
La Vuelta a España ieri ha superato l'Angliru con João Almeida vincitore di tappa e Jonas Vingegaard in maglia rossa e tuttobiciweb ha avuto l'occasione di intervistare Alberto Contador. Il Pistolero, vincitore in carriera della tripla corona e de La Vuelta 2008, 2012 e 2014 ci ha rivelato le sue impressioni sulla corsa spagnola e qualche segreto che ancora non conoscevamo della sua vita sempre in viaggio, anche al seguito del suo Team Polti VisitMalta.
La Vuelta è incominciata, per la prima volta nella storia, in Italia. Come hai vissuto la grande partenza dal nostro Paese?
«Per me è stato bello, anche perché da voi mi sento a casa. Da quando corsi e vinsi il mio primo Giro nel 2008 avverto un grande affetto dai tifosi e ora il mio legame con l'Italia si è rafforzato ulteriormente grazie ad aziende come Polti, Kometa, Fineco che sostengono la squadra nata dalla storia della Fundación Contador».
Il tuo pronostico per il podio finale?
«Il favorito per tutti e anche per me è Vingegaard, per occupare il 2° e 3° gradino ci sono tanti candidati. Almeida continua a provarci, Giulio Ciccone ha perso qualcosa negli ultimi giorni ma stringe i denti, in gioco ci sono anche Felix Gall, Tom Pidcock che è al primo giro in cui punta effettivamente alla classifica generale, e Jai Hindley con Giulio Pellizzari, che è un bel lottatore ed è già in maglia bianca di miglior giovane. La sfida fino a Madrid sarà interessante».
Che ricordi hai legati a questa corsa?
«Ne ho tantissimi. Nel 2008 fu speciale perché arrivavo dalla vittoria al Giro e del Tour dell'anno precedente. Completare la tripla corona a 25 anni fu incredibile, soprattutto nella corsa più importante del mio paese e davanti ai miei fans».
Quali ambizioni nutri per il finale di stagione del team Polti VisitMalta?
«Abbiamo svolto un gran lavoro e raccolto buoni risultati, da ultimo la vittoria di Giovanni Lonardi al Gp Plouay, in un ciclismo in cui ci sono formazioni con budget enormi che vincono poco o nulla. Nel nostro piccolo noi siamo stati protagonisti al Giro e in ogni corsa a cui abbiamo preso il via, in più stiamo facendo crescere giovani promettenti. Ora siamo concentrati per i prossimi appuntamenti, bisogna chiudere l'anno entro i primi 30 team».
Continui a viaggiare moltissimo, cosa non poteva mancare nella tua valigia quando correvi e ora?
«Un tempo avevo sempre con me una stampa di San Giuda Taddeo, mia madre è molto credente. Adesso il mio trolley è completamente diverso da un tempo e non posso fare a meno della piccola e pratica stiratrice da viaggio portatile Polti Vaporella Vertical Styler. Occupa poco spazio e, ovunque mi trovi, in un minuto mi permette di avere una camicia perfettamente in ordine».
nella foto Alberto Contador con Francesca Polti e Ivan Basso