L’EVERESTING DI SILVIA GRUA: 24 ORE DI BICI “OLTRE LE NUVOLE” PER I BAMBINI COLPITI DA TUMORE

EVENTI | 03/09/2025 | 08:19
di Bibi Ajraghi

Fra le tante declinazioni del ciclismo canavesano, la più dolce è quella interpretata da Silvia Grua, 50enne di Villareggia, che confida: «Io pedalo per offrire speranza, per donare un sorriso». Un mood che deriva dalla sua storia personale, segnata, una quindicina di anni fa, dall’incontro con il cancro: «Ero sportiva, podista, poi la malattia ha cambiato tutto. Ho superato il tumore, anche una recidiva e sono cambiati i parametri di valutazione della vita, mi sono resa conto di quali sino i valori più importanti e di quanto sia fondamentale sostenere la ricerca, affinché sempre più persone possano uscire da quel percorso, come ho potuto fare io».


Sabato 13 settembre Silvia si misurerà ancora una volta con le rampe della Broglina, per raccogliere fondi da destinare alla Fondazione Umberto Veronesi, come ha già fatto nel 2021 quando portò a termine il suo “Everesting”, ossia percorrere la salita tante volte (27) fino a raggiungere il dislivello della vetta più alta del mondo (8848 metri). Ci riuscì in poco più di 18 ore e fra pochi giorni proverà a fare di più: «Cosa c’è di più alto dell’Everest – si chiede -? Il cielo! E allora ho battezzato “Oltre le nuvole” la mia nuova sfida, che mi vedrà impegnata per 24 ore, senza interruzioni, per superare quota 8848 e andare oltre, fin dove le mie gambe mio permetteranno di arrivare».


Quattro anni fa l’impresa di Silvia permise di raccogliere quasi 14mila euro, oggi l’obiettivo è duplice: «Sportivamente punto a superare il dislivello del 2021 e mi auguro che anche la cifra da devolvere alla Fondazione Veronesi sia superiore a quella del mio Everesting. Me lo auguro anche perché questa volta l’obiettivo è più specifico: quanto raccolto verrà destinato alle ricerche della Fondazione Veronesi nel campo dell’oncologia pediatrica per sostenere la ricerca e le cure per i bambini e i ragazzi malati di tumore. La malattia mi ha tolto tanto e come donna mi ha negato un sogno: non ho avuto la possibilità di avere figli. Per questo voglio pedalare per quei 1400 bambini e 800 adolescenti che ogni anno, solo in Italia, vengono colpiti da un tumore: loro hanno diritto di avere un futuro, loro sono il nostro futuro».

Sulle  rampe della Broglina è transitata anche  la Vuelta ma purtroppo Silvia non ha potuto assieste al passaggio al passaggio perché impegnata in Austria, alla l’Ötztaler Radmarathon, una delle più importanti granfondo europee.

Quella per il ciclismo è stata una vocazione che Silvia ha scoperto solo in età matura, dopo la guarigione, ma che è diventata qualcosa di totalizzante: «A 38 anni ho comprato la mia prima bici e… quando ora aggancio il pedale, quando la scarpetta fa “clak”, è una magia. La bicicletta mi ha permesso di andare sempre più lontano, sia in termini fisici che metaforicamente: il ciclismo mi ha permesso di realizzare tante cose, di raggiungere obiettivi importanti. E la sfida del 13 settembre si inserisce in questo quadro».

Sarà possibile sostenere la causa di Silvia sia affiancandola sulle rampe della Broglina per condividere con lei almeno un tratto della sua impresa, sia contribuendo alla raccolta fondi già attiva sul sito https://insieme.fondazioneveronesi.it/campaign/silvia-oltre-le-nuvole-una-sfida-per-i-bambini/. «Il giorno della sfida poi – aggiunge Silvia –, sarà presente una postazione della Fondazione presso la quale sarà possibile lasciare un’offerta. Piccola o grande che sia, sarà un importante contributo per raggiungere il nostro obiettivo». Le premesse sono buone: la raccolta on line è già attiva e la quarantina di sostenitori che ha già fatto la sua parte ha donato oltre tremila euro; sarà possibile versare il proprio contributo fino al 31 dicembre.

Da parte di Silvia un “Grazie!” va a Bollengo, in particolare al Sindaco Luigi Sergio Ricca: «Mi ha offerto la più ampia disponibilità e il sostegno, sia quattro anni fa che in questa nuova avventura. Posso dire che parliamo la stessa lingua, essendo anche lui un appassionato di ciclismo e mi fa sentire a casa ogni volta che sono in paese».

Nel 2021 Ricca è stato fra coloro che hanno accompagnato Silvia “verso la vetta dell’Everest” e ripensarci oggi lo spinge a una riflessione: «Spesso commentiamo le imprese di Silvia Grua focalizzandoci sull’aspetto solidale, sul suo impegno sociale, ma io vorrei sottolineare anche il fatto che è un’atleta straordinaria: nel 2021 sono salito con lei alla Broglina quando lei aveva già compiuto diverse volte la salita ma, pur essendo abbastanza allenato, ho faticato davvero a tenere il suo passo, perché le sue performance atletiche sono davvero eccezionali».


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