCYCLING TEAM. 9. Sedici piazzamenti, un podio insperato con Tom Pidcock che dopo un Giro da dimenticare si rifà sulle strade spagnole. Una corsa di livello, senza cedimenti, costante e continua, come deve essere il cammino di un corridore e di un team in un grande giro. Grandi.
COFIDIS. 4. Un piazzamento nella prima tappa: 7° con Coquard. Poi è probabile che per vederli serva sintonizzarsi su Rai 3: a chi li ha visti.
CAJA RURAL SEGUROS RGA. 6,5. Tre piazzamenti, ma due corridori nella top 20: 13° Balderstone, 14° Guardegño. Per una formazione così piccina è già un grande risultato.
EF EDUCATION EASY POST. 6. Sufficienza risicata, tirata per i capelli, proprio perché si sono mossi, si sono dati da fare, senza però raccogliere un granché. Nove piazzamenti nei dieci, nessun corridore nelle zone nobili della classifica generale. Hanno un po’ lottato, si sono fatti vedere. Punto.
VISMA LEASE E BIKE. 10. Vengono per vincere la Vuelta dopo aver vinto il Giro e l’obiettivo è raggiunto. Vincono con Vingegaard, che non è al meglio, soprattutto nella seconda settimana, ma se non si riesce a battere il “re pescatore” malato, è giusto che vinca lui. Difatti, vince anche tre tappe, il danese, che si porta a casa il terzo grande giro in carriera. Gli manca il quello rosa, il nostro: pensaci, Jonas.
LIDL-TREK. 7,5. È una squadra che vince meno solo della Uae Team Emirates, ma che vince anche ai punti. La classifica a punti è roba loro. Maglia ciclamino al Giro con Pedersen, maglia verde sia al Tour che alla Vuelta, con Milan e ancora Pedersen. Anche qui vincono una tappa, sempre con il danese volante e prestante, e sognano con Ciccone, ma poi il Cicco si ammala e scivola indietro, anche se ci prova sempre, come ieri sulla Bola del Mundo. Quattordici piazzamenti nei dieci sono un parametro per capire quello che hanno fatto. Anzi, per quello che hanno fatto, hanno raccolto anche meno di quanto avrebbero potuto.
GROUPAMA-FDJ. 6,5. Vincono una tappa con Gaudu, una gran bella tappa, poi altri dieci piazzamenti nei dieci. Non fanno cose pazzesche, ma sono chiaramente sopra la media.
INEOS GRENADIERES. 7,5. Manca solo la top ten con Bernal, per il resto ci sono tre vittorie di tappa con il colombiano, Turner e il nostro Ganna e una condotta di gara da grande squadra.
UAE TEAM EMIRATES XRG. 9. Ventitré piazzamenti in 19 tappe, perché l’11a è stata neutralizzata e l'ultima praticamnyte non disputata. Sette vittorie di tappa, un secondo posto con Almeida, la maglia dei grimpeur con Vine, la logica vittoria nella classifica a squadre. Insomma, corsa pazzesca, anche se perdono la Vuelta, ma avevano Almeida e con Joao ottengono secondo me il massimo. Di più era quasi impossibile. Il portoghese non è uomo da variazione di ritmo e questo ha agevolato il danese seppur malato. Il portoghese si è visto accorciare una tappa montana quando il “re pescatore” era chiaramente meno brillante e anche la crono dimezzata non gli ha di certo giocato a favore. Ma se Jonas fosse stato sempre bene in salita, non ci sarebbe stata storia.
DECATHLON AG2R LA MONDIALE. 6,5. Ottavi con un Gall che nelle ultime quattro tappe ha sofferto come non mai. Dieci piazzamenti nei dieci, una condotta di gara da grande squadra che al momento non è e per diventarlo ci vuole ben altro. Forse i corridori.
RED BULL BORA HANSGROHE. 8,5. Un quarto e un sesto posto finale, una vittoria di tappa con Pellizzari, che è tra le note più liete di questa Vuelta. Corsa di assoluto livello e valore: sempre lì, nel vivo della corsa, provando anche a fare la corsa, non solo subirla. Hindley tornato a grandi livelli, il nostro Giulio che per il momento è di questo livello e può solo crescere.
BAHRAIN VICTORIOUS. 8. Perdono prima del via Caruso, perdono per la classifica poco dopo Tiberi, che lamenta di aver gambe vuote. Però non si arrendono. Si rendono protagonisti con Traeen (per quattro giorni anche maglia rossa), che chiude nella top ten (9°) e nella top venti con Buitrago (15°). Si mostra Pickering: bel corridore.
TEAM PICNIC POSTNL. 5. Ci hanno impressionato al Giro e al Tour, qui pagano dazio e la panchina corta. Tre piazzamenti nei dieci.
ARKEA B&B HOTELS. 5. Ci hanno messo ancora una volta il cuore, ma questa volta le gambe erano quelle che erano. Quattro piazzamenti.
XDS ASTANA. 5. Sotto tono, sotto i loro livelli, poco reattivi, poco combattivi, soprattutto nel finale di una corsa molto esigente. Tre piazzamenti, due con il nostro Fortunato
SOUDAL QUICK-STEP. 6. Perdono per la classifica Landa, che mostra subito di non essere in palla, di avere buone gambe, buona testa ma mal di schiena. Se la cavano con una corsa combattiva e un Lecerif che termina 11°: non male.
INTERMARCHE-WANTY. 4,5. Due piazzamenti due. Con Marit.
TEAM JAYCO ALULA. 5. Tre piazzamenti, una classifica che Dunbar non riesce a fare, men che meno O’Connor.
BURGOS BURPELLET BH. 5. Non un piazzamento, ma hanno un merito: come team ottengono la 18a posizione, lasciandosi alle spalle cinque squadre.