
La Vuelta a España è pronta a lasciare il tradizionale grande arrivo a Madrid, la capitale, a partire dall’anno prossimo. L’indiscrezione, che però è acclamata volontà degli organizzatori, è stata portata avanti da Diario AS, che ne spiega il motivo con la concomitanza del nuovo Gran Premio di F1 di Madrid.
Come annunciato pochi giorni fa dai vertici della F1, infatti, la Spagna nel 2026 avrà due GP in calendario, quello storico a Barcellona a giugno e quello nuovo di Madrid a settembre, che prende il posto, tra le altre cose, di quello di Imola. La data è quella del 13 settembre 2026, proprio nel weekend in cui dovrebbe terminare anche la Vuelta. Dal punto di vista logistico pensare di organizzare due eventi di tale portata nello stesso giorno è impensabile.
Così i vertici della Vuelta e il direttore Javier Guillen si stanno muovendo da un po’ di tempo per trovare una soluzione alternativa alla capitale. Al momento la strada più battuta è quella di un gran finale alle Isole Canarie, che mancano nel percorso della Vuelta dal 1988. Il progetto è quello di portare in mezzo all’oceano Atlantico - lì dove ormai tutto il gruppo fa meta per i propri ritiri in altura - le ultime 4 tappe dell’edizione 2026, con due frazioni a Tenerife e due a Gran Canaria, con tanto di scalata al Teide e al Pico de las Nieves.
«La nostra sfida è quella di finire la Vuelta alle Canarie - ha dichiarato Guillen durante un congresso -. Posso confermare che ci sono conversazioni avanzate e che appena avremo qualcosa di concreto lo faremo sapere. Sono comunque molto ottimista. Prima ci riusciamo meglio è, quindi il 2026 è meglio di 2027 o 2028».
Per quanto riguarda l’edizione 2026 è invece già ufficiale la grande partenza dal Principato di Monaco.