
Jarno Widar è un ragazzo che parla poco, timido, introverso, insomma alle parole preferisce i fatti e che fatti!. Oggi in cima a passo Maniva ha seguito un piano praticamente perfetto, ha messo prima la squadra a controllare, è rimasto da solo con Lorenzo Finn e poi è scattato negli ultimi metri prendendosi la tappa e la maglia rosa.
«Sono molto felice di questo risultato, è una tappa che con la squadra abbiamo costruito sin dall’inizio. Ho parlato con i miei compagni e ho chiesto loro di fare un buon ritmo già su Passo dei Tre Termini, la prima salita di giornata, credo che abbiano fatto un ottimo di lavoro anche controllando gli attaccanti – ha spiegato Jarno Widar subito dopo il traguardo – ad un certo punto della salita la Visma ha preso in mano la situazione, sono saliti forti e regolari, l'attacco di Nordhagen non ci ha mai preoccupato, eravamo tranquilli e con i ragazzi della Red Bull Bora siamo andati a riprenderlo, secondo era troppo presto per attaccare».
Ciò che restava del gruppo è salito a forte velocità sui tornanti di passo Maniva, negli ultimi 3 km Lorenzo Finn ha messo a punto l’attacco decisivo regalandoci un bellissimo duello proprio con Widar. «Lorenzo ha accelerato a 3 km dall’arrivo e io l’ho seguito, sinceramente non sapevo come stesse, in salita è caduto e credo abbia speso qualcosina per rientrare – prosegue il giovane belga – non volevo assolutamente anticipare i tempi, aspettavo e aspettavo una sua mossa, poi quando mancavano 200 metri sono partito. È la mia prima volta sul Maniva, l’avevo visto solo su Veloviewer ma posso dire che come tutte le salite italiane è molto dura e per questo mi piace.»
È passato un anno dall’ultima volta, Jarno Widar si gira tra le mani la maglia rosa che ha appena conquistato, la studia e nota subito le differenze rispetto all’anno scorso: è cambiato il maglificio produttore e il colore è leggermente diverso, ma l’emozione di indossarla è la medesima. «E’ una maglia nuova, così non c’è l’avevo. E’ sempre rosa, ma il logo è diverso» dice Widar scherzando, quella dell’anno scorso l’ha incorniciata, l’ha messa nella sua camera da letto ed è pronto ad aggiungerne un’altra alla sua collezione. Il belga della Lotto non avrà di certo vita facile, alle sue spalle staccato di 7” c’è un Lorenzo Mark Finn che è pronto a dare battaglia. «Credo che ogni giorno sarà molto dura, bisogna farsi trovare pronti.» e noi da spettatori non vediam l'ora di gustarci il duello.