HITS & MISSES. POGANDURAIN MEANS NOTHING TO ME, I ALREADY MISS TEDDY

TUTTOBICI | 14/08/2025 | 08:30
di Cristiano Gatti

To win the Tour, half a Pogacar was enough. After half the Tour, he already had it in the bank. This half was the usual Pogacar: strong, very strong, greedy, voracious, insatiable, a cannibal. Teddy, precisely. That's how we knew him a few years ago, how he continued to be (and improve) over time. Some loved him exactly like that, some never could stand him, but undoubtedly it was a Way of being and winning with a capital W, the kind that comes once every half-century, as everyone knows. Not even he was infallible and invincible, but certainly the closest to something similar.

Then, however. Then he resigned. He retired from the race and sent the other half onto the road. For me, enchanted by the first half, it was a shock. In the second half of the Tour, after the mountain time trial, let's say in the Alps, we found ourselves facing the sad spectacle of restoration. The Pogacar we knew - some loved - in these years mysteriously recycled himself into a gray normality, the normality that pleases the conformist and petit bourgeois sports fans, yes, those who believe a true champion never humiliates opponents, a true champion leaves something for others, a true champion knows how to make friends in the peloton because sooner or later everything comes back (sure, when you're no longer winning they'll all let you win), a true champion doesn't waste energy, a true champion must learn to manage himself, and so on and so forth. And so, through continuous persuasion, this mediocrity party has thoroughly won, bending and ruining even Teddy. They called him calm, lucid, reflective. Thinking they were paying him a compliment.

In the Alps he could have won them all, that's what I expected, that's what he had accustomed us to, instead we saw the gray head of the accounting office, just as the accountants of team cars and traditional liturgy love it. Half a Pogacar staying in the wheel, letting others do, gifting to those who deserve it, cultivating friendships, not humiliating, knowing how to manage himself, and on with the litany of the good champion so dear to the rhetoric of the little people. In my 35 years of following great races live, I've seen only one true, great master of this specific art, of this way of being a champion: Miguel Indurain. He knew when to win (the time trial, then very little), who to let win, who to keep on good terms, how many energies to save. But he was Indurain, an original specimen, great in his way of being, because above all he knew himself well and even more so knew his own limits, thus managing power in the most cunning way.

But Pogacar, oh Pogacar. Pogacar is Teddy, he's a different breed, he's something else. We know who he's naturally and temperamentally similar to, certainly not Indurain. Seeing him become Indurain, suddenly, perhaps to prove to his detractors that he can also be a good boy, gave me a terrible impression. I didn't like it at all. I've stopped being surprised, amazed, to endure the usual script, a predictable and obvious race leader counting drops of sweat, managing public relations, calculating, measuring, calculating, measuring.

I'm going to the public vote: dear Teddy, congratulations again, obviously for the result, but for me this time you don't go beyond 6-. Like this, you're no longer anything special. You no longer emerge from normality. You become an ordinary champion, one of many. Certainly from here to the end you'll numerically win a lot more, but the Way, your Way like Eddy's, is no longer noticeable. It doesn't stand out and doesn't stun. I hope that half Tour in Indurain's style remains an episode, perhaps a demonstration to those who know a lot that if you want, you can also "manage yourself". Honestly, after having seen Teddy, I don't know what to do with a Pogacar like this. I continue to prefer the primitive version, the one who would have won all the alpine stages of the Tour, the one who, with the pink jersey already tattooed on, continuously attacked just for the pleasure of attacking, of winning, of entertaining (who can forget that wonderful Livigno stage). In other words, it took half a Tour with the pharmacist's scale, half a normalized Tour, half a Tour of restoration of old and worn-out theorems, to make me miss what many have reproached you for as boring. Give us back that boredom, as long as you can.


from tuttoBICI August issue



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COMMENTI
Magari.....
14 agosto 2025 08:54 Tola Dolza71
per la prima volta nella sua carriera anche Teddy ha dovuto fare i conti con la spia della riserva.... Credo che mai come quest'anno si sia visto un tour corso in maniera così arrembante da tutti i concorrenti. Se così fosse Teddy ha avuto l'intelligenza di sapersi gestire senza dare nessun segno di cedimento

Chissa'
14 agosto 2025 09:00 Angliru
Chissa' se il suo articolo piacerebbe a Ferrara. Fresco,leggero, che trasmette serenita'. E ha vinto il Tour, se e' da 6-, ho visto un'altra corsa.

Condivido
14 agosto 2025 09:35 Gnikke
Anch’io Signor Gatti mi sentivo di poter esprimere lo stesso identico concetto! Ho pensato che dietro potesse esserci una qualche “strategia” per trasformare Teddy in Pogandurain! Poi mi son detto che quella è la torta, va divisa e…meglio così che qualcosa di simile a una “Madonna di Campiglio”! C’è stato però un colpo di coda inaspettato, direi imprevedibile, cioè la tappa di Parigi Montmartre che ha fatto capire che la stanchezza ha forse avuto un suo ruolo! O forse la botta al ginocchio o forse il malessere generato dalla mancata mantellina giù dal Tourmalet! Ipotesi!

Gnikke
14 agosto 2025 10:25 Arrivo1991
Non ho mai letto un tuo commento in contrasto con la linea editoriale (ovviamente).
Ti faccio i complimenti per accostare Madonna di Campiglio, con un vedo/non vedo da professionista del commento.
Pogacar ha vinto il quarto Tour, ha fatto una stagione incredibile sin dalla Sanremo, ma non vi basta.
A questo punto, mi domando cosa vi aspettate.

Forse
14 agosto 2025 10:56 titanium79
Forse non le è chiaro, che una corsa di 21 giorni, già con tante variabili diverse (cadute,meteo, strade,pubblico invadente, tempo premiazioni, tempo interviste etc etc) che possono creare intoppi.
Le energie vanno dosate, anche' perche' l'inconveniete puo' essere sempre in agguato.
Vincere sempre e tutto, è da macchine.
Non vi riuscì sempre nemmeno il Mito Eddy.
Quindi, 100 volte meglio perdere 1 tappa, che perdere un Tour.
Lo smacco del Giro, credo abbia insegnato qualcosa in Uae.

Storer
14 agosto 2025 11:57 alerossi
Lo ha detto bene: non ha più vinto perchè iniziava a sentire fischi dalla strada, e per non avere l'effetto froome- urine è stato obbligato a stare calmo.

Non corre solo...
14 agosto 2025 12:25 Ale1960
Caro Gatti,anche a me piace la versione cannibale di Pogacar. I regali o i compromessi in corsa non mi sono mai piaciuti. Però le faccio notare il gran lavoro fatto ai fianchi della Visma per tutta l'ultima settimana e la mancanza di Almeida. Io l'ho visto,umanamente stanco e quindi ha corso in difesa. Di più non poteva fare. Il crollo sul Montmartre ne è la prova.

Possibili motivi
14 agosto 2025 13:09 AleC
1 paura di strafare
1 bis è tutta la stagione che va a tutta e c'è un mondiale durissimo in vista
2 non farsi odiare da tutto il gruppo
3 non uccidere il ciclismo: anche la uae pigliatutto deve lasciare qualcosa agli altri

E se..?
14 agosto 2025 13:11 Vacario
E se, più semplicemente, fosse stata stanchezza? Parliamo di un fuoriclasse che ha corso a tutta da inizio stagione, non è possibile che abbia accusato anche lui come altri i sintomi della fatica? Che si sia accorto che le gambe non giravano come avrebbe voluto? Che un fuori giri poteva costargli il tour come sul col du Granon nel 2022? Perché cercare sempre spiegazioni contorte… mah!

Pogacar
14 agosto 2025 14:13 Stef83
La possibilità che era stanco e basta no??

È mancato Almeida
14 agosto 2025 15:36 VanDerPogi
Con un gregario in più per tirare nelle salite alpine avrebbe vinto 1 o 2 tappe in più. Sivakov e Soler mezze delusioni, Yates l'ombra del 2023, Narvaez che è uno sprinter è stato il suo gregario scalatore migliore...

Allibito
14 agosto 2025 16:17 ghisallo34
Vince il Tour e manco così va bene. Il prossimo anno dovra' migliorare anche le volate per battere Milan ? Non sapete più cosa scrivere.

@VanderPogi
14 agosto 2025 17:43 Frank46
Narvaez non è assolutamente uno sprinter.
Non è neanche un passista veloce. Se non avesse Pogacar in squadra sarebbe più che altro uno scalatore esplosivo da classiche adatto a salire di breve e media lunghezza e forte negli sprint ristretti.
Poi ovviamente nulla vieta che potrebbe anche ben figurare alla Milano Sanremo o al Fiandre, ma sempre sfruttando le sue doti da scattista su brevi salite e non sfruttando chissà quali doti da velocista ne tantomeno doti da passistone.

Chiaramente non ha spazio, avrebbe dovuto sfruttare meglio gli anni in Ineos per potersi creare una credibilità come capitano per le classiche. Chiaramente non avrebbe dovuto andare in UAE però.

2 cose
14 agosto 2025 18:22 Albertone
Relegare Miguel Indurain a vincitore di sole crono al Tour è vero, ma in salita si chieda ai vari Bugno, Chiappucci, Rominger,Ugrumov e via discorrendo, come andava questo omone di 78 kg.
Discorso Pogacar, va ricordato semmai ve ne fosse bisogno, che basta un nulla per cambiare tutte le carte in tavola, e la storia è piena di corridori che hanno abdicato per cause piccole.
Hinault, 1980 ad esempio : https://www.tuttobiciweb.it/article/2020/08/24/1598172792/tour-story-1980-bomba-hinault-pau-tour-de-france-maglia-gialla
Quindi, meglio vincere il Tour o buttare tutto al secchio ?
Io opto per la vittoria al Tour.

Van Der Pogi
14 agosto 2025 20:28 pagnonce
Condivido completamente

Ricordi
14 agosto 2025 21:26 Ricky69
Nei suoi 35 anni ha anche dimenticato chi come HINAULT nel 1986 volesse fare L'IMPRESA NELL'IMPRESA.....dopo aver mandato KO la concorrenza nella prima tappa pirenaica , più di 4' a LEMOND e compagni il giorno dopo si lancio x DISTRUGGERE la concorrenza 3/4 di TAPPA DA LEGGENDA e poi un CROLLO che gli costò il 6° TOUR ....lei SIGNOR GATTI ha visto MOLTO ma ha dimenticato in fretta.....

Umano
14 agosto 2025 22:07 Daghybarzi1
Il kodo in fui ha affrontato l'ultima tappa confuta le teorie secondo le quali si e' trattenuto per non remdersi impopolare. Lo ha fatto perche' non ne aveva abbastanza per surclassare gli avversari e ha giustamente corso in difesa raggiungendo l'incredibile obiettivo del 4° tour. A Parigi ha corso come se non ci fosse un domani e, senza un Van Aert in forma smagliante, avrebbe probabilmente vinto.

Indurain non c'entra nulla
15 agosto 2025 00:06 pickett
Mai e poi mai lo spagnolo sarebbe andato a caccia dell'ultima tappa.Per farsi battere poi...Poteva chiudere il Tour da signore,ha voluto a tutti i costi concluderlo con una sconfitta.

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