
Remco EVENEPOEL. 10. È il cronoman più forte in circolazione, su questo credo che non ci siano dubbi, anche se forse sperava di recuperare qualcosa di più al campione sloveno. Prova di livello, ma non “monstre”. Al primo intermedio Remco è secondo dietro a Plapp. Passa in testa al terzo intermedio, facendo meglio di ben 11" rispetto ad Affini. Alla fine si lascia alle spalle il mantovano per 33" di vantaggio. Fa un balzo in avanti assoluto, ora è secondo nella generale a 42”. Non sono un’enormità, ma davanti ha uno che rende tutto siderale. Sperava di vestire la maglia gialla, ma sbaglia i conti.
Tadej POGACAR. 10 e lode. Concede al campione del mondo belga 16”, non pochi, ma non tantissimo. Partenza velocissima per Tadej, che nei primi chilometri è subito in vantaggio su Vingegaard. Prova di regolarità assoluta: va veloce dall’inizio alla fine, senza alcun cedimento. Anzi, nel dedalo finale guadagna 5” a Remco. Questa sera indossa non solo la maglia gialla, ma anche quella verde della classifica a punti e quella a pois dei “grimpeur”. Per lui è la maglia gialla numero 41. Prendere nota, please.
Edoardo AFFINI. 9. Tocca la visiera del suo cappellino come a dire a Remco ‘chapeau!’. Tanto di cappello anche a Edoardo, che non scherza, che non va piano, che resta per tre ore sulla sedia calda. Prova di assoluto livello, per un ragazzo che nelle gare contro il tempo ha un livello ormai altissimo. Il campione d’Europa ci illude: vorrebbe regalarsi e regalare alla sua compagna Lisa una vittoria che all’Italia manca da 111 tappe. Sarebbe un bel modo di festeggiare il bimbo che verrà, ma sarà per la prossima. Decisiva la prestazione del mantovano fra il secondo e il terzo intermedio, in cui fa il vuoto scavalcando Romeo e Plapp. Al traguardo è primo con il tempo di 37'15", nettamente il tempo migliore a 53 orari di media; tutto questo per tre ore, prima di quei due fenomeni ai quali si aggrappa.
Bruno ARMIRAIL. 8. Parte a tutta il campione di Francia e vola via a ritmo Affini. Poi, fra il secondo ed il terzo tratto cronometrato cala l'intensità della pedalata e perde secondi preziosi. Al terzo parziale, il francese perde 14" da Affini. La sua prova, però, è più che buona. Un quarto posto che vale tantissimo.
Kevin VAUQUELIN. 9. Il 24enne transalpino mette in mostra anche le sue doti di cronoman. È ispirato, sta bene, pedala con grande profitto su tutti i terreni. Per il momento il corridore dell’Arkea B&B è la vera rivelazione.
Florian LIPOWITZ. 7. Il tedesco è chiaramente l’uomo del Tour targato Red Bull. Primoz Roglic c’è ma non c’è, lui si. È tra quelli che guadagna più posizioni: ben undici. Adesso è 9° nella generale.
Ivan ROMEO. 8. Il bimbetto spagnolo mette in mostra una crono di livello. Vero, corre quando il vento è più clemente, ma in ogni caso il 21enne iberico non mente.
Joao ALMEIDA. 8. La crono non mente e lui non può andare piano, perché degli UAE – tolto Tadej - è quello che va più forte: anche oggi.
Luke PLAPP. 7. Buona la prima parte della sua crono, un finale da dimenticare, dove perde secondi preziosi (ben 24") negli ultimi 1800 metri. Però, alla fine, la sua è una buona crono.
Primoz ROGLIC. 4. È costantemente all’inseguimento, anche di sé stesso.
Jonas VINGEGAARD. 4. E dire che ci sembrava in palla come non mai, invece il danese vive una delle giornate più nere della sua carriera. Sconfitta da archiviare velocemente: guai soffermarsi troppo su quello che è successo. È successo molto, troppo, cose da non credere.
Mattias SKJELMOSE. 5,5. Deve difendersi e prova a farlo in una crono molto complicata per lui, ma almeno questa giornata riesce a mettersela alle spalle.
Ben O’CONNOR. 6. L’australiano non è partito nel modo migliore, ma l’importante è essere ancora lì: nella generale guadagna la bellezza di dodici posizioni.